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Visualizza Versione Completa : Un po' di archeologia... del web!



lvlao
25-03-2011, 23:33
Non so se lo conoscete, ma questo sito permette di vedere i siti web com'erano nel passato....

http://www.archive.org/index.php

Mettete l'indirizzo del sito nella riga "WayBackMachine" e scegliete poi la data.

....non e' perfetto e quasi mai funziona a dovere (le foto ad es..), ma a volte si trovano cose interessanti:

:happy3:

http://replay.waybackmachine.org/20000301144949/http://www.numerouno.it/pages/in_italia/storia.htm



Ogni tanto qualcuno chiede cosa significa Numero Uno. Giusto. Quando non ero molto più che un ragazzetto senza una lira in tasca avevo il sogno di fare qualcosa nella vita.
Però non sapevo cosa e avendo fatto a stento la terza media non sapevo neanche come.
Però avevo capito che quelli bravi avevano sempre una società.
Parlavano della loro società, di quello che faceva la loro società, della crescita della loro società. Sicché mi informai e andai dal notaio, ci trascinai mia madre (la mia vittima preferita, forse l'unica) e costituii, a Roma, la mia prima società, avevo ventitre anni e quando il notaio mi chiese il nome pensai che siccome era la prima, fosse giusto chiamarla la Numero Uno. Pensai anche a Paperone ed alla sua prima monetina portafortuna.
Così nacque la Numero Uno che, inutile da dire, non fece nulla per dieci anni. Perché io avevo la società ma non avevo voglia di lavorare. Così tempo dopo me la filai a Milano dove dato il clima becero l'unica cosa saggia da fare é lavorare.
Decisi di vivere con una strana locomotiva a due ruote che si chiamava Harley e che non ce n'era una in giro. Costituii una nuova società con due amici al posto della mamma.
Rinacque così, nel Giugno del 1984, la Numero Uno che stavolta forse doveva il nome al famoso 1 a stelle e strisce che per anni fu un marchio della più antica casa motociclistica del mondo: la Harley-Davidson®. Però Numero Uno significa anche una dichiarazione di pensiero, un obbligo verso chi compra le nostre motociclette.
Ecco perché negli anni, la Numero Uno é diventata una piccola (17) ed invidiata rete di vendita che é l'orgoglio ed un forte punto di riferimento per la grande casa americana.

esplorator contento
26-03-2011, 07:55
Ogni tanto qualcuno chiede cosa significa Numero Uno. Giusto. Quando non ero molto più che un ragazzetto senza una lira in tasca avevo il sogno di fare qualcosa nella vita.
Però non sapevo cosa e avendo fatto a stento la terza media non sapevo neanche come.
Però avevo capito che quelli bravi avevano sempre una società.
Parlavano della loro società, di quello che faceva la loro società, della crescita della loro società. Sicché mi informai e andai dal notaio, ci trascinai mia madre (la mia vittima preferita, forse l'unica) e costituii, a Roma, la mia prima società, avevo ventitre anni e quando il notaio mi chiese il nome pensai che siccome era la prima, fosse giusto chiamarla la Numero Uno. Pensai anche a Paperone ed alla sua prima monetina portafortuna.
Così nacque la Numero Uno che, inutile da dire, non fece nulla per dieci anni. Perché io avevo la società ma non avevo voglia di lavorare. Così tempo dopo me la filai a Milano dove dato il clima becero l'unica cosa saggia da fare é lavorare.
Decisi di vivere con una strana locomotiva a due ruote che si chiamava Harley e che non ce n'era una in giro. Costituii una nuova società con due amici al posto della mamma.
Rinacque così, nel Giugno del 1984, la Numero Uno che stavolta forse doveva il nome al famoso 1 a stelle e strisce che per anni fu un marchio della più antica casa motociclistica del mondo: la Harley-Davidson®. Però Numero Uno significa anche una dichiarazione di pensiero, un obbligo verso chi compra le nostre motociclette.
Ecco perché negli anni, la Numero Uno é diventata una piccola (17) ed invidiata rete di vendita che é l'orgoglio ed un forte punto di riferimento per la grande casa americana.

:happy4:

A parte il fatto che possedeva un senso dell'umorismo avanzato come dono
naturale ma comunque c'è bisogno di una proprietà di linguaggio non comune
per saperlo esprimere.

Quel genio del marketing che sapeva trattare le parole come un docente
universitario, che ti faceva venire voglia di comprare un sogno senza averne
mai sentito la necessità, quello che si poteva permettere di confessare sfrontatamente
"mi piacciono le pecore e molto le galline" senza vergognarsene...

quello aveva la 3° media? ... un fenomeno!

businesscawboy
26-03-2011, 10:13
:happy4:

A parte il fatto che possedeva un senso dell'umorismo avanzato come dono
naturale ma comunque c'è bisogno di una proprietà di linguaggio non comune
per saperlo esprimere.

Quel genio del marketing che sapeva trattare le parole come un docente
universitario, che ti faceva venire voglia di comprare un sogno senza averne
mai sentito la necessità, quello che si poteva permettere di confessare sfrontatamente
"mi piacciono le pecore e molto le galline" senza vergognarsene...

quello aveva la 3° media? ... un fenomeno!

...un altro pieno fallimento del sistema scolastico educativo italiano.

è bello vedere come carlo carlo continui a stupire per le sue caratteristiche, anche molto tempo dopo essersi ormai appollaiato su uno sgabello, al bancone di un posto parecchio fuorimano.

esplorator contento
26-03-2011, 10:53
...un altro pieno fallimento del sistema scolastico educativo italiano.

è bello vedere come carlo carlo continui a stupire per le sue caratteristiche, anche molto tempo dopo essersi ormai appollaiato su uno sgabello, al bancone di un posto parecchio fuorimano.

E anche campione in fatto di gusti... ma quello non s'insegna a scuola.
Ha così tanto caratterizzato personalmente le motociclette e le harley in particolare
che se non fosse una bestemmia direi che le sue hd sono made in Italy, non americane.
In italia per fortuna c'è ancora qualcuno (pochi) che persegue quella strada con successo.