goyshorval
07-07-2011, 11:23
"nulla", mi sono detto ieri l'altro. una bazzeccola. la vespa 50 di stuzzy è ricoverata nel box del suo ufficio dall'ultima crociata. immagino di dover ricaricare le batteria, pigiare il pulsante e portarla a revisione.
arrivo e in tre minuti stacco la batteria dal suo vano. fossero così piccole le nostre! un 4 Ah da pochi etti e piccolo come un toast.
a casa attacco il caricabatterie e attendo tutta la notte.
ieri bel tempo. vedo il sole e decido di venire a genova in moto, tanto per fare una sgambatina e godere del clima. carico la batteria (IMHO carica) della vespetta nella borsa laterale, sintonizzo la radio e parto.
al pomeriggio, complice anche una certa fiacca in ufficio, torno in tempo per rivitalizzare la vespetta in ufficio da stuzzy.
monto il simpatico parallelepipedo e click! nulla. riclick! rinulla! pazienza, c'era da aspettarselo. compro una abbatteria nuova. decido di avviare la vespina a pedale: nemmeno un segno di vita dal motore. sarà la candela. ma dove cacchio sta la candela in uno sputer che sembra chiuso come un uovo? mi viene un sospetto e svito una vite che chiude uno sportellino (volgare imitazione dello sportellino carburatore delle farobasso). estraggo la candela e vedo, tra mecerie e morchie, un residuo di elettrodo. mi punge vaghezza che la candela sia andata alle cozze. poco male, devo andare a prendere l'accumulatroie, faccio un viaggio solo.
vado e faccio la fila dal ricambista: fila fatta di gente che chiede "un casco" e alla domanda "integrale o jet" risponde "integrale, perchè sono a dieta" :nuby: oppure uno che chiede di acquistare due borse borchiate in pelle per uno sputerone.
acquisto yuasa e NGK per una vespina 50cc: se non vanno queste, mi rimane solo Lourdes.
torno al box, dove stuzzy mi attende con della frutta: banane e kiwi integrano un pranzo ridicolo che non mi permette di ragionare.
mi avvicino alla vespa e sul suo lato destro, quello accostato al muro, vedo una chiazza grande come il giappone, anche con la stessa forma. mi dico: toh, quanta umidità. ci passo sopra la punta del piede. olio. mi dico: toh, una parete che trasuda olio per motore a due tempi.
la frutta entra in circolo e gli zuccheri facilitano la sinapsi: l'olio non viene dal muro ma da qualche altra parte. per non ammettere quello che non volevo ammettere, ho perlustrato e perquisito i dintorni della vespa fino a trovare il rantolo della bagassa: perde proprio sotto al serbatroio olio :help:
sapido e geniale come un cactus colpito da insolazione, riempio il serbatoio di olio quasi fino all'orlo. questo avrà un risvolto sulla serata.
è tardi, devo andare in palestra a farmi annodare dal mio maestro di lotta. nel mentre penso che ti ripenso alla zozzissima vacca piaggio: come caxxo ha fatto a perdere stando ferma sei mesi la sotto al fresco? maledetta primavera...
dopo cena (un piatto di linguine alle cozze da resuscitare lazzaro) andiamo nel box degli orrori dove la vespetta sventrata e gravida di una nuova batteria, attende riparazioni.
nel frattempo mi sono documentato: il guasto è una cosa ricorrente. in pratica una fascetta che stringe il tubicino dell'olio va a prostitute e la cosa perde, ma potrebbe anche essere il gomito metallico a perdere, nel qual caso ci va una sostituzione.
confidando in un culo che mai nella mia vita ho avuto, penso "mica sarà il caso di cambiare tutto? stringo bene la fascetta, ne metto un'altra e via andare per altri dieci anni".
con fare deciso porto la vespa sotto la luce e inizio e operare, sdraiato sotto come tutti i meccanici provetti da cent'anni a questa parte. scovo una fascetta utilizzabile quale rinforzo di quella di serie. garrulo, alle 00.00 mi vedo già a nanna. sempre da sotto la vespa e con la pila in bocca stile zio fester, mi accingo a stringere la fascetta plasticosa per strozzare quel tubo di ***** attorno a quell'altrettanto merdoso condotto metallico a gomito.
mi dico "fai attenzione a non forzare, metti un dito a bloccare la fascetta o ti rimane qualcosa in mano". detto. fatto.
PLOP!
qualcosa fa rumore nella zona dove tenevo le pinze del multiuso e uno tsunami di quell'olio di cui avevo copiosamente rifornito il serbatoio mi si abbatte nell'ordine su: capelli, occhio sinistro, occhiali, collo e, naturalmente, mani. se mi avessero passato in padella, sarei potuto passare per un grosso asado o un wangton, dipende.
gelo in sala, interrotto improvvisamente da una sequela di bestemmie ad alta voce con particolare focalizzazione sul tema della natività e della transustanziazione, ma con excursus sulla trinità e sui misteri dei vangeli apocrifi.
un paio di litri d'olio facevano bella mostra di se' sul pavimento del box, per il quale ci aggiravamo con le infradito, per cui i piedi avevano quella morbidezza e fragranza delle meuse fritte nelloa strutto.
per riportare il pavimento a un coefficiente di attrito degno per lo meno di ospitare una manifestazione di ballo liscio, abbiamo impiegato un'ora e più, una confezione formato famiglia di carta da culo, un telo mare rinvenuto da qualche parte tra i rifiuti, un intero boccettino di sapone per i piatti, molta acqua e il calendario ortodosso per finire quello che io non avevo potuto concludere utilizzando il normale calendario di frate indovino.
morale della fava: vespa parcheggiata in un angolo con le ruote piene d'olio; perdita tamponata per la notte tramite carta igienica messa un po' alla maniera dei pannolini e un po' alla maniera del tampax; rabbia incontenibile per la doppia figuraccia rimediata con la stuzzy: innanzitutto non sono stato capace di fare il McGiver che con una moneta da 1 cent ripara un missile intercontinentale e, seconda cosa, nella rabbia mi sono lasciato andare a ululati giavanesi che l'hanno preoccupata per il prosieguo della serata (difatti ha vegliato con una padella in mano aspettando una successiva manifestazione di quelle scene da possessione diabolica).
stamani tutto a posto: vespa condotta dal vespiere che con pochi neuri ha messo tutto a posto e box praticabile con zero tracce di olio.
il tutto per la cronaca, e "sti****i" me lo dico da solo. mi preoccupa un pochino che il prossimo tagliando alla moto pensavo di farmelo da me :help:
arrivo e in tre minuti stacco la batteria dal suo vano. fossero così piccole le nostre! un 4 Ah da pochi etti e piccolo come un toast.
a casa attacco il caricabatterie e attendo tutta la notte.
ieri bel tempo. vedo il sole e decido di venire a genova in moto, tanto per fare una sgambatina e godere del clima. carico la batteria (IMHO carica) della vespetta nella borsa laterale, sintonizzo la radio e parto.
al pomeriggio, complice anche una certa fiacca in ufficio, torno in tempo per rivitalizzare la vespetta in ufficio da stuzzy.
monto il simpatico parallelepipedo e click! nulla. riclick! rinulla! pazienza, c'era da aspettarselo. compro una abbatteria nuova. decido di avviare la vespina a pedale: nemmeno un segno di vita dal motore. sarà la candela. ma dove cacchio sta la candela in uno sputer che sembra chiuso come un uovo? mi viene un sospetto e svito una vite che chiude uno sportellino (volgare imitazione dello sportellino carburatore delle farobasso). estraggo la candela e vedo, tra mecerie e morchie, un residuo di elettrodo. mi punge vaghezza che la candela sia andata alle cozze. poco male, devo andare a prendere l'accumulatroie, faccio un viaggio solo.
vado e faccio la fila dal ricambista: fila fatta di gente che chiede "un casco" e alla domanda "integrale o jet" risponde "integrale, perchè sono a dieta" :nuby: oppure uno che chiede di acquistare due borse borchiate in pelle per uno sputerone.
acquisto yuasa e NGK per una vespina 50cc: se non vanno queste, mi rimane solo Lourdes.
torno al box, dove stuzzy mi attende con della frutta: banane e kiwi integrano un pranzo ridicolo che non mi permette di ragionare.
mi avvicino alla vespa e sul suo lato destro, quello accostato al muro, vedo una chiazza grande come il giappone, anche con la stessa forma. mi dico: toh, quanta umidità. ci passo sopra la punta del piede. olio. mi dico: toh, una parete che trasuda olio per motore a due tempi.
la frutta entra in circolo e gli zuccheri facilitano la sinapsi: l'olio non viene dal muro ma da qualche altra parte. per non ammettere quello che non volevo ammettere, ho perlustrato e perquisito i dintorni della vespa fino a trovare il rantolo della bagassa: perde proprio sotto al serbatroio olio :help:
sapido e geniale come un cactus colpito da insolazione, riempio il serbatoio di olio quasi fino all'orlo. questo avrà un risvolto sulla serata.
è tardi, devo andare in palestra a farmi annodare dal mio maestro di lotta. nel mentre penso che ti ripenso alla zozzissima vacca piaggio: come caxxo ha fatto a perdere stando ferma sei mesi la sotto al fresco? maledetta primavera...
dopo cena (un piatto di linguine alle cozze da resuscitare lazzaro) andiamo nel box degli orrori dove la vespetta sventrata e gravida di una nuova batteria, attende riparazioni.
nel frattempo mi sono documentato: il guasto è una cosa ricorrente. in pratica una fascetta che stringe il tubicino dell'olio va a prostitute e la cosa perde, ma potrebbe anche essere il gomito metallico a perdere, nel qual caso ci va una sostituzione.
confidando in un culo che mai nella mia vita ho avuto, penso "mica sarà il caso di cambiare tutto? stringo bene la fascetta, ne metto un'altra e via andare per altri dieci anni".
con fare deciso porto la vespa sotto la luce e inizio e operare, sdraiato sotto come tutti i meccanici provetti da cent'anni a questa parte. scovo una fascetta utilizzabile quale rinforzo di quella di serie. garrulo, alle 00.00 mi vedo già a nanna. sempre da sotto la vespa e con la pila in bocca stile zio fester, mi accingo a stringere la fascetta plasticosa per strozzare quel tubo di ***** attorno a quell'altrettanto merdoso condotto metallico a gomito.
mi dico "fai attenzione a non forzare, metti un dito a bloccare la fascetta o ti rimane qualcosa in mano". detto. fatto.
PLOP!
qualcosa fa rumore nella zona dove tenevo le pinze del multiuso e uno tsunami di quell'olio di cui avevo copiosamente rifornito il serbatoio mi si abbatte nell'ordine su: capelli, occhio sinistro, occhiali, collo e, naturalmente, mani. se mi avessero passato in padella, sarei potuto passare per un grosso asado o un wangton, dipende.
gelo in sala, interrotto improvvisamente da una sequela di bestemmie ad alta voce con particolare focalizzazione sul tema della natività e della transustanziazione, ma con excursus sulla trinità e sui misteri dei vangeli apocrifi.
un paio di litri d'olio facevano bella mostra di se' sul pavimento del box, per il quale ci aggiravamo con le infradito, per cui i piedi avevano quella morbidezza e fragranza delle meuse fritte nelloa strutto.
per riportare il pavimento a un coefficiente di attrito degno per lo meno di ospitare una manifestazione di ballo liscio, abbiamo impiegato un'ora e più, una confezione formato famiglia di carta da culo, un telo mare rinvenuto da qualche parte tra i rifiuti, un intero boccettino di sapone per i piatti, molta acqua e il calendario ortodosso per finire quello che io non avevo potuto concludere utilizzando il normale calendario di frate indovino.
morale della fava: vespa parcheggiata in un angolo con le ruote piene d'olio; perdita tamponata per la notte tramite carta igienica messa un po' alla maniera dei pannolini e un po' alla maniera del tampax; rabbia incontenibile per la doppia figuraccia rimediata con la stuzzy: innanzitutto non sono stato capace di fare il McGiver che con una moneta da 1 cent ripara un missile intercontinentale e, seconda cosa, nella rabbia mi sono lasciato andare a ululati giavanesi che l'hanno preoccupata per il prosieguo della serata (difatti ha vegliato con una padella in mano aspettando una successiva manifestazione di quelle scene da possessione diabolica).
stamani tutto a posto: vespa condotta dal vespiere che con pochi neuri ha messo tutto a posto e box praticabile con zero tracce di olio.
il tutto per la cronaca, e "sti****i" me lo dico da solo. mi preoccupa un pochino che il prossimo tagliando alla moto pensavo di farmelo da me :help: