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Visualizza Versione Completa : AIUTO! Frase per un tatoo...



Kinge
20-11-2012, 15:35
Ciao
Voglio farmi un tatuaggio. Il disegno lo so, l'ho fatto io. Si tratta di una biella su cui si aggroviglia una Rosa rampicante. No posto il disegno per motivi di "copiright":happy4:
Però il concetto è la passione (la rosa) e i motori (naturalmente la biella). Il groviglio tra la soddisfazione e le difficoltà dell'arte del custom o comunque del lavorare sulle moto.
Sto cercando una frase coincisa da usare nel disegno. Qualcosa tipo: wheels move soul...
Mi aiutate?
:happy6:

Les Paul
20-11-2012, 15:41
Ciao
Voglio farmi un tatuaggio. Il disegno lo so, l'ho fatto io. Si tratta di una biella su cui si aggroviglia una Rosa rampicante. No posto il disegno per motivi di "copiright":happy4:
Però il concetto è la passione (la rosa) e i motori (naturalmente la biella). Il groviglio tra la soddisfazione e le difficoltà dell'arte del custom o comunque del lavorare sulle moto.
Sto cercando una frase coincisa da usare nel disegno. Qualcosa tipo: wheels move soul...
Mi aiutate?
:happy6:

Ciao. Dura vicenda.

Con [wheels] avresti una non corrispondenza tra icona (biella) e lemma [ruota]. Ma non solo: non ci faresti una figura da vero biker ad identificare il tuo animo [soul] come una rosa. Simbolo questo chiaramente femminile, se solo pensi all' allusione dei petali che si aprono.

La frase la vuoi, poi, in italiano, inglese, latino... :byby:

Arturo Bandini
20-11-2012, 15:43
:mm:....molto personale come cosa...comunque....Chopper Soul?

rain
20-11-2012, 15:56
Amo la mamma

Ike
20-11-2012, 16:01
"Soul Machine"?

the chemist
20-11-2012, 16:10
l'unica frase che mi viene in mente pensando alla fatica, alla passione, anche in generale e non solo nell'ambito del custom e del lavorare sui motori, è : "no pain, no gain"
che però con il tuo disegno non c'èentra molto, credo

griso73
20-11-2012, 16:14
"c@zzo leggi?":happy4:

ayeyeb
20-11-2012, 16:15
io tatuerei semplicemente la scritta BIG BORE. In onore al motore harley

Il Barbiere di Nociglia
20-11-2012, 16:23
che fiore di motore!

:happy4:

validon
20-11-2012, 16:26
biker job - thorns & Rods

..semplice

Tedescone
20-11-2012, 16:28
Mamma perdono!!:happy4::happy4::happy4::happy4::happy4:

casbah
20-11-2012, 16:29
"c@zzo leggi?":happy4:

al momento è la migliore :ok:
:happy4::happy4::happy4:

Mr.Eight
20-11-2012, 16:42
"Reoltate che te aro!"

(è in latino!) :happy4:

L' UOMO NERO
20-11-2012, 16:43
ftm

883R
20-11-2012, 16:47
"Mi piace la faiga" :happy4::happy4::happy4:

validon
20-11-2012, 16:48
"Mi piace la faiga" :happy4::happy4::happy4:


citiamo Hamilton

H.A.M. :talk1:

MR HARLEY
20-11-2012, 17:08
semplice e conciso?
aspe..ci penso un attimoah si che scemo
tiè
5 Novembre,a molti di voi non dirà nulla,ma..........

....esattamente 12 anni fà (nel 2000) accadde una cosa per l'epoca incredibile,una 70ina (che poi in realtà furono 93) di mattoidi appassionati si ritrovarono a Porto San Giorgio per una cenetta tra "intimi" per dare un volto a nick internettiani,conoscersi dunque di persona e passare una serata,anzi per moltissimi,un'intera giornata a fare amicizia e ...ritirare le prime patch del Web Chapter.
Il bello è che per quanto fosse Novembre e dunque non proprio caldo,parecchi vennero in moto,tanto che la sera durante la magnatella "abbondante" di arrosticini etc. sul piazzale,qualcuno contò na quarantina di moto,compresa quella di skizzetto venuto dalla sicilia e di max (Ultra95) che la setssa sera novello cenerentolo,ripartì per Milano.

Fù la prima volta che ci si ritrovava,la prima volta in cui come già scritto molti nick diventarono volti e voci,la prima "Web Chapter Fest" che io scherzosamente qualche volta quando se ne parla definisco "la madre di tutte le altre".
Inutile starvi a raccontare la storia del Web Chapter che in pratica vide la luce in quell'anno,almeno come nome e segno identificativo (il logo) basta cercare e ce n'è di racconti (ammetto,ne ho scritto qualche volta,ma solo per amore)
Ma oggi,per me e certamente forse,chissà,solo per me,ma penso di sbagliarmi,spero almeno che sia così,è un giorno speciale,come ne ho avuti moltissimi in regalo da quando il Web Chapter ha emesso i primi vagiti.
Potrei raccontare delle mie vicissitudini personali vissute con gli amici virtuali del "gruppo non gruppo" delle gioie,molte,condivise con la mia amata immensa "famiglia allargata" delle tante emozioni espresse e davvero condivise con persone speciali.

Ma no,oggi non ho voglia di riscrivere,anzi di ricordare cose che sono normalmente la mia vita,le emozioni e i sentimenti che ogni giorno provo per questo ragazzo che ho davvero visto nascere e crescere e che ho sempre amato,corrisposto,no,oggi voglio solo scrivere queste poche righe,rivolgendo una serie di grazie.
Grazie a Dio che un giorno ispirò qualcuno nel fare una scellerata proposta sul forum che allora ci ospitava,quello della Numro Uno,che divenne il là a questa nascita,grazie a chi ha realizzato e portato avanti con sacrifici ed abnegazione tutto questo,grazie alla gente che costituisce ed è il "gruppo non gruppo",che esprime i suoi pensieri a volte discutibilmente,ma spesso col cuore in mano,grazie anche a tutti quelli che mi sopportano con affetto,perchè in fondo la cosa più bella che tutto questo mi ha dato,sono i sentimenti ed io come ho scritto spesso,vivo anche di questo,oltre che della vita che nel 2006 grazie ai pensieri positivi espressi nel forum,Qualcuno lassù ha concesso che continuassi a vivere,del resto anche questa è una avventura,la vita è un'avventura.
12 anni da quel 5 Novembre 2000,milioni di avvenure,miliardi di emozioni,grazie,dal profondo del cuore.
Forse a te non dice nulla Gabry,ma se invece di stare a sparare solo frescacce seguissi e ti informassi un pò su come è nato il Web Chapter,perchè e sopratutto con quali sentimenti e desideri,sono certo che in questo thread invece di fare come al solito ovvero di buttare tutto a frescaccia,probabilmente scriveresti,finalmente qualcosa di serio.
Se non ci fosse stata quella sera,se prima non ci fosse stato il mio pensiero di come fare per riconoscerci quando ci si incontrava,proponendo di realizzare una Patch,se non ci fosse stato Franco che l'ha disegnata,se io ed altri non ci fossimo visti a Roma (personamente ho fatto due o tre viaggi addirittura in moto e tornando la notte stessa,per discutere su come realizzare la patch) mettendo sul tavolo vari disegni e se non si fosse poi votato democraticamente scegliendo appunto quella di Franco Molon che è sempre nel mio cuore,se l'anno dopo con uno spunto di follia,Mauro\Basman,Andrea,Pino ed altri non avessero creato il primo vero sito del Web Chapter (ho sempre detto che non c'entro nulla in questo,non è "colpa" mia,io personalmente spero solo di aver dato il mio piccolo contributo continuando ad essere sempre me stesso con la mia umanità e le mie fragilità di essere umano) dedicandosi completamente e con innegabile abnegazione a portarlo avanti,insomma se non ci fossero state queste piccole grandi cose,tu non potresti sparare le tue cose senza limite e sopratutto non avresti tutti gli amici che hai trovato attraverso questo sito e ...questo gruppo non gruppo,pensaci.
Tony



Citazione Originariamente Scritto da JammedGeko Visualizza Messaggio
A tutti e 2?
Fetentò,di sicuro non sono due,ma parecchi di più,ne sono iper arci "Ultra" sicuro.
Tony


Citazione Originariamente Scritto da Bart Visualizza Messaggio
stavolta riassumo io...

http://www.evangelici.net/messaggeri...04-genesi1.jpg
Grazie Andrè,ma ancora me dovete spiegà che cavolo significa quel CPA sopra il mio avatar.
Se poi è na cosa da presa per il culo (come sempre del resto) me la potete pure scrive via PM,giuro che me lo tengo per me...........almeno pe na mezz'oretta
Tony


Citazione Originariamente Scritto da Eddy'70 Visualizza Messaggio
Grazie...per la costanza e l'abnegazione nella scelta di continuare con il forum...specialmente in questi tempi dove tutto si consuma velocemente e non c'è tempo per riflettere...
Nulla è dovuto anche se tanti lo danno per scontato...

Vero,Molte volte volte ho scritto che dobbiamo molto a chi si occupa della gestione del forum,sò quanto è dura e cosa comporta,non perchè io c'entri qualcosa,semplicemente perchè ognio tanto mi fermo a pensarci,leggo molto le cose che vengono scritte,ed ovviamente mi faccio delle opinioni ed ho dei pensieri,così come mi dico che cosa farei se fossi moderatore quando leggo delle frasi o dei pensieri.
Ma non sono un moderatore,sono solo un utente,vecchio utente,di sicuro il più innamorato,del resto si capisce,ma sono anche un uomo che ha un cuore ed un cervello,ed a volte il mio cuore batte per ringraziare chi si sbatte ogni giorno da tanti anni per portare avanti questa avventura nata per scherzo e diventata quello che vedete ogni giorno e la mia mente non solo ha immagazzinati migliaia di ricordi che senza il Web Chapter non avrebbe,ma ha anche nomi e volti di tanti amici che non avrei e di milioni di emozioni che non potrei dire d'avere vissuto di vivere e sperare di continuare a vivere.
Beh,il Web Chapter per me è questo,possono dire quello che vogliono possono darmi del matto,ma sanno tutti che ho ragione e se non ci fossero Bas e gli altri che si sono pigliati sta rottura de ....(me tengo pulito) scatole da portare avanti,io e tutti voi,non avremmo tutto questo,beh,volete che ogni giorno quando entro a sparare le mie poche parole (mo m'accidono) non me ne ricordi e non li ringrazio mentalmente?
Ecco,questo è quello che scrissi nel 2006,la storia di come nacque il Web Chapter,il “gruppo non gruppo”,per quanto riguarda il sito,lo leggerete anche qua,non so come a Bas e company venne la folle idea di realizzarlo,ma so che gliene sono grato,perchè senza questa pazzia che continua ancora oggi,di sicuro non avrei tanti amici,di certo,non potrei sentirmi amato e comunque stimato da tanta gente,senza questa folle idea,non avrei nella mente i miliardi di “fotogrammi” relativi agli incontri, e non avrei nel cuore l'immenso magazzino di emozioni e sentimenti provati in questi anni e ...sopratutto,non avrei la ferma convinzione che se sono ancora a rompere le scatole a voi ed altra gente,lo devo all'immensa cosa che accadde qual 15 maggio del 2006 mentre ero sotto i ferri,quell'affetto che mi venne dato anche con semplici pensieri positivi che convinsero qualcuno lassù che forse era meglio che mi lasciasse quaggiù a godere ancora un po' dell'amore corrisposto della mia gente,dei miei amatissimi amici della mia grande “famiglia allargata”
Ecco,questo è per me il Web Chapter,ma io sono un folle sognatore che vive di emozioni e sentimenti,forse troppo,ma convinto di quello che penso.
Tony

x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-
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Ecco,questo scrissi il 3 aprile del 2006


Se ne è parlato di recente su richiesta di alcuni e sono felice di parlarne,così che tutti coloro che vorrebbero conoscere la storia dai suoi primi vagiti,finalmente la potranno conoscere,per lo meno i fatti,perchè mi rendo conto che molti nomi ora mi sfuggono e dunque mi auguro che se ne ricorda li posti.
Non mi arrogo alcun chè,ma necessariamente qualche riferimento personale ci sarà,ma con modestia e umiltà e solo perchè come potrete poi leggere,in fondo sta cosa è un po' “colpa mia”
Dunque era il “lontano” (sembrano secoli e invece nemmeno 6 anni) luglio 2000 e almeno per quanto mi riguarda,scoprii che esisteva un sito internet della concessionaria ufficiale Harley Davidson,la Numero Uno di Carlo Talamo, dove esisteva un forum.

Entrai e scoprii un mondo nuovo,un modo sconosciuto di intendere la vita e vivere la motocicletta quanta gente scriveva manco ve lo sto a dire e soprattutto quanto era bello ed emozionante ogni giorno fare parte di questa congrega di appassionati ed esprimere e scrivere i propri sentimenti le personali emozioni e anche ****eggiare e giocare.
L'ho già detto,citazioni personali sono inevitabili,un po' come un Historian ma soprattutto come chi ha sempre adorato ed amato questa cosa che poi negli anni è stata portata a quello che oggi vedete (nessun merito mio sia chiaro).
Insomma si scriveva e si chattava la sera fino a tardi e certe volte eravamo in 30 \ 40 a scambiarci opinioni o chattare.Che bello era,un po' come adesso non si vedeva l'ora di tornare a casa o avere il PC libero in ufficio per entrare e ritrovare vecchi amici sia pure virtuali.

Poi non rammento in che periodo,ma credo tra agosto settembre di quell'an-no,Talamo vendette la rete agli americani e “quell'animale” (mi assumo la responsabilità del termine usato) del francese che ebbe ed ha tutt'oggi la direzione della rete e dunque di quanto gravita intorno,chiuse il forum e la chat e ci trovammo anche se per poco tempo orfani di questi strumenti che ci univano sia pure virtualmente.
Cavolo,mi ricordo le proteste e i tanti post che vennero postati nell'altro forum del quale scriverò tra poco e credetemi ne furono tantissime e tutte inascoltate.

Ma durò poco perchè tra telefonate e pour parlè ci si trasferì quasi tutti (purtroppo qualcuno si perse per strada) in un altro sito il Big Twin Italia che era e qua non vorrei sbagliarmi o dire inesattezze, gestito o creato da uno dei tanti che già nel vecchio forum scriveva,un ragazzo che all'epoca viveva in Inghilterra ma Italiano e come tutti gli italiani pieno di estro ed inventiva,tantè che aveva “creato” questo forum con tanto di chat,Claudyo.
Ci trasferimmo là e si ricominciò con i centinaia di post le tante cose di cui si dialogava e le chattate serali fino anche alle 2 di notte e magari in certe sere ci si ritrovava in 15\20.
Perdonatemi un ricordo toccante personale ma anche per molti di noi quello che stò per narrare è stato una fonte di grande enorme maturazione umana e di dolore personale e tutto ciò ha un nome, THOR.

Aveva origini italiane ed era un appassionato possessore di Harley che viveva in America e qui chi se ne ricorda meglio gradirei ne parlasse un pò.Di Thor ho un grande personale affettuosissimo ricordo,perchè spesso la sera sul tardi ci trovavamo a chattare e parlare dei miei problemi con Cristina bloccata in Ungheria che non riusciva a passare la frontiera per giungere da me in Italia dalla quale era partita a maggio.Thor mi rincuorava come un fratello maggiore con splendide indimenticate parole,e mi aiutava parlare con lui che non ho mai conosciuto se non in chat o leggendo nel forum.
Ero arrivato al punto che la sera entravo nel sito e in chat con la speranza di leggere il suo nick per passarci due ore a dialogare.Thor morì di cancro l'anno dopo nonostante si fosse curato e tutti anche quelli che non credevano,avessimo pregato sperando in una sua guarigione,ma credetemi,lo penso spesso quando ritorno ai momenti ormai andati della mia unione con Cristina ed ogni volta ho le lacrime agli occhi e rivedo il filmato che facemmo con la Web Cam ad un pranzo al Castello de Sorci a lui dedicato.
So che ognuno di quelli che erano all'epoca presenti sul Big Twin lo ha nel cuore per sempre.

Il Big Twin,bello e fantastico,ma qualcosa mancava ed era anche,come dire una sorta di piccola preoccupazione che si racchiude in un unica frase che poi venne ad essere il titolo del post da cui tutto il resto nacque “come facciamo a riconoscerci su strada quando ci incontriamo in moto?”
Già,eravamo almeno un centinaio e credo solo alcuni si conoscessero e solo per essere cittadini della stessa città che conoscendosi si erano poi dati appuntamento sul sito.
Così,qualcuno (un folle che credeva e crede ancora nell'amicizia e nei sentimenti umani di nome TonyTheDuke) lanciò una propostina,perchè non creiamo una sorta di Patch per riconoscerci e magari con il nick usato nel sito? Inutile dire che questa bislacca proposta venne entusiasticamente presa e adottata da tutti.Che “casino” (in termine buono) nacque!! E tutto venne scritto e fatto sul forum cosa meravigliosa.Si decise tutti di cercare di dare una forma un disegno ed i colori a questa sorta di elemento riconoscitivo.

Nacque subito il problema della grandezza e dove potevano essere attaccate,perchè molti (anche io) erano inesperti e non sapevano che non poteva essere fatto un segno di riconoscimento da mettere sulla schiena,poichè ciò è caratteristica unica dei MC riconosciuti e non di un “gruppo di mattoidi amici” che nulla hanno a che fare con tali cose.
Ricordo che se ne discusse a lungo anche chiedendo pareri a alcuni membri di MC che ribadirono questa cosa e dunque si decise per una piccola patch da cucire sul petto.Si và beh ma come doveva essere? Il mio ricordo personale è legato al mio primo viaggio a Roma per questa cosa dove conobbi alcuni dei forumisti e rividi Pino,lo zio Pino al quale pochi mesi prima avevo venduto una Harley quando avevo la Crossing.Il locale dove andammo non era il Geronimo,ma un altro del quale non ricordo il nome,arrivai dalle Marche accompagnato da un paio di amici per poi tornare la notte stessa,in tempo per vedere l'alba sull'autostrada tra Giulianova e Porto San Giorgio.

Quella sera,con Pino Drago Gloria e alcuni altri di cui non ricordo il nome (mi perdonino,è la vecchiaia),si misero sul tavolo alcuni disegni e si cerc0 di dare un nome a questo “non gruppo”.Nei giorni successivi vennero postati da Chicca ed altri i disegni e le proposte per i nomi e entrambe le cose vennero democraticamente votate.Tra gli altri,venne anche postato un disegno,bellissimo creato da un tizio che conoscevo solo per nick ma che poi ebbi l'occasione e la fortuna non solo di conoscere,ma di apprezzare come uomo e come amico,un certo Franco,noto e bravissimo designer.
Già,il suo disegno fu il più votato ed è quello che,non solo vedete nel sito,ma che molti di noi orgogliosamente portano sul petto,il logo del Web Chapter. Anche il nome venne posto ai voti e alla fine si ebbero le idee più chiare e precise.

Così si passò alla realizzazione,ma chi se ne doveva occupare? Dopo qualche giorno postai la notizia che ero stato da un ragazzo che aveva un ricamificio (Fausto,da qualche anno negli Hells di Roma) e postai anche quelli che erano i costi che avevo spuntato.Credo un po' per pigrizia,forse perchè me ne ero interessato e avevo postato in primis,fatto stà che si decise che li avrei fatti realizzare io e poi le avrei spedite contrassegno.Poteva bastare così? E quel matto di Tony poteva non avere il lampo di follia? Beh,dopo alcuni giorni mentre raccoglievo i nick e le quantità da fare (ci fù poi al proposito un po' di maretta ma è tutto dimenticato) ecco la proposta:Scrissi,me lo ricordo bene,perchè inviarvele e non fare invece una bella festa con una cena così che ve le venite a prendere e ci si conosce? Apriti cielo,fu un plebiscito.

Così mi detti da fare per organizzare sta faccenda.Però,nelle tre settimane che precedettero l'evento per un paio di volte sul forum comparvero dei post come dire un po' “intimidatori” a firma 1% ovvero la sigla usata dagli Hells Angels.Poi una sera sul mio cellulare arrivò un sms che ricordo bene,”l'1 % impedirà la festa del 5 novembre”.La stessa sera chiamai una persona che diceva di essere culo e camicia con i ragazzi già citati e gli dissi che ero abituato a affrontare il toro per le corna,che non facevamo nulla di male e che il giorno dopo avrei contattato il gruppo.NO,mi disse non farlo e mi portò degli argomenti che ritenni sterili.
La mattina dopo dal sito degli Hells presi il numero di un locale,credo di Pavia dove i ragazzi del nord si trovavano e chiamai.Mi rispose una voce abbastanza profonda che nulla era quando dopo aver spiegato chi ero e perchè telefonavo chiedendo di poter parlare con qualcuno dei ragazzi (così dissi),mi disse “CON ME DEVI PARLARE,IO SONO GLI HELLS!!” con una voce che credetemi era così cupa e profonda da raggelare.

Conobbi così,sia pure telefonicamente Gigi al quale con grande rispetto e educazione spiegai la cosa che si stava realizzando,che non eravamo ne volevamo essere un gruppo MC ma solo amici che trovandosi su un sito internet avevano il desiderio di creare una piccola patch come quelle dei tanti raduni,che grazie ai nick ricamati sopra,ci servisse per riconoscerci e gli dissi anche dei messaggi.Fantastica fù la sua risposta,”se volevamo rompervi le palle noi non avremmo ne scritto su forum nè sms abbiamo altri metodi”,capito aggiungo io?.

Mi disse che per il centro avrei dovuto parlarne con il responsabile di Roma,Marco ma che comunque a suo giudizio non c'era nessuna sorta di difficoltà nella nostra iniziativa,mi disse di richiamarlo il giorno dopo che avrebbe anticipato la mia telefonata a Marco e poi mi avrebbe dato il suo numero per chiamarlo.Così fù e trovai un'altra persona splendida e disponibile e ogni dubbio fù chiarito e tutto poi filò liscio.A dirla tutto lo avevo anche invitato alla festa che poi facemmo il 5 Novembre e mi disse che se poteva lui e qualche altro ragazzo sarebbero venuti con piacere,ma poi non potè,ma per un paio di anni ci siamo scritti via e.mail scambiandoci gli auguri di natale.

Conobbi Marco lo scorso anno al Riding Season,lo cercai molto per ringraziarlo,il venerdì sera durante la cena che i ragazzi mi offrirono nella loro Club House e durante il giro del giorno dopo.Alla prima sosta,Fausto col quale avevo poi fatto il viaggio la sera prima (lui col furgone con la moto dentro per portare delle attrezzature,io con la Ultra) me lo indicò.Mi avvicinai e guardando sto ragazzo bellissimo un pò alla Franco Gasparri (per chi se lo ricorda) ma credetemi davvero bello (me piace la gnocca sia chiaro ma è davvero un bel ragazzo) gli dissi “tu sei Marco” so 5 anni che ti debbo ringraziare di persona?.
Porca ******* restai di stucco alle sue prime immediate parole,”TonyTheDuke, finalmente ci si conosce!” Giuro mi guardai intorno e dovetti abbassare molto lo sguardo per vedere gli altri,tanto mi ero alzato dal suolo!! Beh,immagino che Fausto gli avesse detto che lo cercavo per salutarlo e ringraziarlo ma sono stato felice e contento.Ecco questa è stata la storia d'inizio della nascita della Patch e un pò il suo proseguo.

Così,il 5 Novembre del 2000 accadde l'incredibile,la prima festa del Web Chapter che venne da me organizzata a Porto San Giorgio presso l'agriturismo Serena dove non se magna solo arrosticini ma tanto altro.Splendido e meraviglioso l'arrivo nel pomeriggio di tanti amici che da virtuali diventavano reali.Max,Griso Poison ed altri coi quali pranzai.Mi ricordo di quello di Alberto con Patrizia (Alby e Pat non mi uccidete per favore sapete quanto vi voglio bene) che pur scrivendo nel forum non aveva una moto,la prima arrivò poco dopo,un Road King (beh ora hanno anche una bimba,ma quello non è merito del Web Chapter).La sera poi dove dovevamo essere in circa 70 ci ritrovammo in 94 poichè alcuni amici del mio Chapter,il Civitanova,avevano mandato in giro sms dove la serata veniva presentata come una sorta di gemellaggio tra il Civitanova e tanti amici Harleysti da tutta Italia,cosa che molti capirono e apprezzarono,tranne un paio che nei giorni successivi ebbero da ridire,ma è acqua passata.

Mi ricordo,le moto posteggiate sull'erba del piccolo campo di calcio e l'iniziale stringersi per fare posto,buon pratico esempio di quello spirito di fratellanza tanto decantato e poche volte sia visto che praticato.Meraviglioso,così come certi personaggi,Ultra95,Massimo di Milano che con la sua Ultra 1450 seminuova si era fatto Milano Civitanova nel pomeriggio per cenare con noi e poi ripartire novello cenerentolo la sera stessa per un impegno di lavoro la domenica.Cavolo quanti visi e quante cose e quanti aneddoti e poi la consegna delle Patch,per lo meno quasi tutte poichè a diversi le inviai poi per posta (e qualcuno manco le ritirò,grazie anche alle discussioni dei giorni successivi,per la cronaca le pagai di tasca mia,amen).La cosa che però che mi dispiacque e il mio caro amico lo sa per averlo detto più volte negli anni,fu la mancanza di Franco che aveva ideato e disegnato la Patch.

Come vedete la storia è lunga perchè sembra che 5 anni siano poco pieni di eventi ed invece troppo ce n'è.Così dopo la prima magnata del 5 Novembre,a qualcuno (il buon grande e fantastico Fuma) venne l'idea di organizzare un altro fine settimana e nacque la prima cena al Castello de Sorci o fù un pranzo? No,mi sbaglio,la prima delle due volte fu a pranzo e fu in quella occasione che si fece la Web Cam per inviare gli auguri di guarigione a Thor.Venne poi una o due volte a cena e poi una marea di volte nei vari raduni (Run Hog o Faker e in giro in Italia,ma anche in Europa) ed insomma come disse e ridisse più volte qualcuno,la festa del Web Chapter è dove si trovano e stanno insieme più amici facenti parte del forum e del Web C.
Il bello è che come avete potuto notare,quando qualcuno propone di passare un WeekEnd da qualche parte organizzando qualcosa e relativa cena,tutti si vorrebbe partecipare e moltissimi lo fanno.Peccato che ognuno di noi abbia degli impegni,chi familiari chi di lavoro che altre menate, perchè sono sicuro che ci sarebbero tutti.

Beh,dopo tanto narrare,da ultimo resta scrivere come nacque il Sito del Web Chapter.Sapete miei cari amici,mi auguro che chi è stato magnifico ideatore e protagonista di questo evento,mi segua nel racconto e narri di ciò.In realtà ne so poco,perchè alcuni anni fa credo nel 2001 qualcuno iniziò a lavorare su quello,questo,sito che negli anni è diventato a mio giudizio il più bello e completo sito per appassionati Harleysti e non solo.Credetemi,proprio per averlo visto crescere nel tempo,di lavoro ce n'è sempre stato tanto,di passione e soprattutto vi si evidenzia,tanto amore per fare tutto ciò e di questo dobbiamo solo dire grazie.
Da quello che mi è dato sapere,credo che i “genitori” siano Basman,Pino,Chicca,Andrea e altri di cui non ricordo il nome ed a cui chiedo scusa per il vuoto di memoria.Per favore amici miei fate che si sappia chi ha creato e continua a rendere bello e fantastico questo sito,almeno che si possa dirvi grazie nominandovi,perchè in cuore e col cuore almeno io personalmente vi ringrazio ogni giorno.

E' bello ed è meraviglioso,anche se con gli anni un po' si è perso nel tempo,ma c'è ancora un'alito di umanità che aleggia,quando si leggono post dove si parla di emozioni e di sentimenti.L'ho detto spesso,amo questo sito e amo la gente che vi scrive,certo qualche volta si potrebbe discutere sui termini e le cose scritte,ma siamo in democrazia e ognuno può e deve esprimere ciò che sente in quel momento senza strafare.

La mia storia finisce qua,da buon Historian ho cercato di raccontare le cose per quello che ritengo giusto,mi scuso se ci sono citazioni personali,ma sono dovute un pò per spiegare meglio,un pò per immenso amore verso questa cosa che per me è sacra e inviolabile come una chiesa.L'ho già detto,amo il Web Chapter e vi ho sempre trovato amici,anche quando mi hanno preso un pò in giro,ho sempre accettato la cosa,fa parte della vita,però quando mi sento solo come un cane,così come in questi ultimi mesi,ed in certe serate in particolare,mi basta entrare nel forum a leggere e mi sento meno abbandonato e decisamente più sereno e rincuorato e questo lo devo al Web Chapter,a chi l'ha realizzato e chi ci lavora ogni giorno e ogni sera li ringrazio di quanto fanno.
Tony


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Ecco,questo è quello che scrissi a marzo del 2006 e solo dopo 2 mesi,questa metravigliosa gente mi dimpostrò un affetto incredibile,che mi salvò la vita e nessuno me lo potrà mai togliere dalla testa,anche questo è il Web Chapter:

goyshorval
20-11-2012, 17:31
quoterei Mr Harley, ma rischierei la pedanteria.

io con un tatuaggio vorrei dare un valore eterno, per quanto noi possiamo esserlo, a espressioni alte dell'umano ingegno: E=mc2, la Mona Lisa, un verso pregnante della Divina Commedia "per l'argine sinistro volta dienno/ma prima avea ciascun la lingua stretta/coi denti, verso lor duca, per cenno/ed elli avea del cul fatto trombetta"...

Volendo essere esterofili si possono osare frasi in turco, di gran moda: "büyük kalibreli" o "büyük enayi". con google translate i termini della nostra officina diventano cose meravigliose!

sii solo sicuro che quello che ti scrivono addosso sia quello che intendi tu:

http://pic.epicfail.com/wp-content/uploads/2011/03/tattoo-fail-bob-marley.jpg

http://cdn.ebaumsworld.com/2008/04/badtattoo.jpg

http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSzr6CvU7Q3ZzPoJhy3CLYegsgDaICii dmSfNAIUNtCOGdl_0esmRVf-Q4pEA

skizzetto
20-11-2012, 17:45
io metterei due rose
e scriverei Connecting Rod and Roses










però in italiano suona meglio Biella e Rose :happy4::happy4:

6galloni
20-11-2012, 17:47
Mamma perdono!!:happy4::happy4::happy4::happy4::happy4:

quoto.....................:happy4:

a Regina Coeli è una frase tra le più gettonate:ok:

Tenacious D
20-11-2012, 17:48
kinge was here

darkness_73
20-11-2012, 18:20
"Mamma perdonami" affiancato ad un bell'asso di bastoni :happy4::happy4::happy4:

jack
20-11-2012, 18:34
"Reoltate che te aro!"

(è in latino!) :happy4:

:vhappy1::vhappy1::vhappy1:

sempre dal latino:

Areo.. ara ke ti pisso in cueo

forse troppo romantica! :talk1:

Dydrom
20-11-2012, 18:58
Mccmnf

Mr.Eight
20-11-2012, 19:05
:vhappy1::vhappy1::vhappy1:

sempre dal latino:

Areo.. ara ke ti pisso in cueo

forse troppo romantica! :talk1:

per le occasioni "informal" segnati anche:

"smudandate che te impanocio la folpa"

:talk1::talk1::talk1:
:vhappy1::vhappy1::vhappy1:

Kinge
20-11-2012, 19:13
Non ci siamo, non ci siamooooo

Per il discorso che la rosa si lega al simbologismo femminile...mi lascia un pò perplesso. Certo non vorrei sembrare pendente di là. Io la rosa l'avrei interpretata come passione. :mm:

Oh regà! E' una robba seria, per favore è!?:happy7:
Si accettano scritti in Inglese o spagnolo.

paolozen
20-11-2012, 19:14
Ocio ocio calo l'asso .........

THORNS & TWINS

jegio
20-11-2012, 19:48
Per come la vedo io se sei convinto del disegno inizia a fare quello,quando poi avrai l'ispirazione allora tornerai da chi di dovere e te la farai aggiungere! :ylsuper:

FASTGABRY
20-11-2012, 20:10
semplice e conciso?
aspe..ci penso un attimoah si che scemo
tiè
5 Novembre,a molti di voi non dirà nulla,ma..........

....esattamente 12 anni fà (nel 2000) accadde una cosa per l'epoca incredibile,una 70ina (che poi in realtà furono 93) di mattoidi appassionati si ritrovarono a Porto San Giorgio per una cenetta tra "intimi" per dare un volto a nick internettiani,conoscersi dunque di persona e passare una serata,anzi per moltissimi,un'intera giornata a fare amicizia e ...ritirare le prime patch del Web Chapter.
Il bello è che per quanto fosse Novembre e dunque non proprio caldo,parecchi vennero in moto,tanto che la sera durante la magnatella "abbondante" di arrosticini etc. sul piazzale,qualcuno contò na quarantina di moto,compresa quella di skizzetto venuto dalla sicilia e di max (Ultra95) che la setssa sera novello cenerentolo,ripartì per Milano.

Fù la prima volta che ci si ritrovava,la prima volta in cui come già scritto molti nick diventarono volti e voci,la prima "Web Chapter Fest" che io scherzosamente qualche volta quando se ne parla definisco "la madre di tutte le altre".
Inutile starvi a raccontare la storia del Web Chapter che in pratica vide la luce in quell'anno,almeno come nome e segno identificativo (il logo) basta cercare e ce n'è di racconti (ammetto,ne ho scritto qualche volta,ma solo per amore)
Ma oggi,per me e certamente forse,chissà,solo per me,ma penso di sbagliarmi,spero almeno che sia così,è un giorno speciale,come ne ho avuti moltissimi in regalo da quando il Web Chapter ha emesso i primi vagiti.
Potrei raccontare delle mie vicissitudini personali vissute con gli amici virtuali del "gruppo non gruppo" delle gioie,molte,condivise con la mia amata immensa "famiglia allargata" delle tante emozioni espresse e davvero condivise con persone speciali.

Ma no,oggi non ho voglia di riscrivere,anzi di ricordare cose che sono normalmente la mia vita,le emozioni e i sentimenti che ogni giorno provo per questo ragazzo che ho davvero visto nascere e crescere e che ho sempre amato,corrisposto,no,oggi voglio solo scrivere queste poche righe,rivolgendo una serie di grazie.
Grazie a Dio che un giorno ispirò qualcuno nel fare una scellerata proposta sul forum che allora ci ospitava,quello della Numro Uno,che divenne il là a questa nascita,grazie a chi ha realizzato e portato avanti con sacrifici ed abnegazione tutto questo,grazie alla gente che costituisce ed è il "gruppo non gruppo",che esprime i suoi pensieri a volte discutibilmente,ma spesso col cuore in mano,grazie anche a tutti quelli che mi sopportano con affetto,perchè in fondo la cosa più bella che tutto questo mi ha dato,sono i sentimenti ed io come ho scritto spesso,vivo anche di questo,oltre che della vita che nel 2006 grazie ai pensieri positivi espressi nel forum,Qualcuno lassù ha concesso che continuassi a vivere,del resto anche questa è una avventura,la vita è un'avventura.
12 anni da quel 5 Novembre 2000,milioni di avvenure,miliardi di emozioni,grazie,dal profondo del cuore.
Forse a te non dice nulla Gabry,ma se invece di stare a sparare solo frescacce seguissi e ti informassi un pò su come è nato il Web Chapter,perchè e sopratutto con quali sentimenti e desideri,sono certo che in questo thread invece di fare come al solito ovvero di buttare tutto a frescaccia,probabilmente scriveresti,finalmente qualcosa di serio.
Se non ci fosse stata quella sera,se prima non ci fosse stato il mio pensiero di come fare per riconoscerci quando ci si incontrava,proponendo di realizzare una Patch,se non ci fosse stato Franco che l'ha disegnata,se io ed altri non ci fossimo visti a Roma (personamente ho fatto due o tre viaggi addirittura in moto e tornando la notte stessa,per discutere su come realizzare la patch) mettendo sul tavolo vari disegni e se non si fosse poi votato democraticamente scegliendo appunto quella di Franco Molon che è sempre nel mio cuore,se l'anno dopo con uno spunto di follia,Mauro\Basman,Andrea,Pino ed altri non avessero creato il primo vero sito del Web Chapter (ho sempre detto che non c'entro nulla in questo,non è "colpa" mia,io personalmente spero solo di aver dato il mio piccolo contributo continuando ad essere sempre me stesso con la mia umanità e le mie fragilità di essere umano) dedicandosi completamente e con innegabile abnegazione a portarlo avanti,insomma se non ci fossero state queste piccole grandi cose,tu non potresti sparare le tue cose senza limite e sopratutto non avresti tutti gli amici che hai trovato attraverso questo sito e ...questo gruppo non gruppo,pensaci.
Tony



Citazione Originariamente Scritto da JammedGeko Visualizza Messaggio
A tutti e 2?
Fetentò,di sicuro non sono due,ma parecchi di più,ne sono iper arci "Ultra" sicuro.
Tony


Citazione Originariamente Scritto da Bart Visualizza Messaggio
stavolta riassumo io...

http://www.evangelici.net/messaggeri...04-genesi1.jpg
Grazie Andrè,ma ancora me dovete spiegà che cavolo significa quel CPA sopra il mio avatar.
Se poi è na cosa da presa per il culo (come sempre del resto) me la potete pure scrive via PM,giuro che me lo tengo per me...........almeno pe na mezz'oretta
Tony


Citazione Originariamente Scritto da Eddy'70 Visualizza Messaggio
Grazie...per la costanza e l'abnegazione nella scelta di continuare con il forum...specialmente in questi tempi dove tutto si consuma velocemente e non c'è tempo per riflettere...
Nulla è dovuto anche se tanti lo danno per scontato...

Vero,Molte volte volte ho scritto che dobbiamo molto a chi si occupa della gestione del forum,sò quanto è dura e cosa comporta,non perchè io c'entri qualcosa,semplicemente perchè ognio tanto mi fermo a pensarci,leggo molto le cose che vengono scritte,ed ovviamente mi faccio delle opinioni ed ho dei pensieri,così come mi dico che cosa farei se fossi moderatore quando leggo delle frasi o dei pensieri.
Ma non sono un moderatore,sono solo un utente,vecchio utente,di sicuro il più innamorato,del resto si capisce,ma sono anche un uomo che ha un cuore ed un cervello,ed a volte il mio cuore batte per ringraziare chi si sbatte ogni giorno da tanti anni per portare avanti questa avventura nata per scherzo e diventata quello che vedete ogni giorno e la mia mente non solo ha immagazzinati migliaia di ricordi che senza il Web Chapter non avrebbe,ma ha anche nomi e volti di tanti amici che non avrei e di milioni di emozioni che non potrei dire d'avere vissuto di vivere e sperare di continuare a vivere.
Beh,il Web Chapter per me è questo,possono dire quello che vogliono possono darmi del matto,ma sanno tutti che ho ragione e se non ci fossero Bas e gli altri che si sono pigliati sta rottura de ....(me tengo pulito) scatole da portare avanti,io e tutti voi,non avremmo tutto questo,beh,volete che ogni giorno quando entro a sparare le mie poche parole (mo m'accidono) non me ne ricordi e non li ringrazio mentalmente?
Ecco,questo è quello che scrissi nel 2006,la storia di come nacque il Web Chapter,il “gruppo non gruppo”,per quanto riguarda il sito,lo leggerete anche qua,non so come a Bas e company venne la folle idea di realizzarlo,ma so che gliene sono grato,perchè senza questa pazzia che continua ancora oggi,di sicuro non avrei tanti amici,di certo,non potrei sentirmi amato e comunque stimato da tanta gente,senza questa folle idea,non avrei nella mente i miliardi di “fotogrammi” relativi agli incontri, e non avrei nel cuore l'immenso magazzino di emozioni e sentimenti provati in questi anni e ...sopratutto,non avrei la ferma convinzione che se sono ancora a rompere le scatole a voi ed altra gente,lo devo all'immensa cosa che accadde qual 15 maggio del 2006 mentre ero sotto i ferri,quell'affetto che mi venne dato anche con semplici pensieri positivi che convinsero qualcuno lassù che forse era meglio che mi lasciasse quaggiù a godere ancora un po' dell'amore corrisposto della mia gente,dei miei amatissimi amici della mia grande “famiglia allargata”
Ecco,questo è per me il Web Chapter,ma io sono un folle sognatore che vive di emozioni e sentimenti,forse troppo,ma convinto di quello che penso.
Tony

x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-x-
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Ecco,questo scrissi il 3 aprile del 2006


Se ne è parlato di recente su richiesta di alcuni e sono felice di parlarne,così che tutti coloro che vorrebbero conoscere la storia dai suoi primi vagiti,finalmente la potranno conoscere,per lo meno i fatti,perchè mi rendo conto che molti nomi ora mi sfuggono e dunque mi auguro che se ne ricorda li posti.
Non mi arrogo alcun chè,ma necessariamente qualche riferimento personale ci sarà,ma con modestia e umiltà e solo perchè come potrete poi leggere,in fondo sta cosa è un po' “colpa mia”
Dunque era il “lontano” (sembrano secoli e invece nemmeno 6 anni) luglio 2000 e almeno per quanto mi riguarda,scoprii che esisteva un sito internet della concessionaria ufficiale Harley Davidson,la Numero Uno di Carlo Talamo, dove esisteva un forum.

Entrai e scoprii un mondo nuovo,un modo sconosciuto di intendere la vita e vivere la motocicletta quanta gente scriveva manco ve lo sto a dire e soprattutto quanto era bello ed emozionante ogni giorno fare parte di questa congrega di appassionati ed esprimere e scrivere i propri sentimenti le personali emozioni e anche ****eggiare e giocare.
L'ho già detto,citazioni personali sono inevitabili,un po' come un Historian ma soprattutto come chi ha sempre adorato ed amato questa cosa che poi negli anni è stata portata a quello che oggi vedete (nessun merito mio sia chiaro).
Insomma si scriveva e si chattava la sera fino a tardi e certe volte eravamo in 30 \ 40 a scambiarci opinioni o chattare.Che bello era,un po' come adesso non si vedeva l'ora di tornare a casa o avere il PC libero in ufficio per entrare e ritrovare vecchi amici sia pure virtuali.

Poi non rammento in che periodo,ma credo tra agosto settembre di quell'an-no,Talamo vendette la rete agli americani e “quell'animale” (mi assumo la responsabilità del termine usato) del francese che ebbe ed ha tutt'oggi la direzione della rete e dunque di quanto gravita intorno,chiuse il forum e la chat e ci trovammo anche se per poco tempo orfani di questi strumenti che ci univano sia pure virtualmente.
Cavolo,mi ricordo le proteste e i tanti post che vennero postati nell'altro forum del quale scriverò tra poco e credetemi ne furono tantissime e tutte inascoltate.

Ma durò poco perchè tra telefonate e pour parlè ci si trasferì quasi tutti (purtroppo qualcuno si perse per strada) in un altro sito il Big Twin Italia che era e qua non vorrei sbagliarmi o dire inesattezze, gestito o creato da uno dei tanti che già nel vecchio forum scriveva,un ragazzo che all'epoca viveva in Inghilterra ma Italiano e come tutti gli italiani pieno di estro ed inventiva,tantè che aveva “creato” questo forum con tanto di chat,Claudyo.
Ci trasferimmo là e si ricominciò con i centinaia di post le tante cose di cui si dialogava e le chattate serali fino anche alle 2 di notte e magari in certe sere ci si ritrovava in 15\20.
Perdonatemi un ricordo toccante personale ma anche per molti di noi quello che stò per narrare è stato una fonte di grande enorme maturazione umana e di dolore personale e tutto ciò ha un nome, THOR.

Aveva origini italiane ed era un appassionato possessore di Harley che viveva in America e qui chi se ne ricorda meglio gradirei ne parlasse un pò.Di Thor ho un grande personale affettuosissimo ricordo,perchè spesso la sera sul tardi ci trovavamo a chattare e parlare dei miei problemi con Cristina bloccata in Ungheria che non riusciva a passare la frontiera per giungere da me in Italia dalla quale era partita a maggio.Thor mi rincuorava come un fratello maggiore con splendide indimenticate parole,e mi aiutava parlare con lui che non ho mai conosciuto se non in chat o leggendo nel forum.
Ero arrivato al punto che la sera entravo nel sito e in chat con la speranza di leggere il suo nick per passarci due ore a dialogare.Thor morì di cancro l'anno dopo nonostante si fosse curato e tutti anche quelli che non credevano,avessimo pregato sperando in una sua guarigione,ma credetemi,lo penso spesso quando ritorno ai momenti ormai andati della mia unione con Cristina ed ogni volta ho le lacrime agli occhi e rivedo il filmato che facemmo con la Web Cam ad un pranzo al Castello de Sorci a lui dedicato.
So che ognuno di quelli che erano all'epoca presenti sul Big Twin lo ha nel cuore per sempre.

Il Big Twin,bello e fantastico,ma qualcosa mancava ed era anche,come dire una sorta di piccola preoccupazione che si racchiude in un unica frase che poi venne ad essere il titolo del post da cui tutto il resto nacque “come facciamo a riconoscerci su strada quando ci incontriamo in moto?”
Già,eravamo almeno un centinaio e credo solo alcuni si conoscessero e solo per essere cittadini della stessa città che conoscendosi si erano poi dati appuntamento sul sito.
Così,qualcuno (un folle che credeva e crede ancora nell'amicizia e nei sentimenti umani di nome TonyTheDuke) lanciò una propostina,perchè non creiamo una sorta di Patch per riconoscerci e magari con il nick usato nel sito? Inutile dire che questa bislacca proposta venne entusiasticamente presa e adottata da tutti.Che “casino” (in termine buono) nacque!! E tutto venne scritto e fatto sul forum cosa meravigliosa.Si decise tutti di cercare di dare una forma un disegno ed i colori a questa sorta di elemento riconoscitivo.

Nacque subito il problema della grandezza e dove potevano essere attaccate,perchè molti (anche io) erano inesperti e non sapevano che non poteva essere fatto un segno di riconoscimento da mettere sulla schiena,poichè ciò è caratteristica unica dei MC riconosciuti e non di un “gruppo di mattoidi amici” che nulla hanno a che fare con tali cose.
Ricordo che se ne discusse a lungo anche chiedendo pareri a alcuni membri di MC che ribadirono questa cosa e dunque si decise per una piccola patch da cucire sul petto.Si và beh ma come doveva essere? Il mio ricordo personale è legato al mio primo viaggio a Roma per questa cosa dove conobbi alcuni dei forumisti e rividi Pino,lo zio Pino al quale pochi mesi prima avevo venduto una Harley quando avevo la Crossing.Il locale dove andammo non era il Geronimo,ma un altro del quale non ricordo il nome,arrivai dalle Marche accompagnato da un paio di amici per poi tornare la notte stessa,in tempo per vedere l'alba sull'autostrada tra Giulianova e Porto San Giorgio.

Quella sera,con Pino Drago Gloria e alcuni altri di cui non ricordo il nome (mi perdonino,è la vecchiaia),si misero sul tavolo alcuni disegni e si cerc0 di dare un nome a questo “non gruppo”.Nei giorni successivi vennero postati da Chicca ed altri i disegni e le proposte per i nomi e entrambe le cose vennero democraticamente votate.Tra gli altri,venne anche postato un disegno,bellissimo creato da un tizio che conoscevo solo per nick ma che poi ebbi l'occasione e la fortuna non solo di conoscere,ma di apprezzare come uomo e come amico,un certo Franco,noto e bravissimo designer.
Già,il suo disegno fu il più votato ed è quello che,non solo vedete nel sito,ma che molti di noi orgogliosamente portano sul petto,il logo del Web Chapter. Anche il nome venne posto ai voti e alla fine si ebbero le idee più chiare e precise.

Così si passò alla realizzazione,ma chi se ne doveva occupare? Dopo qualche giorno postai la notizia che ero stato da un ragazzo che aveva un ricamificio (Fausto,da qualche anno negli Hells di Roma) e postai anche quelli che erano i costi che avevo spuntato.Credo un po' per pigrizia,forse perchè me ne ero interessato e avevo postato in primis,fatto stà che si decise che li avrei fatti realizzare io e poi le avrei spedite contrassegno.Poteva bastare così? E quel matto di Tony poteva non avere il lampo di follia? Beh,dopo alcuni giorni mentre raccoglievo i nick e le quantità da fare (ci fù poi al proposito un po' di maretta ma è tutto dimenticato) ecco la proposta:Scrissi,me lo ricordo bene,perchè inviarvele e non fare invece una bella festa con una cena così che ve le venite a prendere e ci si conosce? Apriti cielo,fu un plebiscito.

Così mi detti da fare per organizzare sta faccenda.Però,nelle tre settimane che precedettero l'evento per un paio di volte sul forum comparvero dei post come dire un po' “intimidatori” a firma 1% ovvero la sigla usata dagli Hells Angels.Poi una sera sul mio cellulare arrivò un sms che ricordo bene,”l'1 % impedirà la festa del 5 novembre”.La stessa sera chiamai una persona che diceva di essere culo e camicia con i ragazzi già citati e gli dissi che ero abituato a affrontare il toro per le corna,che non facevamo nulla di male e che il giorno dopo avrei contattato il gruppo.NO,mi disse non farlo e mi portò degli argomenti che ritenni sterili.
La mattina dopo dal sito degli Hells presi il numero di un locale,credo di Pavia dove i ragazzi del nord si trovavano e chiamai.Mi rispose una voce abbastanza profonda che nulla era quando dopo aver spiegato chi ero e perchè telefonavo chiedendo di poter parlare con qualcuno dei ragazzi (così dissi),mi disse “CON ME DEVI PARLARE,IO SONO GLI HELLS!!” con una voce che credetemi era così cupa e profonda da raggelare.

Conobbi così,sia pure telefonicamente Gigi al quale con grande rispetto e educazione spiegai la cosa che si stava realizzando,che non eravamo ne volevamo essere un gruppo MC ma solo amici che trovandosi su un sito internet avevano il desiderio di creare una piccola patch come quelle dei tanti raduni,che grazie ai nick ricamati sopra,ci servisse per riconoscerci e gli dissi anche dei messaggi.Fantastica fù la sua risposta,”se volevamo rompervi le palle noi non avremmo ne scritto su forum nè sms abbiamo altri metodi”,capito aggiungo io?.

Mi disse che per il centro avrei dovuto parlarne con il responsabile di Roma,Marco ma che comunque a suo giudizio non c'era nessuna sorta di difficoltà nella nostra iniziativa,mi disse di richiamarlo il giorno dopo che avrebbe anticipato la mia telefonata a Marco e poi mi avrebbe dato il suo numero per chiamarlo.Così fù e trovai un'altra persona splendida e disponibile e ogni dubbio fù chiarito e tutto poi filò liscio.A dirla tutto lo avevo anche invitato alla festa che poi facemmo il 5 Novembre e mi disse che se poteva lui e qualche altro ragazzo sarebbero venuti con piacere,ma poi non potè,ma per un paio di anni ci siamo scritti via e.mail scambiandoci gli auguri di natale.

Conobbi Marco lo scorso anno al Riding Season,lo cercai molto per ringraziarlo,il venerdì sera durante la cena che i ragazzi mi offrirono nella loro Club House e durante il giro del giorno dopo.Alla prima sosta,Fausto col quale avevo poi fatto il viaggio la sera prima (lui col furgone con la moto dentro per portare delle attrezzature,io con la Ultra) me lo indicò.Mi avvicinai e guardando sto ragazzo bellissimo un pò alla Franco Gasparri (per chi se lo ricorda) ma credetemi davvero bello (me piace la gnocca sia chiaro ma è davvero un bel ragazzo) gli dissi “tu sei Marco” so 5 anni che ti debbo ringraziare di persona?.
Porca ******* restai di stucco alle sue prime immediate parole,”TonyTheDuke, finalmente ci si conosce!” Giuro mi guardai intorno e dovetti abbassare molto lo sguardo per vedere gli altri,tanto mi ero alzato dal suolo!! Beh,immagino che Fausto gli avesse detto che lo cercavo per salutarlo e ringraziarlo ma sono stato felice e contento.Ecco questa è stata la storia d'inizio della nascita della Patch e un pò il suo proseguo.

Così,il 5 Novembre del 2000 accadde l'incredibile,la prima festa del Web Chapter che venne da me organizzata a Porto San Giorgio presso l'agriturismo Serena dove non se magna solo arrosticini ma tanto altro.Splendido e meraviglioso l'arrivo nel pomeriggio di tanti amici che da virtuali diventavano reali.Max,Griso Poison ed altri coi quali pranzai.Mi ricordo di quello di Alberto con Patrizia (Alby e Pat non mi uccidete per favore sapete quanto vi voglio bene) che pur scrivendo nel forum non aveva una moto,la prima arrivò poco dopo,un Road King (beh ora hanno anche una bimba,ma quello non è merito del Web Chapter).La sera poi dove dovevamo essere in circa 70 ci ritrovammo in 94 poichè alcuni amici del mio Chapter,il Civitanova,avevano mandato in giro sms dove la serata veniva presentata come una sorta di gemellaggio tra il Civitanova e tanti amici Harleysti da tutta Italia,cosa che molti capirono e apprezzarono,tranne un paio che nei giorni successivi ebbero da ridire,ma è acqua passata.

Mi ricordo,le moto posteggiate sull'erba del piccolo campo di calcio e l'iniziale stringersi per fare posto,buon pratico esempio di quello spirito di fratellanza tanto decantato e poche volte sia visto che praticato.Meraviglioso,così come certi personaggi,Ultra95,Massimo di Milano che con la sua Ultra 1450 seminuova si era fatto Milano Civitanova nel pomeriggio per cenare con noi e poi ripartire novello cenerentolo la sera stessa per un impegno di lavoro la domenica.Cavolo quanti visi e quante cose e quanti aneddoti e poi la consegna delle Patch,per lo meno quasi tutte poichè a diversi le inviai poi per posta (e qualcuno manco le ritirò,grazie anche alle discussioni dei giorni successivi,per la cronaca le pagai di tasca mia,amen).La cosa che però che mi dispiacque e il mio caro amico lo sa per averlo detto più volte negli anni,fu la mancanza di Franco che aveva ideato e disegnato la Patch.

Come vedete la storia è lunga perchè sembra che 5 anni siano poco pieni di eventi ed invece troppo ce n'è.Così dopo la prima magnata del 5 Novembre,a qualcuno (il buon grande e fantastico Fuma) venne l'idea di organizzare un altro fine settimana e nacque la prima cena al Castello de Sorci o fù un pranzo? No,mi sbaglio,la prima delle due volte fu a pranzo e fu in quella occasione che si fece la Web Cam per inviare gli auguri di guarigione a Thor.Venne poi una o due volte a cena e poi una marea di volte nei vari raduni (Run Hog o Faker e in giro in Italia,ma anche in Europa) ed insomma come disse e ridisse più volte qualcuno,la festa del Web Chapter è dove si trovano e stanno insieme più amici facenti parte del forum e del Web C.
Il bello è che come avete potuto notare,quando qualcuno propone di passare un WeekEnd da qualche parte organizzando qualcosa e relativa cena,tutti si vorrebbe partecipare e moltissimi lo fanno.Peccato che ognuno di noi abbia degli impegni,chi familiari chi di lavoro che altre menate, perchè sono sicuro che ci sarebbero tutti.

Beh,dopo tanto narrare,da ultimo resta scrivere come nacque il Sito del Web Chapter.Sapete miei cari amici,mi auguro che chi è stato magnifico ideatore e protagonista di questo evento,mi segua nel racconto e narri di ciò.In realtà ne so poco,perchè alcuni anni fa credo nel 2001 qualcuno iniziò a lavorare su quello,questo,sito che negli anni è diventato a mio giudizio il più bello e completo sito per appassionati Harleysti e non solo.Credetemi,proprio per averlo visto crescere nel tempo,di lavoro ce n'è sempre stato tanto,di passione e soprattutto vi si evidenzia,tanto amore per fare tutto ciò e di questo dobbiamo solo dire grazie.
Da quello che mi è dato sapere,credo che i “genitori” siano Basman,Pino,Chicca,Andrea e altri di cui non ricordo il nome ed a cui chiedo scusa per il vuoto di memoria.Per favore amici miei fate che si sappia chi ha creato e continua a rendere bello e fantastico questo sito,almeno che si possa dirvi grazie nominandovi,perchè in cuore e col cuore almeno io personalmente vi ringrazio ogni giorno.

E' bello ed è meraviglioso,anche se con gli anni un po' si è perso nel tempo,ma c'è ancora un'alito di umanità che aleggia,quando si leggono post dove si parla di emozioni e di sentimenti.L'ho detto spesso,amo questo sito e amo la gente che vi scrive,certo qualche volta si potrebbe discutere sui termini e le cose scritte,ma siamo in democrazia e ognuno può e deve esprimere ciò che sente in quel momento senza strafare.

La mia storia finisce qua,da buon Historian ho cercato di raccontare le cose per quello che ritengo giusto,mi scuso se ci sono citazioni personali,ma sono dovute un pò per spiegare meglio,un pò per immenso amore verso questa cosa che per me è sacra e inviolabile come una chiesa.L'ho già detto,amo il Web Chapter e vi ho sempre trovato amici,anche quando mi hanno preso un pò in giro,ho sempre accettato la cosa,fa parte della vita,però quando mi sento solo come un cane,così come in questi ultimi mesi,ed in certe serate in particolare,mi basta entrare nel forum a leggere e mi sento meno abbandonato e decisamente più sereno e rincuorato e questo lo devo al Web Chapter,a chi l'ha realizzato e chi ci lavora ogni giorno e ogni sera li ringrazio di quanto fanno.
Tony


,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-,-


Ecco,questo è quello che scrissi a marzo del 2006 e solo dopo 2 mesi,questa metravigliosa gente mi dimpostrò un affetto incredibile,che mi salvò la vita e nessuno me lo potrà mai togliere dalla testa,anche questo è il Web Chapter:

quoto
haha

@BlackAngel@
20-11-2012, 20:53
Ciao
Voglio farmi un tatuaggio. Il disegno lo so, l'ho fatto io. Si tratta di una biella su cui si aggroviglia una Rosa rampicante. No posto il disegno per motivi di "copiright":happy4:
Però il concetto è la passione (la rosa) e i motori (naturalmente la biella). Il groviglio tra la soddisfazione e le difficoltà dell'arte del custom o comunque del lavorare sulle moto.
Sto cercando una frase coincisa da usare nel disegno. Qualcosa tipo: wheels move soul...
Mi aiutate?
:happy6:

per motivi di "copiright" .... Dormi tranquillo ! :-D

DorianGray
20-11-2012, 21:00
Credo che un tattoo sia un qualcosa di estremamente "intimo".Non è il colore del serbatoio sul quale chiedere consiglio o la scritta da far aerografare sul bobtail.Io, ma sottolineo che trattasi di opinione personalissima, non chiederei consiglio ad un forum su cosa farmi scrivere sulla pelle.

Kinge
20-11-2012, 21:17
Credo che un tattoo sia un qualcosa di estremamente "intimo".Non è il colore del serbatoio sul quale chiedere consiglio o la scritta da far aerografare sul bobtail.Io, ma sottolineo che trattasi di opinione personalissima, non chiederei consiglio ad un forum su cosa farmi scrivere sulla pelle.Hai perfettamente ragione. Cerco infatti degli spunti. Il disegno infatti non lo cambio. Lo trovo una mia personalissima interpretazione del mio lifestyle.

DorianGray
20-11-2012, 21:18
Hai perfettamente ragione. Cerco infatti degli spunti. Il disegno infatti non lo cambio. Lo trovo una mia personalissima interpretazione del mio lifestyle.


:ok:
:happy3:

validon
21-11-2012, 12:23
Ocio ocio calo l'asso .........

THORNS & TWINS


COPIONE!!! :happy4:

ma al posto della rosa, non sarebbe meglio la biella con del filo spinato. più maschile ma con lo stesso concetto. IMHO

Tenacious D
21-11-2012, 12:32
semplice e conciso?
aspe..ci penso un attimoah si che scemo
tiè
5 Novembre,a molti di voi non dirà nulla,ma..........

....esattamente 12 anni fà (nel 2000) accadde una cosa per l'epoca incredibile,una 70ina (che poi in realtà furono 93) di mattoidi appassionati si ritrovarono a Porto San Giorgio per una cenetta tra "intimi" per dare un volto a nick internettiani,conoscersi dunque di persona e passare una serata,anzi per moltissimi,un'intera giornata a fare amicizia e ...ritirare le prime patch del Web Chapter.
Il bello è che per quanto fosse Novembre e dunque non proprio caldo,parecchi vennero in moto,tanto che la sera durante la magnatella "abbondante" di arrosticini etc. sul piazzale,qualcuno contò na quarantina di moto,compresa quella di skizzetto venuto dalla sicilia e di max (Ultra95) che la setssa sera novello cenerentolo,ripartì per Milano.

Fù la prima volta che ci si ritrovava,la prima volta in cui come già scritto molti nick diventarono volti e voci,la prima "Web Chapter Fest" che io scherzosamente qualche volta quando se ne parla definisco "la madre di tutte le altre".
Inutile starvi a raccontare la storia del Web Chapter che in pratica vide la luce in quell'anno,almeno come nome e segno identificativo (il logo) basta cercare e ce n'è di racconti (ammetto,ne ho scritto qualche volta,ma solo per amore)
Ma oggi,per me e certamente forse,chissà,solo per me,ma penso di sbagliarmi,spero almeno che sia così,è un giorno speciale,come ne ho avuti moltissimi in regalo da quando il Web Chapter ha emesso i primi vagiti.
Potrei raccontare delle mie vicissitudini personali vissute con gli amici virtuali del "gruppo non gruppo" delle gioie,molte,condivise con la mia amata immensa "famiglia allargata" delle tante emozioni espresse e davvero condivise con persone speciali.

Ma no,oggi non ho voglia di riscrivere,anzi di ricordare cose che sono normalmente la mia vita,le emozioni e i sentimenti che ogni giorno provo per questo ragazzo che ho davvero visto nascere e crescere e che ho sempre amato,corrisposto,no,oggi voglio solo scrivere queste poche righe,rivolgendo una serie di grazie.
Grazie a Dio che un giorno ispirò qualcuno nel fare una scellerata proposta sul forum che allora ci ospitava,quello della Numro Uno,che divenne il là a questa nascita,grazie a chi ha realizzato e portato avanti con sacrifici ed abnegazione tutto questo,grazie alla gente che costituisce ed è il "gruppo non gruppo",che esprime i suoi pensieri a volte discutibilmente,ma spesso col cuore in mano,grazie anche a tutti quelli che mi sopportano con affetto,perchè in fondo la cosa più bella che tutto questo mi ha dato,sono i sentimenti ed io come ho scritto spesso,vivo anche di questo,oltre che della vita che nel 2006 grazie ai pensieri positivi espressi nel forum,Qualcuno lassù ha concesso che continuassi a vivere,del resto anche questa è una avventura,la vita è un'avventura.
12 anni da quel 5 Novembre 2000,milioni di avvenure,miliardi di emozioni,grazie,dal profondo del cuore.
Forse a te non dice nulla Gabry,ma se invece di stare a sparare solo frescacce seguissi e ti informassi un pò su come è nato il Web Chapter,perchè e sopratutto con quali sentimenti e desideri,sono certo che in questo thread invece di fare come al solito ovvero di buttare tutto a frescaccia,probabilmente scriveresti,finalmente qualcosa di serio.
Se non ci fosse stata quella sera,se prima non ci fosse stato il mio pensiero di come fare per riconoscerci quando ci si incontrava,proponendo di realizzare una Patch,se non ci fosse stato Franco che l'ha disegnata,se io ed altri non ci fossimo visti a Roma (personamente ho fatto due o tre viaggi addirittura in moto e tornando la notte stessa,per discutere su come realizzare la patch) mettendo sul tavolo vari disegni e se non si fosse poi votato democraticamente scegliendo appunto quella di Franco Molon che è sempre nel mio cuore,se l'anno dopo con uno spunto di follia,Mauro\Basman,Andrea,Pino ed altri non avessero creato il primo vero sito del Web Chapter (ho sempre detto che non c'entro nulla in questo,non è "colpa" mia,io personalmente spero solo di aver dato il mio piccolo contributo continuando ad essere sempre me stesso con la mia umanità e le mie fragilità di essere umano) dedicandosi completamente e con innegabile abnegazione a portarlo avanti,insomma se non ci fossero state queste piccole grandi cose,tu non potresti sparare le tue cose senza limite e sopratutto non avresti tutti gli amici che hai trovato attraverso questo sito e ...questo gruppo non gruppo,pensaci.
Tony



Citazione Originariamente Scritto da JammedGeko Visualizza Messaggio
A tutti e 2?
Fetentò,di sicuro non sono due,ma parecchi di più,ne sono iper arci "Ultra" sicuro.
Tony


Citazione Originariamente Scritto da Bart Visualizza Messaggio
stavolta riassumo io...

http://www.evangelici.net/messaggeri...04-genesi1.jpg
Grazie Andrè,ma ancora me dovete spiegà che cavolo significa quel CPA sopra il mio avatar.
Se poi è na cosa da presa per il culo (come sempre del resto) me la potete pure scrive via PM,giuro che me lo tengo per me...........almeno pe na mezz'oretta
Tony


Citazione Originariamente Scritto da Eddy'70 Visualizza Messaggio
Grazie...per la costanza e l'abnegazione nella scelta di continuare con il forum...specialmente in questi tempi dove tutto si consuma velocemente e non c'è tempo per riflettere...
Nulla è dovuto anche se tanti lo danno per scontato...

Vero,Molte volte volte ho scritto che dobbiamo molto a chi si occupa della gestione del forum,sò quanto è dura e cosa comporta,non perchè io c'entri qualcosa,semplicemente perchè ognio tanto mi fermo a pensarci,leggo molto le cose che vengono scritte,ed ovviamente mi faccio delle opinioni ed ho dei pensieri,così come mi dico che cosa farei se fossi moderatore quando leggo delle frasi o dei pensieri.
Ma non sono un moderatore,sono solo un utente,vecchio utente,di sicuro il più innamorato,del resto si capisce,ma sono anche un uomo che ha un cuore ed un cervello,ed a volte il mio cuore batte per ringraziare chi si sbatte ogni giorno da tanti anni per portare avanti questa avventura nata per scherzo e diventata quello che vedete ogni giorno e la mia mente non solo ha immagazzinati migliaia di ricordi che senza il Web Chapter non avrebbe,ma ha anche nomi e volti di tanti amici che non avrei e di milioni di emozioni che non potrei dire d'avere vissuto di vivere e sperare di continuare a vivere.
Beh,il Web Chapter per me è questo,possono dire quello che vogliono possono darmi del matto,ma sanno tutti che ho ragione e se non ci fossero Bas e gli altri che si sono pigliati sta rottura de ....(me tengo pulito) scatole da portare avanti,io e tutti voi,non avremmo tutto questo,beh,volete che ogni giorno quando entro a sparare le mie poche parole (mo m'accidono) non me ne ricordi e non li ringrazio mentalmente?
Ecco,questo è quello che scrissi nel 2006,la storia di come nacque il Web Chapter,il “gruppo non gruppo”,per quanto riguarda il sito,lo leggerete anche qua,non so come a Bas e company venne la folle idea di realizzarlo,ma so che gliene sono grato,perchè senza questa pazzia che continua ancora oggi,di sicuro non avrei tanti amici,di certo,non potrei sentirmi amato e comunque stimato da tanta gente,senza questa folle idea,non avrei nella mente i miliardi di “fotogrammi” relativi agli incontri, e non avrei nel cuore l'immenso magazzino di emozioni e sentimenti provati in questi anni e ...sopratutto,non avrei la ferma convinzione che se sono ancora a rompere le scatole a voi ed altra gente,lo devo all'immensa cosa che accadde qual 15 maggio del 2006 mentre ero sotto i ferri,quell'affetto che mi venne dato anche con semplici pensieri positivi che convinsero qualcuno lassù che forse era meglio che mi lasciasse quaggiù a godere ancora un po' dell'amore corrisposto della mia gente,dei miei amatissimi amici della mia grande “famiglia allargata”
Ecco,questo è per me il Web Chapter,ma io sono un folle sognatore che vive di emozioni e sentimenti,forse troppo,ma convinto di quello che penso.
Tony

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Ecco,questo scrissi il 3 aprile del 2006


Se ne è parlato di recente su richiesta di alcuni e sono felice di parlarne,così che tutti coloro che vorrebbero conoscere la storia dai suoi primi vagiti,finalmente la potranno conoscere,per lo meno i fatti,perchè mi rendo conto che molti nomi ora mi sfuggono e dunque mi auguro che se ne ricorda li posti.
Non mi arrogo alcun chè,ma necessariamente qualche riferimento personale ci sarà,ma con modestia e umiltà e solo perchè come potrete poi leggere,in fondo sta cosa è un po' “colpa mia”
Dunque era il “lontano” (sembrano secoli e invece nemmeno 6 anni) luglio 2000 e almeno per quanto mi riguarda,scoprii che esisteva un sito internet della concessionaria ufficiale Harley Davidson,la Numero Uno di Carlo Talamo, dove esisteva un forum.

Entrai e scoprii un mondo nuovo,un modo sconosciuto di intendere la vita e vivere la motocicletta quanta gente scriveva manco ve lo sto a dire e soprattutto quanto era bello ed emozionante ogni giorno fare parte di questa congrega di appassionati ed esprimere e scrivere i propri sentimenti le personali emozioni e anche ****eggiare e giocare.
L'ho già detto,citazioni personali sono inevitabili,un po' come un Historian ma soprattutto come chi ha sempre adorato ed amato questa cosa che poi negli anni è stata portata a quello che oggi vedete (nessun merito mio sia chiaro).
Insomma si scriveva e si chattava la sera fino a tardi e certe volte eravamo in 30 \ 40 a scambiarci opinioni o chattare.Che bello era,un po' come adesso non si vedeva l'ora di tornare a casa o avere il PC libero in ufficio per entrare e ritrovare vecchi amici sia pure virtuali.

Poi non rammento in che periodo,ma credo tra agosto settembre di quell'an-no,Talamo vendette la rete agli americani e “quell'animale” (mi assumo la responsabilità del termine usato) del francese che ebbe ed ha tutt'oggi la direzione della rete e dunque di quanto gravita intorno,chiuse il forum e la chat e ci trovammo anche se per poco tempo orfani di questi strumenti che ci univano sia pure virtualmente.
Cavolo,mi ricordo le proteste e i tanti post che vennero postati nell'altro forum del quale scriverò tra poco e credetemi ne furono tantissime e tutte inascoltate.

Ma durò poco perchè tra telefonate e pour parlè ci si trasferì quasi tutti (purtroppo qualcuno si perse per strada) in un altro sito il Big Twin Italia che era e qua non vorrei sbagliarmi o dire inesattezze, gestito o creato da uno dei tanti che già nel vecchio forum scriveva,un ragazzo che all'epoca viveva in Inghilterra ma Italiano e come tutti gli italiani pieno di estro ed inventiva,tantè che aveva “creato” questo forum con tanto di chat,Claudyo.
Ci trasferimmo là e si ricominciò con i centinaia di post le tante cose di cui si dialogava e le chattate serali fino anche alle 2 di notte e magari in certe sere ci si ritrovava in 15\20.
Perdonatemi un ricordo toccante personale ma anche per molti di noi quello che stò per narrare è stato una fonte di grande enorme maturazione umana e di dolore personale e tutto ciò ha un nome, THOR.

Aveva origini italiane ed era un appassionato possessore di Harley che viveva in America e qui chi se ne ricorda meglio gradirei ne parlasse un pò.Di Thor ho un grande personale affettuosissimo ricordo,perchè spesso la sera sul tardi ci trovavamo a chattare e parlare dei miei problemi con Cristina bloccata in Ungheria che non riusciva a passare la frontiera per giungere da me in Italia dalla quale era partita a maggio.Thor mi rincuorava come un fratello maggiore con splendide indimenticate parole,e mi aiutava parlare con lui che non ho mai conosciuto se non in chat o leggendo nel forum.
Ero arrivato al punto che la sera entravo nel sito e in chat con la speranza di leggere il suo nick per passarci due ore a dialogare.Thor morì di cancro l'anno dopo nonostante si fosse curato e tutti anche quelli che non credevano,avessimo pregato sperando in una sua guarigione,ma credetemi,lo penso spesso quando ritorno ai momenti ormai andati della mia unione con Cristina ed ogni volta ho le lacrime agli occhi e rivedo il filmato che facemmo con la Web Cam ad un pranzo al Castello de Sorci a lui dedicato.
So che ognuno di quelli che erano all'epoca presenti sul Big Twin lo ha nel cuore per sempre.

Il Big Twin,bello e fantastico,ma qualcosa mancava ed era anche,come dire una sorta di piccola preoccupazione che si racchiude in un unica frase che poi venne ad essere il titolo del post da cui tutto il resto nacque “come facciamo a riconoscerci su strada quando ci incontriamo in moto?”
Già,eravamo almeno un centinaio e credo solo alcuni si conoscessero e solo per essere cittadini della stessa città che conoscendosi si erano poi dati appuntamento sul sito.
Così,qualcuno (un folle che credeva e crede ancora nell'amicizia e nei sentimenti umani di nome TonyTheDuke) lanciò una propostina,perchè non creiamo una sorta di Patch per riconoscerci e magari con il nick usato nel sito? Inutile dire che questa bislacca proposta venne entusiasticamente presa e adottata da tutti.Che “casino” (in termine buono) nacque!! E tutto venne scritto e fatto sul forum cosa meravigliosa.Si decise tutti di cercare di dare una forma un disegno ed i colori a questa sorta di elemento riconoscitivo.

Nacque subito il problema della grandezza e dove potevano essere attaccate,perchè molti (anche io) erano inesperti e non sapevano che non poteva essere fatto un segno di riconoscimento da mettere sulla schiena,poichè ciò è caratteristica unica dei MC riconosciuti e non di un “gruppo di mattoidi amici” che nulla hanno a che fare con tali cose.
Ricordo che se ne discusse a lungo anche chiedendo pareri a alcuni membri di MC che ribadirono questa cosa e dunque si decise per una piccola patch da cucire sul petto.Si và beh ma come doveva essere? Il mio ricordo personale è legato al mio primo viaggio a Roma per questa cosa dove conobbi alcuni dei forumisti e rividi Pino,lo zio Pino al quale pochi mesi prima avevo venduto una Harley quando avevo la Crossing.Il locale dove andammo non era il Geronimo,ma un altro del quale non ricordo il nome,arrivai dalle Marche accompagnato da un paio di amici per poi tornare la notte stessa,in tempo per vedere l'alba sull'autostrada tra Giulianova e Porto San Giorgio.

Quella sera,con Pino Drago Gloria e alcuni altri di cui non ricordo il nome (mi perdonino,è la vecchiaia),si misero sul tavolo alcuni disegni e si cerc0 di dare un nome a questo “non gruppo”.Nei giorni successivi vennero postati da Chicca ed altri i disegni e le proposte per i nomi e entrambe le cose vennero democraticamente votate.Tra gli altri,venne anche postato un disegno,bellissimo creato da un tizio che conoscevo solo per nick ma che poi ebbi l'occasione e la fortuna non solo di conoscere,ma di apprezzare come uomo e come amico,un certo Franco,noto e bravissimo designer.
Già,il suo disegno fu il più votato ed è quello che,non solo vedete nel sito,ma che molti di noi orgogliosamente portano sul petto,il logo del Web Chapter. Anche il nome venne posto ai voti e alla fine si ebbero le idee più chiare e precise.

Così si passò alla realizzazione,ma chi se ne doveva occupare? Dopo qualche giorno postai la notizia che ero stato da un ragazzo che aveva un ricamificio (Fausto,da qualche anno negli Hells di Roma) e postai anche quelli che erano i costi che avevo spuntato.Credo un po' per pigrizia,forse perchè me ne ero interessato e avevo postato in primis,fatto stà che si decise che li avrei fatti realizzare io e poi le avrei spedite contrassegno.Poteva bastare così? E quel matto di Tony poteva non avere il lampo di follia? Beh,dopo alcuni giorni mentre raccoglievo i nick e le quantità da fare (ci fù poi al proposito un po' di maretta ma è tutto dimenticato) ecco la proposta:Scrissi,me lo ricordo bene,perchè inviarvele e non fare invece una bella festa con una cena così che ve le venite a prendere e ci si conosce? Apriti cielo,fu un plebiscito.

Così mi detti da fare per organizzare sta faccenda.Però,nelle tre settimane che precedettero l'evento per un paio di volte sul forum comparvero dei post come dire un po' “intimidatori” a firma 1% ovvero la sigla usata dagli Hells Angels.Poi una sera sul mio cellulare arrivò un sms che ricordo bene,”l'1 % impedirà la festa del 5 novembre”.La stessa sera chiamai una persona che diceva di essere culo e camicia con i ragazzi già citati e gli dissi che ero abituato a affrontare il toro per le corna,che non facevamo nulla di male e che il giorno dopo avrei contattato il gruppo.NO,mi disse non farlo e mi portò degli argomenti che ritenni sterili.
La mattina dopo dal sito degli Hells presi il numero di un locale,credo di Pavia dove i ragazzi del nord si trovavano e chiamai.Mi rispose una voce abbastanza profonda che nulla era quando dopo aver spiegato chi ero e perchè telefonavo chiedendo di poter parlare con qualcuno dei ragazzi (così dissi),mi disse “CON ME DEVI PARLARE,IO SONO GLI HELLS!!” con una voce che credetemi era così cupa e profonda da raggelare.

Conobbi così,sia pure telefonicamente Gigi al quale con grande rispetto e educazione spiegai la cosa che si stava realizzando,che non eravamo ne volevamo essere un gruppo MC ma solo amici che trovandosi su un sito internet avevano il desiderio di creare una piccola patch come quelle dei tanti raduni,che grazie ai nick ricamati sopra,ci servisse per riconoscerci e gli dissi anche dei messaggi.Fantastica fù la sua risposta,”se volevamo rompervi le palle noi non avremmo ne scritto su forum nè sms abbiamo altri metodi”,capito aggiungo io?.

Mi disse che per il centro avrei dovuto parlarne con il responsabile di Roma,Marco ma che comunque a suo giudizio non c'era nessuna sorta di difficoltà nella nostra iniziativa,mi disse di richiamarlo il giorno dopo che avrebbe anticipato la mia telefonata a Marco e poi mi avrebbe dato il suo numero per chiamarlo.Così fù e trovai un'altra persona splendida e disponibile e ogni dubbio fù chiarito e tutto poi filò liscio.A dirla tutto lo avevo anche invitato alla festa che poi facemmo il 5 Novembre e mi disse che se poteva lui e qualche altro ragazzo sarebbero venuti con piacere,ma poi non potè,ma per un paio di anni ci siamo scritti via e.mail scambiandoci gli auguri di natale.

Conobbi Marco lo scorso anno al Riding Season,lo cercai molto per ringraziarlo,il venerdì sera durante la cena che i ragazzi mi offrirono nella loro Club House e durante il giro del giorno dopo.Alla prima sosta,Fausto col quale avevo poi fatto il viaggio la sera prima (lui col furgone con la moto dentro per portare delle attrezzature,io con la Ultra) me lo indicò.Mi avvicinai e guardando sto ragazzo bellissimo un pò alla Franco Gasparri (per chi se lo ricorda) ma credetemi davvero bello (me piace la gnocca sia chiaro ma è davvero un bel ragazzo) gli dissi “tu sei Marco” so 5 anni che ti debbo ringraziare di persona?.
Porca ******* restai di stucco alle sue prime immediate parole,”TonyTheDuke, finalmente ci si conosce!” Giuro mi guardai intorno e dovetti abbassare molto lo sguardo per vedere gli altri,tanto mi ero alzato dal suolo!! Beh,immagino che Fausto gli avesse detto che lo cercavo per salutarlo e ringraziarlo ma sono stato felice e contento.Ecco questa è stata la storia d'inizio della nascita della Patch e un pò il suo proseguo.

Così,il 5 Novembre del 2000 accadde l'incredibile,la prima festa del Web Chapter che venne da me organizzata a Porto San Giorgio presso l'agriturismo Serena dove non se magna solo arrosticini ma tanto altro.Splendido e meraviglioso l'arrivo nel pomeriggio di tanti amici che da virtuali diventavano reali.Max,Griso Poison ed altri coi quali pranzai.Mi ricordo di quello di Alberto con Patrizia (Alby e Pat non mi uccidete per favore sapete quanto vi voglio bene) che pur scrivendo nel forum non aveva una moto,la prima arrivò poco dopo,un Road King (beh ora hanno anche una bimba,ma quello non è merito del Web Chapter).La sera poi dove dovevamo essere in circa 70 ci ritrovammo in 94 poichè alcuni amici del mio Chapter,il Civitanova,avevano mandato in giro sms dove la serata veniva presentata come una sorta di gemellaggio tra il Civitanova e tanti amici Harleysti da tutta Italia,cosa che molti capirono e apprezzarono,tranne un paio che nei giorni successivi ebbero da ridire,ma è acqua passata.

Mi ricordo,le moto posteggiate sull'erba del piccolo campo di calcio e l'iniziale stringersi per fare posto,buon pratico esempio di quello spirito di fratellanza tanto decantato e poche volte sia visto che praticato.Meraviglioso,così come certi personaggi,Ultra95,Massimo di Milano che con la sua Ultra 1450 seminuova si era fatto Milano Civitanova nel pomeriggio per cenare con noi e poi ripartire novello cenerentolo la sera stessa per un impegno di lavoro la domenica.Cavolo quanti visi e quante cose e quanti aneddoti e poi la consegna delle Patch,per lo meno quasi tutte poichè a diversi le inviai poi per posta (e qualcuno manco le ritirò,grazie anche alle discussioni dei giorni successivi,per la cronaca le pagai di tasca mia,amen).La cosa che però che mi dispiacque e il mio caro amico lo sa per averlo detto più volte negli anni,fu la mancanza di Franco che aveva ideato e disegnato la Patch.

Come vedete la storia è lunga perchè sembra che 5 anni siano poco pieni di eventi ed invece troppo ce n'è.Così dopo la prima magnata del 5 Novembre,a qualcuno (il buon grande e fantastico Fuma) venne l'idea di organizzare un altro fine settimana e nacque la prima cena al Castello de Sorci o fù un pranzo? No,mi sbaglio,la prima delle due volte fu a pranzo e fu in quella occasione che si fece la Web Cam per inviare gli auguri di guarigione a Thor.Venne poi una o due volte a cena e poi una marea di volte nei vari raduni (Run Hog o Faker e in giro in Italia,ma anche in Europa) ed insomma come disse e ridisse più volte qualcuno,la festa del Web Chapter è dove si trovano e stanno insieme più amici facenti parte del forum e del Web C.
Il bello è che come avete potuto notare,quando qualcuno propone di passare un WeekEnd da qualche parte organizzando qualcosa e relativa cena,tutti si vorrebbe partecipare e moltissimi lo fanno.Peccato che ognuno di noi abbia degli impegni,chi familiari chi di lavoro che altre menate, perchè sono sicuro che ci sarebbero tutti.

Beh,dopo tanto narrare,da ultimo resta scrivere come nacque il Sito del Web Chapter.Sapete miei cari amici,mi auguro che chi è stato magnifico ideatore e protagonista di questo evento,mi segua nel racconto e narri di ciò.In realtà ne so poco,perchè alcuni anni fa credo nel 2001 qualcuno iniziò a lavorare su quello,questo,sito che negli anni è diventato a mio giudizio il più bello e completo sito per appassionati Harleysti e non solo.Credetemi,proprio per averlo visto crescere nel tempo,di lavoro ce n'è sempre stato tanto,di passione e soprattutto vi si evidenzia,tanto amore per fare tutto ciò e di questo dobbiamo solo dire grazie.
Da quello che mi è dato sapere,credo che i “genitori” siano Basman,Pino,Chicca,Andrea e altri di cui non ricordo il nome ed a cui chiedo scusa per il vuoto di memoria.Per favore amici miei fate che si sappia chi ha creato e continua a rendere bello e fantastico questo sito,almeno che si possa dirvi grazie nominandovi,perchè in cuore e col cuore almeno io personalmente vi ringrazio ogni giorno.

E' bello ed è meraviglioso,anche se con gli anni un po' si è perso nel tempo,ma c'è ancora un'alito di umanità che aleggia,quando si leggono post dove si parla di emozioni e di sentimenti.L'ho detto spesso,amo questo sito e amo la gente che vi scrive,certo qualche volta si potrebbe discutere sui termini e le cose scritte,ma siamo in democrazia e ognuno può e deve esprimere ciò che sente in quel momento senza strafare.

La mia storia finisce qua,da buon Historian ho cercato di raccontare le cose per quello che ritengo giusto,mi scuso se ci sono citazioni personali,ma sono dovute un pò per spiegare meglio,un pò per immenso amore verso questa cosa che per me è sacra e inviolabile come una chiesa.L'ho già detto,amo il Web Chapter e vi ho sempre trovato amici,anche quando mi hanno preso un pò in giro,ho sempre accettato la cosa,fa parte della vita,però quando mi sento solo come un cane,così come in questi ultimi mesi,ed in certe serate in particolare,mi basta entrare nel forum a leggere e mi sento meno abbandonato e decisamente più sereno e rincuorato e questo lo devo al Web Chapter,a chi l'ha realizzato e chi ci lavora ogni giorno e ogni sera li ringrazio di quanto fanno.
Tony


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Ecco,questo è quello che scrissi a marzo del 2006 e solo dopo 2 mesi,questa metravigliosa gente mi dimpostrò un affetto incredibile,che mi salvò la vita e nessuno me lo potrà mai togliere dalla testa,anche questo è il Web Chapter:


Guerra e pace è uno dei grandi, grandissimi romanzi delle nostre letterature occidentali, uno dei più grandi.
È, in campo letterario, qualcosa come il Colosseo o le piramidi sono in campo architettonico, o come l’Alleluia di Haendel o la Nona di Beethoven sono in campo musicale. È uno di quei romanzi che possiamo definire imprescindibili: non si può parlare compiutamente del genere romanzo, non si può tracciarne la storia e la fisionomia, non si può immaginarne una scala di valori, se non si tiene conto di Guerra e pace di Tolstoi. Né si può immaginare uno, uno solo dei grandi romanzieri europei dell’Otto e del Novecento che non lo abbia letto, una volta almeno nella vita.
Perché? Perché è immenso.
È un’opera magniloquente e colossale, ha il respiro corale di un’intera nazione, o di più, di un continente, perché racconta, con un fascino narrativo senza eguali, un’epoca, un periodo storico (la Russia e l’Europa tutta negli anni cruciali delle campagne napoleoniche), con più dovizia di particolari, e meglio, di quanto potrebbero fare dieci o cento dotti manuali di Storia.
Gli storici possono descrivere un periodo storico, possono analizzarlo, forse spiegarlo. Ma non possono dargli vita. Tolstoi invece lo suscita, quel certo periodo storico, lo crea, lo rende vivo e reale, più reale della realtà.
Anna Karenina, di una decina d’anni successivo, artisticamente e “poeticamente” è superiore a Guerra e pace. L’analisi psicologica dei protagonisti è più approfondita, la dimensione umana più intensa, il soggetto drammatico è emotivamente più coinvolgente. Tuttavia Guerra e pace è più “grande”. Perché Anna Karenina è circoscritto a una storia di individui, due, tre, quattro specifici individui, sia pure meravigliosamente approfonditi, mentre Guerra e pace descrive tutto un mondo complesso e articolato, frammentato e ricomposto, da mille diverse unità a un’unica grandiosa e corale collettività.
Attraverso storie individuali che si intrecciano tra loro con un numero piuttosto esteso di protagonisti, l’evolversi delle cui vite seguiamo per una quindicina d’anni, Tolstoi in Guerra e pace ci dipinge una società, tutta, dai vertici (personaggi ben precisi del romanzo sono anche Napoleone e l’imperatore Alessandro) sino all’ultimo dei servi della gleba, l’ultimo dei soldati, laceri e affamati e frustati a morte, di quel primo quindicennio del diciannovesimo secolo.
Un affresco sterminato, per estensione e per profondità, e tuttavia riconducibile ad alcune linee narrative: sono sostanzialmente tre famiglie quelle che seguiamo, i Bolkonskij, i Rostov, i Besuchov.
È un romanzo molto esteso, qualcosa più di 2000 pagine, suddivise in quattro libri, ogni libro suddiviso in “parti” (da tre a cinque) e ogni “parte” suddivisa in un gran numero di capitoli di diversa lunghezza ciascuno, da un paio a una dozzina di pagine. L’ultimo libro, dopo le tre parti di cui è composto, è seguito da un “epilogo” di circa 150 pagine a sua volta diviso in prima e seconda parte. Un’architettura articolata che facilita la lettura scandendola in tante unità successive che ne alleggeriscono l’estensione.
Il titolo, Guerra e pace, è estremamente veritiero: vi si narra la vita, le vite, delle famiglie protagoniste, in pace, e vi si narra la guerra di Napoleone contro la Russia di Alessandro I.
I capitoli di pace e quelli di guerra si intercalano gli uni con gli altri. Quelli di pace (più frequenti nei primi due libri) sono capitoli classici di un romanzo, di una saga famigliare. Quelli di guerra sono per lo più veri e propri capitoli di un libro di Storia, o di cronaca storica. Personaggi di fantasia quelli del racconto di pace, personaggi storici quelli del racconto di guerra. Molti sono i capitoli misti nei quali i protagonisti del racconto di pace sono inseriti nelle pagine del racconto storico.
Potremmo separarli i due “racconti” ? Sì, potremmo separarli e la parte romanzo, cioè la parte pace, non ne soffrirebbe più di tanto. L’eliminazione, in una edizione “alleggerita” di qualche centinaio di pagine di racconto di battaglie, di movimenti di truppe, di conflitti negli Stati Maggiori o attorno alla figura di Napoleone o di Alessandro, renderebbe più godibile la lettura del romanzo ad un pubblico più vasto e ne esalterebbe la qualità di grande opera di poesia.
Ma c’è infine “un terzo libro”, ulteriore, in Guerra e pace, che nuovamente si intercala fra gli altri due, ed è un libro di filosofia della Storia. Pagine e pagine, e sono molte, sicuramente più di duecento, di considerazioni, peraltro piuttosto ripetitive, su cosa sia il fine ultimo della Storia, come la si debba intendere, interpretare, giudicare, narrare, criticare. In questo vero e proprio “trattato di filosofia della Storia” che si insinua nel romanzo, l’autore è polemico, aggressivo, acido, critico. Un Tolstoi “bastian contrario” che dà dell’incompetente a tutti gli storici che l’hanno preceduto e che polemizza con tutto e tutti.
La Storia, ci dice e ci ripete Tolstoi in queste pagine, non la fanno gli imperatori, i re, i generali, i ministri. Le battaglie e le guerre, ci dice, non le vincono i condottieri , i piani, le strategie, le volontà dei generali. Sono le migliaia e i milioni di uomini che costituiscono i popoli che con le loro azioni, minuto per minuto, e con la casualità delle circostanze, determinano i grandi eventi storici.
Questo trattatello di filosofia della Storia, che corre ininterrottamente lungo tutto il romanzo, sì, lo potremmo tagliare di netto e non ne avremmo, letterariamente parlando, che dei vantaggi. Sempre rivolgendoci a un pubblico di lettori decisamente allargato e poco incline ad affrontare un classico per quello che è o può essere: luci sì, ma anche ombre…
Le ultime 60 pagine, cioè “l’epilogo parte seconda”, sono interamente dedicate alla filosofia della Storia e sconfinano anzi nella cosmologia, nella filosofia del diritto, nella teologia. Un congedo che lascia la bocca amara e che mette a dura prova la pazienza anche del più diligente dei lettori.
L’accanimento di Tolstoi, in questo suo trattato di filosofia della Storia, è piuttosto ossessivo e in queste pagine la cifra di scrittura non è più quella del romanziere (e men che meno del poeta) bensì quella dello scienziato trattatista che arriva a sconfinare nel fisico-matematico là dove si spinge, verso il termine del romanzo, sino a proporre delle formule matematiche e delle equazioni: “La forza (energia in movimento) è il prodotto della massa per la volontà. In guerra la forza delle truppe è pari al prodotto della massa per un qualche altro elemento, per un’incognita x… Questa x è il morale delle truppe… Il morale dell’esercito è il moltiplicatore della massa che dà come prodotto la forza… Da cui x:y =… Quest’equazione non dà il valore dell’incognita, ma dà il rapporto fra le due incognite…” (IV, 3, II).
Per fortuna, nostra, più ancora che di Tolstoi, la massa poetica del romanzo è tale, in termini quantitativi e qualitativi, che Guerra e pace è e rimane, nonostante tutto, uno splendido romanzo, uno tra i più belli che ci sia dato leggere.
La storia di Guerra e pace inizia nel luglio del 1805, a Pietroburgo.
Le prime parole del più grande romanzo in lingua russa, proprio l’incipit, non sono in russo, sono in francese. Siamo in un salotto e la conversazione è continuamente intercalata da battute in francese. Saranno frequentissime in tutto il romanzo, nelle conversazioni mondane, ma anche in quelle intime in famiglia, e anche sui campi di battaglia, tra gli ufficiali superiori e negli Stati Maggiori, impegnati, guarda caso, proprio a combattere i francesi.
Il romanzo ha inizio in un salotto mondano, uno dei tanti che incontreremo nel corso del lungo racconto. Siamo a Pietroburgo, luglio 1805, ma ci sposteremo a Mosca e torneremo di continuo a Pietroburgo e poi di nuovo a Mosca e, talvolta, andremo in campagna, nelle grandi ed eleganti residenze lontane dalla città in cui qualche originale (il padre di Andrej, per esempio) ama vivere, pur avendo palazzi sontuosi in città.
Il salotto iniziale è l’occasione per conoscere una buona parte di protagonisti del romanzo. Pierre: figlio illegittimo del vecchio moribondo conte Bezuchov, l’uomo forse più ricco di Russia. Pierre è “un giovane grosso, massiccio, con la testa rapata, gli occhiali, i pantaloni chiari alla moda del tempo, un alto jabot e un frac color cammello…” (I, 1, II). Insieme con Natascia sarà il protagonista del romanzo.
Pierre è rimasto a lungo all’estero, è tornato con idee (ma molto confuse…) liberali e progressiste, è timido, impacciato, definito, dagli amici, un “orso”. Profondamente buono, idealista, altruista, generoso, dal carattere molto debole, facilmente manipolabile da chiunque.
Poi c’è Andrej, il principe Andrej Bolkonskij. Uomo superiore in tutto e rispetto a tutti. Un intelletuale un po’ altero e distaccato, nobile nell’animo, consapevole della propria superiorità morale e intellettuale, schivo e riservato, poco amante della mondanità. È sposato (non felicemente) e la moglie sta per partorire. Suo padre, il vecchio principe Bolkonskij, vive isolato in campagna, a Lisyja Gory, con la figlia Maria, vittima, martire e succuba della tirannia paterna. Maria non è bella, ma è così buona, remissiva, generosa, altruista, che può parer bellissima. Alla spietata tirannia paterna risponde con una profonda religiosità che rasenta la bigotteria. Si vede destinata allo zitellaggio e si è rifugiata nell’obbedienza e nella devozione al padre, nella preghiera e in opere di bene, rivolte, come lei dice, ai “poveri di Dio”.
Un altro dei personaggi che incontriamo nel salotto delle pagine d’apertura è il principe Vasìlij Kuragin, un uomo d’una sessantina d’anni, privo di scrupoli, opportunista, avido. Una figura negativa che ci accompagnerà nel romanzo in quanto padre di Anatòl ed Elèna. Anatòl è uno scapestrato, dissipatore di sostanze paterne, dedito all’alcool, sciupafemmine, irresponsabile. La sorella Elèna è una donna bellissima, ambiziosa, avida, amorale. L’uno e l’altra (Anatòl perché farà perdere la testa a Natascia e le farà rompere il fidanzamento con Andrej, Elèna perché sposerà rovinosamente il debole Pierre) avranno ruoli negativi di primo piano nello sviluppo del romanzo.
E abbiamo così conosciuto Pierre, i Bolkoskij e i Kuragin. Ora spostiamoci a Mosca, dove abitualmente vivono, e conosciamo i conti Rostov, l’altra grande famiglia protagonista i cui destini si incroceranno con quelli di Pierre e di Andrej.
Pensano e agiscono come fossero ricchi, ricchissimi. Ma la loro ricchezza è in via di esaurimento, anzi, in pieno dissesto, ma di questo nessuno si preoccupa. Buoni, generosi, aperti, amichevoli, ospitali. Sono il conte Rostov e la contessa e poi, tra i figli, Nikolàj, Natascia e il piccolo Petja. A loro si aggiunge la cuginetta Sonja, orfana, priva di mezzi, che vive da sempre in famiglia Rostov come una figlia, innamorata (ricambiata) del cugino Nikolàj. Anche i Rostov li incontriamo in una situazione salottiera: c’è una gran festa in casa per l’onomastico, insieme, della contessa e della piccola Natascia.
Ed eccola Natascia, la grande protagonista del romanzo: “fanciulla quindicenne… non era bella, ma era vivace: occhi neri, bocca ampia, spalle strette ed infantili… si trovava in quella bella età in cui non si è più bambina e non si è ancora fanciulla…”(I,1, VIII).
C’è un gran pranzo, nei giorni successivi, in casa Rostov e vi partecipa anche Pierre, giunto da Pietroburgo per essere vicino al padre moribondo. Durante il pranzo gli adulti ballano e, segno premonitore di ciò che ci sarà un giorno tra i due, Natascia balla con Pierre. È una bambina che per la prima volta, in pubblico, balla con un adulto. Si rivolge a Pierre: “la mamma mi ha detto di invitarvi a ballare!”…” Temo di confondere le figure -disse Pierre- tuttavia se volete essere la mia maestra… E offrì il suo grosso braccio, abbassandolo molto, alla esile fanciulla… Natascia era al colmo della felicità: ballare con un grande, con uno arrivato dall’estero…” (I, 1, XVII). Ma Natascia è ancora bambina e lo constatiamo subito quando, al termine della cena, il suo entusiasmo esplode ancora, sì, ma per il dessert: “Mamma, che dolce ci sarà? -gridò arditamente Natascia con voce allegra e capricciosa- …che gelato?…a me quello di crema non piace… che gelato, lo voglio sapere!” (I, 1, XVI).

Tra le caratteristiche di Guerra e pace c’è una splendida e agile modernità di “montaggio”: le tante situazioni narrative dei diversi protagonisti vengono portate avanti in un racconto parallelo con stacchi netti nella successione dei capitoli. In un capitolo o un gruppo di capitoli si narra dei Rostov, nel successivo di Pierre, poi, nel successivo, si riprende il racconto dei Rostov là dove era stato interrotto e nel capitolo seguente si riparte, dal punto in cui si era arrivati, con il racconto dei Bolkonskj o dei Kuràgin o delle vicende di guerra. Una sorta di splendida e maestosa sceneggiatura fatta di improvvisi cambi di scena, di stacchi, di dissolvenze e talvolta, sia pur raramente, di flash back o di anticipazioni. Un grande racconto multiplo, corale, portato avanti sui tanti fronti con una regia di insieme che, considerate le dimensioni quantitative del romanzo, ha del prodigioso in termini d’equilibrio, d’armonia, di fluidità, di completezza, di scorrevolezza.

Ora il grande avvenimento è la morte del conte Bezuchov, vecchio e malato, ex play-boy con tanti figli illegittimi e nessuno legittimo, ricchezze stratosferiche, parenti vicini e lontani (tra cui l’immancabile avidissimo Kuragin) in agguato per mettere le mani su qualche porzione, almeno, dell’immensa eredità, Tutti intorno al moribondo, salvo Pierre, l’uomo più indifferente del mondo, del tutto abulico e a tutto disinteressato. Ed è proprio Pierre che, a sorpresa, ne diventa l’erede universale e, riconosciuto figlio legittimo, diventa, egli, il conte Bezuchov. Pierre è ora l’uomo, anzi, lo scapolo, più ricco di Russia. Kuragin, che ha tentato di tutto pur di mettere le mani sulle ricchezze del vecchio Bezuchov, passa al piano alternativo: piazzare in moglie a Pierre la propria figlia, la bellissima Elèna.
Tolstoi dedica ai maneggi di Kuragin una ventina di pagine. “…il principe Vasìlij procurò a Pierre la nomina di gentiluomo di camera, che, a quei tempi, corrispondeva al grado di consigliere di Stato e insistette perché il giovane lo accompagnasse a Pietroburgo e perché fosse suo ospite… Con l’assoluta certezza che le cose sarebbero andate così, il principe Vasìlij faceva tutto il necessario perché Pierre sposasse la figlia…”. (I, 3, I). Pierre in cuor suo sente di sbagliare, ma è debole e a poco a poco si lascia prendere nella rete dell’inevitabile. “Gli sembrava che in quel matrimonio vi sarebbe stato qualcosa di sporco, di contro natura, di disonesto…”(I, 3, I). “…Passava intere giornate a casa del principe Vasìlij, presso cui viveva… e con terrore si accorgeva che, agli occhi della gente, ogni giorno di più si legava a lei… che, pur convinto che sarebbe stata una cosa

F77
21-11-2012, 12:34
Red Rose :vhappy5a:

Eschi
21-11-2012, 12:37
Ngulash; e' un evergreen ;-)

paolozen
21-11-2012, 12:45
COPIONE!!! :happy4:

ma al posto della rosa, non sarebbe meglio la biella con del filo spinato. più maschile ma con lo stesso concetto. IMHO

L'avevi già detto tu ??
ops.... :biggrinlove:

Alessiots
21-11-2012, 13:03
Ci potresti scrivere "esto es el custom" parte sopra e parte sotto in modo da far capire il conetto di passione per i motori

notolo
21-11-2012, 13:03
w a luganega coe verze...

6galloni
21-11-2012, 13:07
Guerra e pace è uno dei grandi, grandissimi romanzi delle nostre letterature occidentali, uno dei più grandi.
È, in campo letterario, qualcosa come il Colosseo o le piramidi sono in campo architettonico, o come l’Alleluia di Haendel o la Nona di Beethoven sono in campo musicale. È uno di quei romanzi che possiamo definire imprescindibili: non si può parlare compiutamente del genere romanzo, non si può tracciarne la storia e la fisionomia, non si può immaginarne una scala di valori, se non si tiene conto di Guerra e pace di Tolstoi. Né si può immaginare uno, uno solo dei grandi romanzieri europei dell’Otto e del Novecento che non lo abbia letto, una volta almeno nella vita.
Perché? Perché è immenso.
È un’opera magniloquente e colossale, ha il respiro corale di un’intera nazione, o di più, di un continente, perché racconta, con un fascino narrativo senza eguali, un’epoca, un periodo storico (la Russia e l’Europa tutta negli anni cruciali delle campagne napoleoniche), con più dovizia di particolari, e meglio, di quanto potrebbero fare dieci o cento dotti manuali di Storia.
Gli storici possono descrivere un periodo storico, possono analizzarlo, forse spiegarlo. Ma non possono dargli vita. Tolstoi invece lo suscita, quel certo periodo storico, lo crea, lo rende vivo e reale, più reale della realtà.
Anna Karenina, di una decina d’anni successivo, artisticamente e “poeticamente” è superiore a Guerra e pace. L’analisi psicologica dei protagonisti è più approfondita, la dimensione umana più intensa, il soggetto drammatico è emotivamente più coinvolgente. Tuttavia Guerra e pace è più “grande”. Perché Anna Karenina è circoscritto a una storia di individui, due, tre, quattro specifici individui, sia pure meravigliosamente approfonditi, mentre Guerra e pace descrive tutto un mondo complesso e articolato, frammentato e ricomposto, da mille diverse unità a un’unica grandiosa e corale collettività.
Attraverso storie individuali che si intrecciano tra loro con un numero piuttosto esteso di protagonisti, l’evolversi delle cui vite seguiamo per una quindicina d’anni, Tolstoi in Guerra e pace ci dipinge una società, tutta, dai vertici (personaggi ben precisi del romanzo sono anche Napoleone e l’imperatore Alessandro) sino all’ultimo dei servi della gleba, l’ultimo dei soldati, laceri e affamati e frustati a morte, di quel primo quindicennio del diciannovesimo secolo.
Un affresco sterminato, per estensione e per profondità, e tuttavia riconducibile ad alcune linee narrative: sono sostanzialmente tre famiglie quelle che seguiamo, i Bolkonskij, i Rostov, i Besuchov.
È un romanzo molto esteso, qualcosa più di 2000 pagine, suddivise in quattro libri, ogni libro suddiviso in “parti” (da tre a cinque) e ogni “parte” suddivisa in un gran numero di capitoli di diversa lunghezza ciascuno, da un paio a una dozzina di pagine. L’ultimo libro, dopo le tre parti di cui è composto, è seguito da un “epilogo” di circa 150 pagine a sua volta diviso in prima e seconda parte. Un’architettura articolata che facilita la lettura scandendola in tante unità successive che ne alleggeriscono l’estensione.
Il titolo, Guerra e pace, è estremamente veritiero: vi si narra la vita, le vite, delle famiglie protagoniste, in pace, e vi si narra la guerra di Napoleone contro la Russia di Alessandro I.
I capitoli di pace e quelli di guerra si intercalano gli uni con gli altri. Quelli di pace (più frequenti nei primi due libri) sono capitoli classici di un romanzo, di una saga famigliare. Quelli di guerra sono per lo più veri e propri capitoli di un libro di Storia, o di cronaca storica. Personaggi di fantasia quelli del racconto di pace, personaggi storici quelli del racconto di guerra. Molti sono i capitoli misti nei quali i protagonisti del racconto di pace sono inseriti nelle pagine del racconto storico.
Potremmo separarli i due “racconti” ? Sì, potremmo separarli e la parte romanzo, cioè la parte pace, non ne soffrirebbe più di tanto. L’eliminazione, in una edizione “alleggerita” di qualche centinaio di pagine di racconto di battaglie, di movimenti di truppe, di conflitti negli Stati Maggiori o attorno alla figura di Napoleone o di Alessandro, renderebbe più godibile la lettura del romanzo ad un pubblico più vasto e ne esalterebbe la qualità di grande opera di poesia.
Ma c’è infine “un terzo libro”, ulteriore, in Guerra e pace, che nuovamente si intercala fra gli altri due, ed è un libro di filosofia della Storia. Pagine e pagine, e sono molte, sicuramente più di duecento, di considerazioni, peraltro piuttosto ripetitive, su cosa sia il fine ultimo della Storia, come la si debba intendere, interpretare, giudicare, narrare, criticare. In questo vero e proprio “trattato di filosofia della Storia” che si insinua nel romanzo, l’autore è polemico, aggressivo, acido, critico. Un Tolstoi “bastian contrario” che dà dell’incompetente a tutti gli storici che l’hanno preceduto e che polemizza con tutto e tutti.
La Storia, ci dice e ci ripete Tolstoi in queste pagine, non la fanno gli imperatori, i re, i generali, i ministri. Le battaglie e le guerre, ci dice, non le vincono i condottieri , i piani, le strategie, le volontà dei generali. Sono le migliaia e i milioni di uomini che costituiscono i popoli che con le loro azioni, minuto per minuto, e con la casualità delle circostanze, determinano i grandi eventi storici.
Questo trattatello di filosofia della Storia, che corre ininterrottamente lungo tutto il romanzo, sì, lo potremmo tagliare di netto e non ne avremmo, letterariamente parlando, che dei vantaggi. Sempre rivolgendoci a un pubblico di lettori decisamente allargato e poco incline ad affrontare un classico per quello che è o può essere: luci sì, ma anche ombre…
Le ultime 60 pagine, cioè “l’epilogo parte seconda”, sono interamente dedicate alla filosofia della Storia e sconfinano anzi nella cosmologia, nella filosofia del diritto, nella teologia. Un congedo che lascia la bocca amara e che mette a dura prova la pazienza anche del più diligente dei lettori.
L’accanimento di Tolstoi, in questo suo trattato di filosofia della Storia, è piuttosto ossessivo e in queste pagine la cifra di scrittura non è più quella del romanziere (e men che meno del poeta) bensì quella dello scienziato trattatista che arriva a sconfinare nel fisico-matematico là dove si spinge, verso il termine del romanzo, sino a proporre delle formule matematiche e delle equazioni: “La forza (energia in movimento) è il prodotto della massa per la volontà. In guerra la forza delle truppe è pari al prodotto della massa per un qualche altro elemento, per un’incognita x… Questa x è il morale delle truppe… Il morale dell’esercito è il moltiplicatore della massa che dà come prodotto la forza… Da cui x:y =… Quest’equazione non dà il valore dell’incognita, ma dà il rapporto fra le due incognite…” (IV, 3, II).
Per fortuna, nostra, più ancora che di Tolstoi, la massa poetica del romanzo è tale, in termini quantitativi e qualitativi, che Guerra e pace è e rimane, nonostante tutto, uno splendido romanzo, uno tra i più belli che ci sia dato leggere.
La storia di Guerra e pace inizia nel luglio del 1805, a Pietroburgo.
Le prime parole del più grande romanzo in lingua russa, proprio l’incipit, non sono in russo, sono in francese. Siamo in un salotto e la conversazione è continuamente intercalata da battute in francese. Saranno frequentissime in tutto il romanzo, nelle conversazioni mondane, ma anche in quelle intime in famiglia, e anche sui campi di battaglia, tra gli ufficiali superiori e negli Stati Maggiori, impegnati, guarda caso, proprio a combattere i francesi.
Il romanzo ha inizio in un salotto mondano, uno dei tanti che incontreremo nel corso del lungo racconto. Siamo a Pietroburgo, luglio 1805, ma ci sposteremo a Mosca e torneremo di continuo a Pietroburgo e poi di nuovo a Mosca e, talvolta, andremo in campagna, nelle grandi ed eleganti residenze lontane dalla città in cui qualche originale (il padre di Andrej, per esempio) ama vivere, pur avendo palazzi sontuosi in città.
Il salotto iniziale è l’occasione per conoscere una buona parte di protagonisti del romanzo. Pierre: figlio illegittimo del vecchio moribondo conte Bezuchov, l’uomo forse più ricco di Russia. Pierre è “un giovane grosso, massiccio, con la testa rapata, gli occhiali, i pantaloni chiari alla moda del tempo, un alto jabot e un frac color cammello…” (I, 1, II). Insieme con Natascia sarà il protagonista del romanzo.
Pierre è rimasto a lungo all’estero, è tornato con idee (ma molto confuse…) liberali e progressiste, è timido, impacciato, definito, dagli amici, un “orso”. Profondamente buono, idealista, altruista, generoso, dal carattere molto debole, facilmente manipolabile da chiunque.
Poi c’è Andrej, il principe Andrej Bolkonskij. Uomo superiore in tutto e rispetto a tutti. Un intelletuale un po’ altero e distaccato, nobile nell’animo, consapevole della propria superiorità morale e intellettuale, schivo e riservato, poco amante della mondanità. È sposato (non felicemente) e la moglie sta per partorire. Suo padre, il vecchio principe Bolkonskij, vive isolato in campagna, a Lisyja Gory, con la figlia Maria, vittima, martire e succuba della tirannia paterna. Maria non è bella, ma è così buona, remissiva, generosa, altruista, che può parer bellissima. Alla spietata tirannia paterna risponde con una profonda religiosità che rasenta la bigotteria. Si vede destinata allo zitellaggio e si è rifugiata nell’obbedienza e nella devozione al padre, nella preghiera e in opere di bene, rivolte, come lei dice, ai “poveri di Dio”.
Un altro dei personaggi che incontriamo nel salotto delle pagine d’apertura è il principe Vasìlij Kuragin, un uomo d’una sessantina d’anni, privo di scrupoli, opportunista, avido. Una figura negativa che ci accompagnerà nel romanzo in quanto padre di Anatòl ed Elèna. Anatòl è uno scapestrato, dissipatore di sostanze paterne, dedito all’alcool, sciupafemmine, irresponsabile. La sorella Elèna è una donna bellissima, ambiziosa, avida, amorale. L’uno e l’altra (Anatòl perché farà perdere la testa a Natascia e le farà rompere il fidanzamento con Andrej, Elèna perché sposerà rovinosamente il debole Pierre) avranno ruoli negativi di primo piano nello sviluppo del romanzo.
E abbiamo così conosciuto Pierre, i Bolkoskij e i Kuragin. Ora spostiamoci a Mosca, dove abitualmente vivono, e conosciamo i conti Rostov, l’altra grande famiglia protagonista i cui destini si incroceranno con quelli di Pierre e di Andrej.
Pensano e agiscono come fossero ricchi, ricchissimi. Ma la loro ricchezza è in via di esaurimento, anzi, in pieno dissesto, ma di questo nessuno si preoccupa. Buoni, generosi, aperti, amichevoli, ospitali. Sono il conte Rostov e la contessa e poi, tra i figli, Nikolàj, Natascia e il piccolo Petja. A loro si aggiunge la cuginetta Sonja, orfana, priva di mezzi, che vive da sempre in famiglia Rostov come una figlia, innamorata (ricambiata) del cugino Nikolàj. Anche i Rostov li incontriamo in una situazione salottiera: c’è una gran festa in casa per l’onomastico, insieme, della contessa e della piccola Natascia.
Ed eccola Natascia, la grande protagonista del romanzo: “fanciulla quindicenne… non era bella, ma era vivace: occhi neri, bocca ampia, spalle strette ed infantili… si trovava in quella bella età in cui non si è più bambina e non si è ancora fanciulla…”(I,1, VIII).
C’è un gran pranzo, nei giorni successivi, in casa Rostov e vi partecipa anche Pierre, giunto da Pietroburgo per essere vicino al padre moribondo. Durante il pranzo gli adulti ballano e, segno premonitore di ciò che ci sarà un giorno tra i due, Natascia balla con Pierre. È una bambina che per la prima volta, in pubblico, balla con un adulto. Si rivolge a Pierre: “la mamma mi ha detto di invitarvi a ballare!”…” Temo di confondere le figure -disse Pierre- tuttavia se volete essere la mia maestra… E offrì il suo grosso braccio, abbassandolo molto, alla esile fanciulla… Natascia era al colmo della felicità: ballare con un grande, con uno arrivato dall’estero…” (I, 1, XVII). Ma Natascia è ancora bambina e lo constatiamo subito quando, al termine della cena, il suo entusiasmo esplode ancora, sì, ma per il dessert: “Mamma, che dolce ci sarà? -gridò arditamente Natascia con voce allegra e capricciosa- …che gelato?…a me quello di crema non piace… che gelato, lo voglio sapere!” (I, 1, XVI).

Tra le caratteristiche di Guerra e pace c’è una splendida e agile modernità di “montaggio”: le tante situazioni narrative dei diversi protagonisti vengono portate avanti in un racconto parallelo con stacchi netti nella successione dei capitoli. In un capitolo o un gruppo di capitoli si narra dei Rostov, nel successivo di Pierre, poi, nel successivo, si riprende il racconto dei Rostov là dove era stato interrotto e nel capitolo seguente si riparte, dal punto in cui si era arrivati, con il racconto dei Bolkonskj o dei Kuràgin o delle vicende di guerra. Una sorta di splendida e maestosa sceneggiatura fatta di improvvisi cambi di scena, di stacchi, di dissolvenze e talvolta, sia pur raramente, di flash back o di anticipazioni. Un grande racconto multiplo, corale, portato avanti sui tanti fronti con una regia di insieme che, considerate le dimensioni quantitative del romanzo, ha del prodigioso in termini d’equilibrio, d’armonia, di fluidità, di completezza, di scorrevolezza.

Ora il grande avvenimento è la morte del conte Bezuchov, vecchio e malato, ex play-boy con tanti figli illegittimi e nessuno legittimo, ricchezze stratosferiche, parenti vicini e lontani (tra cui l’immancabile avidissimo Kuragin) in agguato per mettere le mani su qualche porzione, almeno, dell’immensa eredità, Tutti intorno al moribondo, salvo Pierre, l’uomo più indifferente del mondo, del tutto abulico e a tutto disinteressato. Ed è proprio Pierre che, a sorpresa, ne diventa l’erede universale e, riconosciuto figlio legittimo, diventa, egli, il conte Bezuchov. Pierre è ora l’uomo, anzi, lo scapolo, più ricco di Russia. Kuragin, che ha tentato di tutto pur di mettere le mani sulle ricchezze del vecchio Bezuchov, passa al piano alternativo: piazzare in moglie a Pierre la propria figlia, la bellissima Elèna.
Tolstoi dedica ai maneggi di Kuragin una ventina di pagine. “…il principe Vasìlij procurò a Pierre la nomina di gentiluomo di camera, che, a quei tempi, corrispondeva al grado di consigliere di Stato e insistette perché il giovane lo accompagnasse a Pietroburgo e perché fosse suo ospite… Con l’assoluta certezza che le cose sarebbero andate così, il principe Vasìlij faceva tutto il necessario perché Pierre sposasse la figlia…”. (I, 3, I). Pierre in cuor suo sente di sbagliare, ma è debole e a poco a poco si lascia prendere nella rete dell’inevitabile. “Gli sembrava che in quel matrimonio vi sarebbe stato qualcosa di sporco, di contro natura, di disonesto…”(I, 3, I). “…Passava intere giornate a casa del principe Vasìlij, presso cui viveva… e con terrore si accorgeva che, agli occhi della gente, ogni giorno di più si legava a lei… che, pur convinto che sarebbe stata una cosa

La corazzata Potëmkin

Nel 1925 la neonata URSS vedeva l'avvicendarsi del defunto Lenin con Stalin, noto per la sua predisposizione alla giovialità. Il popolo russo attraversava dunque, come al solito, un periodo di grande gioia e tranquillità, perché era il popolo eletto, e soleva per questo ringraziare il "Signore" con l'espressione "Che culo!". Per risollevare un po' il morale della truppa il regista prediletto del paradiso dei lavoratori, Sergej Ejzenštejn (da non confondersi con quell'altro) venne incaricato di creare un film comico con a disposizione finanziamenti illimitati. Prodotto che l'ebbe, tutto il popolo russo venne costretto alla visione del film e a un interminabile dibattito da cineforum.

Usciti dalle sale incrociarono Ejzenštejn e per esprimergli un giudizio tecnico-analitico sul film lo aggredirono con un rastrello, perché egli era il regista prediletto di tutte le Russie. Smontato il set del film ad "Ollywood"la Corazzata Potëmkin venne rimontata nel porto di Odessa come una corrazzata e ribattezzata "Ottobre Rosso". Ma siccome la qualità di cagata pazzesca le era connaturata, nel novembre del 1989, con un incredibile errore di mira centrava il muro di Berlino in pieno, causando così il crollo dell'URSS per la teoria dei vasi comunicanti. In tutto questo Michele Gorby ricevette Ejzenštejn al Cremlino e per ringraziamento lo aggredì con un rastrello, perché egli era il regista prediletto di tutte le Russie.
Successivamente alla caduta dell'URSS (tranne che che in Bielorussia dove tutto va ben madama la marchesa), per battere cassa tutti i poderosi mezzi militari sovietici vennero messi all'asta, Corazzata Potëmkin compresa. Acquistata da James Cameron per interpretare la parte del Titanic nel film omonimo[5] non smentì la sua innata qualità di cagata pazzesca e verso la fine del film si spezzò a metà costringendo Cameron a cambiare la sceneggiatura dell'affondamento di questa ennesima versione del film (visto che tutte le altre affondavano e basta), spendendo altri millemila milioni di dracme del monopoli per il montaggio analogico. A film terminato, l'uomo che cadeva dal Titanic e si spatasciava sull'elica incontrò per caso Ejzenštejn e per ringraziarlo di quei 15 minuti di notorietà di warholiana memoria, lo aggredì con un rastrello. E fu così che Sergej M.Ejzenštejn morì e fu imbalsamato a Mosca, perché egli era il regista prediletto di tutte le Russie...In Russia essere prediletti per qualsiasi cosa è avere davvero un gran culo.


:happy4::happy4::happy4::happy4:

Kinge
21-11-2012, 13:46
La corazzata Potëmkin

Nel 1925 la neonata URSS vedeva l'avvicendarsi del defunto Lenin con Stalin, noto per la sua predisposizione alla giovialità. Il popolo russo attraversava dunque, come al solito, un periodo di grande gioia e tranquillità, perché era il popolo eletto, e soleva per questo ringraziare il "Signore" con l'espressione "Che culo!". Per risollevare un po' il morale della truppa il regista prediletto del paradiso dei lavoratori, Sergej Ejzenštejn (da non confondersi con quell'altro) venne incaricato di creare un film comico con a disposizione finanziamenti illimitati. Prodotto che l'ebbe, tutto il popolo russo venne costretto alla visione del film e a un interminabile dibattito da cineforum.

Usciti dalle sale incrociarono Ejzenštejn e per esprimergli un giudizio tecnico-analitico sul film lo aggredirono con un rastrello, perché egli era il regista prediletto di tutte le Russie. Smontato il set del film ad "Ollywood"la Corazzata Potëmkin venne rimontata nel porto di Odessa come una corrazzata e ribattezzata "Ottobre Rosso". Ma siccome la qualità di cagata pazzesca le era connaturata, nel novembre del 1989, con un incredibile errore di mira centrava il muro di Berlino in pieno, causando così il crollo dell'URSS per la teoria dei vasi comunicanti. In tutto questo Michele Gorby ricevette Ejzenštejn al Cremlino e per ringraziamento lo aggredì con un rastrello, perché egli era il regista prediletto di tutte le Russie.
Successivamente alla caduta dell'URSS (tranne che che in Bielorussia dove tutto va ben madama la marchesa), per battere cassa tutti i poderosi mezzi militari sovietici vennero messi all'asta, Corazzata Potëmkin compresa. Acquistata da James Cameron per interpretare la parte del Titanic nel film omonimo[5] non smentì la sua innata qualità di cagata pazzesca e verso la fine del film si spezzò a metà costringendo Cameron a cambiare la sceneggiatura dell'affondamento di questa ennesima versione del film (visto che tutte le altre affondavano e basta), spendendo altri millemila milioni di dracme del monopoli per il montaggio analogico. A film terminato, l'uomo che cadeva dal Titanic e si spatasciava sull'elica incontrò per caso Ejzenštejn e per ringraziarlo di quei 15 minuti di notorietà di warholiana memoria, lo aggredì con un rastrello. E fu così che Sergej M.Ejzenštejn morì e fu imbalsamato a Mosca, perché egli era il regista prediletto di tutte le Russie...In Russia essere prediletti per qualsiasi cosa è avere davvero un gran culo.


:happy4::happy4::happy4::happy4:Forse dovevo chiedere aiuto in "officina fai da te" :vhappy1:

Zeus
21-11-2012, 13:52
Aci Gold ci sta..?:happy4:

Kinge
21-11-2012, 13:53
L'avevi già detto tu ??
ops.... :biggrinlove:...mmmm ci rifletto...