straccetto
25-03-2013, 15:43
Da Wikipedia: La moto è stata costruita a Busa di Vigonza (Padova) tra il 1077 ed il 1982 da Ugo Grandis, che proveniva dalla Chrysler Sudafrica. Gli esemplari costruiti sono stati non più di 70.
Gran parte della componentistica derivava da altri modelli: la sella era presa dalla Benelli 906, mentre l'avantreno e il retrotreno erano quelli della Laverda SF 750. La potenza era di 45 CV e la moto raggiungeva una velocità di 170 km/h. Il peso sfiorava i 269 kg.
Il cambio era lo stesso Fiat con la retromarcia bloccata e ruotato di 90° per consentire l'utilizzo di un bilanciere. Una curiosità: la strumentazione, presa dalla Fiat 127 2ª serie, si trovava sopra il finto serbatoio.
Il vero serbatoio, preso dalla Fiat nuova 500, era invece nella triangolatura centrale sotto la sella.
Da Ruoteclassiche: Alla fine degli anni Settanta un tecnico padovano sviluppò una maximoto che utilizzava il motore dell'utilitaria della Fiat. Ne furono prodotte circa 70. L'esemplare che fu del costruttore appartiene oggi a un appassionato di Bolzano: motore di 903 cm3, 45 CV, 170 km/h, peso 269 kg.
Diciamo la verità: sono veramente pochi quelli che oggi si ricordano della Shifty, progettata e costruita dal tecnico padovano Ugo Grandis alla fine degli anni 70.
L'idea era semplice quanto geniale. Chi possedeva una Fiat "127" e sognava di avere anche una maximoto poteva comprare una Shifty senza motore e, quando serviva, "trasferirci" quello della propria automobile. I vantaggi erano ovvi: si poteva usare l'automobile d'inverno e la moto d'estate con un solo motore, per di più economico nell'uso e nella manutenzione, in quanto Fiat.
Tra il 1977 e il 1982 però furono soltanto una settantina gli esemplari che uscirono dall'officina di Grandis. Egli cessò l'attività, ma per ricordo si tenne uno degli ultimi esemplari prodotti, senza motore, ma regolarmente targato. A questo punto entra in scena Renato Merendino di Bolzano, che nel 1955 contattò Grandis per risolvere alcuni problemi tecnici della sua Shifty con sidecar. In quell'occasione Grandis, modesto e cordiale, gli mostrò la sua Shifty, dicendo che l'avrebbe tenuta sempre con sé. Così fu e quando nel 1998 Grandis morì i suoi parenti la vendettero.
Nel 2000 Merendino la ritrovò, ancora nuova e senza motore, l'acquistò e vi "trasferì" il motore della propria. Merendino elenca le doti della sua Shifty: "Non voglio paragonarla a una moto di oggi, tuttavia è sufficientemente sicura e agile. Il pregio maggiore è senz'altro la straordinaria elasticità del motore, decisamente 'automobilistico'. L'accelerazione e la velocità non sono poi disprezzabili
http://img849.imageshack.us/img849/1122/shifty9002.jpg
http://img19.imageshack.us/img19/26/shifty900.jpg
Gran parte della componentistica derivava da altri modelli: la sella era presa dalla Benelli 906, mentre l'avantreno e il retrotreno erano quelli della Laverda SF 750. La potenza era di 45 CV e la moto raggiungeva una velocità di 170 km/h. Il peso sfiorava i 269 kg.
Il cambio era lo stesso Fiat con la retromarcia bloccata e ruotato di 90° per consentire l'utilizzo di un bilanciere. Una curiosità: la strumentazione, presa dalla Fiat 127 2ª serie, si trovava sopra il finto serbatoio.
Il vero serbatoio, preso dalla Fiat nuova 500, era invece nella triangolatura centrale sotto la sella.
Da Ruoteclassiche: Alla fine degli anni Settanta un tecnico padovano sviluppò una maximoto che utilizzava il motore dell'utilitaria della Fiat. Ne furono prodotte circa 70. L'esemplare che fu del costruttore appartiene oggi a un appassionato di Bolzano: motore di 903 cm3, 45 CV, 170 km/h, peso 269 kg.
Diciamo la verità: sono veramente pochi quelli che oggi si ricordano della Shifty, progettata e costruita dal tecnico padovano Ugo Grandis alla fine degli anni 70.
L'idea era semplice quanto geniale. Chi possedeva una Fiat "127" e sognava di avere anche una maximoto poteva comprare una Shifty senza motore e, quando serviva, "trasferirci" quello della propria automobile. I vantaggi erano ovvi: si poteva usare l'automobile d'inverno e la moto d'estate con un solo motore, per di più economico nell'uso e nella manutenzione, in quanto Fiat.
Tra il 1977 e il 1982 però furono soltanto una settantina gli esemplari che uscirono dall'officina di Grandis. Egli cessò l'attività, ma per ricordo si tenne uno degli ultimi esemplari prodotti, senza motore, ma regolarmente targato. A questo punto entra in scena Renato Merendino di Bolzano, che nel 1955 contattò Grandis per risolvere alcuni problemi tecnici della sua Shifty con sidecar. In quell'occasione Grandis, modesto e cordiale, gli mostrò la sua Shifty, dicendo che l'avrebbe tenuta sempre con sé. Così fu e quando nel 1998 Grandis morì i suoi parenti la vendettero.
Nel 2000 Merendino la ritrovò, ancora nuova e senza motore, l'acquistò e vi "trasferì" il motore della propria. Merendino elenca le doti della sua Shifty: "Non voglio paragonarla a una moto di oggi, tuttavia è sufficientemente sicura e agile. Il pregio maggiore è senz'altro la straordinaria elasticità del motore, decisamente 'automobilistico'. L'accelerazione e la velocità non sono poi disprezzabili
http://img849.imageshack.us/img849/1122/shifty9002.jpg
http://img19.imageshack.us/img19/26/shifty900.jpg