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Visualizza Versione Completa : Grandi piloti del passato - Giancarlo Falappa



ste71
03-08-2013, 07:19
Rovistando sul web mi sono imbattuto in una intervista ad uno dei miei piloti preferiti di sempre, che a mio avviso non ha ricevuto la fama che avrebbe meritato per i suoi successi. È lunga, ma l'ho letta con grandissimo piacere e spero che piaccia anche a voi. Copio e incollo, buona lettura.

"Giancarlo Falappa
A cura di Federico Lena

Giancarlo Falappa, il pilota del popolo. Non è uno di quei piloti cresciuti nell’olimpo e nelle benedizioni del motociclismo d’alto livello, lui si è creato da solo un suo olimpo, quello dei piloti con i *******i… e il suo trono è occupato ancora da lui. Un pilota aiutato solo dalla sua forza di volontà, non aveva le spalle coperte, non aveva nessun parente dal quale ereditare delle esperienze. Un semplice operaio con un polso forgiato alla perfezione per stringere la manopola del gas di qualsiasi moto. Sembrerebbe una leggenda, ma Giancarlo è reale e reali sono le sue imprese. Incontrarlo e salutarlo è facile, basta andare a qualsiasi gara Superbike o raduni importanti della Ducati; lui sarà li, con il suo Camper costellato di adesivi pronto a spararsi 100’000 Km all’anno per essere ovunque in Europa. Altrettanto facile è fermarlo per due chiacchere. È il pilota del popolo, pronto a concedersi a lunghe sedute di autografi con il suo immancabile indelebile dorato, la battuta pronta e un sorriso ad ogni foto.

Noi lo abbiamo incontrato a Imola e insieme a Giovanni Di Pillo abbiamo riscoperto un’altra volta le sue eroiche e funamboliche imprese. Rillassati su un divano allo stand Aprilia e con un tiepido sole delle 6 del pomeriggio abbiamo realizzato questa intervista… buona lettura!

Per rinfrescarvi la memoria, Giancarlo Falappa comincia la sua carriera da pilota nel mondo del cross.





Federico Lena “L’esperienza cross già la conosciamo.”

Di Pillo “No (ride) non la conoscete tutta… in gara, con una moto di 20 kg più pesante e con 20 CV in meno degli altri, parte primo! *******, davanti a Borghetti, Rinaldi, insomma a tutti! Arriva in fondo al rettilineo lunghissimo e si trova o la montagna davanti o la curva verso sinistra. Lui si gira perché crede di aver anticipato la partenza!”

Falappa “Eh si, ero solo…”

Di Pillo “Si gira e trova 39 piloti in****ati che lo inseguono. Si rigira e non trova più la curva, ma il muro della montagna e la sale tutta, fino in cima per poi scenderla come Gatto Silvestro! Questo era lui!” (Risate)

Federico Lena “Questa ci mancava!”

Poi noi vi ricordiamo la famosa gara a Lovolo quando in partenza cade insieme ad altri due piloti. Giancarlo, con l’adrenalina nelle vene, prende la prima moto che si trova davanti (quella di Orlando), rimonta in sella e incomincia l’inseguimento.

Di Pillo “Il direttore di gara viene da me e mi fa <Guarda che cretino quello> e io <No, non è cretino, è Falappa!>. In quel momento prepara la bandiera nera e Falappa ripassa ventunesimo, a questo punto gli chiedo <Facciamogli fare due giri, al massimo lo squalifichiamo dopo>. Per concludere partì ultimo e finì la gara sesto! E per aggiungerci del romantico alla vicenda, con una moto 20 Kg più pesante delle altre, e non sua!

Falappa “No dai, quella di Orlando andava forte, la mia invece era un cesso!”

In questo periodo il mito “Falappa” prende piede e dopo aver passato 3 anni di stop lavorando come operaio passa alla velocità. Giancarlo intraprende questa disciplina quasi fosse un gioco. Dei suoi amici lo invitano a Misano a provare una Kawasaki GPZ600 (era il 18 Agosto 1987) e nei primi giri si ritrova a girare con gli stessi tempi di un suo amico che correva in pista (asfaltata) da ormai 3 anni. Giancarlo torna a casa e compra, con un po’ di contanti e numerose cambiali, in una concessionaria Suzuki la sua prima Supersportiva, una Suzuki 1100. Dopo qualche giorno ritorna a Misano e stampa gli stessi tempi del campione italiano! Il 13 Settembre 1987 disputa la sua prima gara a Vallelunga e vince.

Di Pillo “Nel 1988 corre nel campionato italiano Sport Production con Bimota e rischia di poter passare in Superbike grazie a 6 vittorie. L’ultima gara si svolge al Mugello e nel giro di ricognizione cade e rompe la pedana destra (Giancarlo, passami una Marlboro) ! Naturalmente non sì fa beccare dai giudici ma a metà gara cade e regala la prima posizione a Galasso che a sua volta può andare a fare il mondiale Superbike, ma cade anche lui! Giancarlo si guadagna così l’entrata in Superbike! Viene pagato come autista del camion Bimota. Guida il camion fino a Donington Park, scarica le moto, smonta e monta le moto e di giorno fa anche il pilota!”

Falappa “Come compagno di squadra aveva Biliotti, che aveva vinto il campionato europeo!”

Di Pillo “Fabio Biliotti, nella prima gara parte ventiquattresimo mentre Giancarlo in pole position e vince la gara! Fabio Biliotti finisce per aprirsi una concessionaria di macchine…” (risate)

Falappa “Devo ringraziare Fabio perché mi ha insegnato la pista nel Venerdì delle prove libere!”

Di Pillo “ Ovviamente, dopo Biliotti, arriva Mike Baldwin, campione AMA. Nella gara successiva in Francia, a 300 km/h…”

Falappa “ No, non erano 300, ma circa 280!”

Di Pillo “Ah bhè, allora è un’altra cosa (ridiamo)! Comunque, durante la gara si sportellano e il semimanubrio sinistro di Giancarlo Falappa si rompe urtando il codone di Baldwin. Mike rallenta e lascia passa Giancarlo che finisce la gara al primo posto!”

Falappa “In staccata appoggiavo la mano sulla forcella.”

Di Pillo “Si passa ad Assen con condizioni meteo incredibilmente instabili! Io all’epoca facevo la telecronaca all’aperto sotto un tendone, davanti ad una esse. Giancarlo parte, con gara bagnata, e comincia a mangiarseli tutti (Russel, Fogarty ecc) ma a un certo momento cade e prende una legnata pazzesca. Si parla di marce alte, per lui sotto la quarta non ha senso cadere (ridiamo). Riprende la moto e mi porta via il tavolino…”

Falappa “Ma no, dai, non è vero!”

Di Pillo “Ad Assen?! Mi portasti via il tavolino, ma sei scemo!? Il giro dopo, nello stesso punto cadde Fabrizio Pirovano.”

Fallapa “All’epoca Giovanni faceva le telecronache a bordo pista, bellissimo…”

Di Pillo “Bellissimo si, almeno vedevo qualcosa!”

Federico “E dopo passasti in studio.”

Di Pillo “Studio un ****o… in cantina mi hanno messo!”

Federico “Passa l’anno Bimota e arriva l’anno Ducati”

Di Pillo “Esatto… Marco Lucchinelli, all’epoca Team Manager Ducati, era in autostrada in macchina a circa 180 Km/h. Ad un certo punto un pazzo in moto gli apre lo sportello destro, lo saluta e scappa via impennando! Era Giancarlo Falappa!”

In quel momento Giancarlo Falappa diventò pilota Ducati fino alla fine della sua carriera.

Falappa “Ci fermiamo e Lucchinelli mi urla <Falappa, ma sei scemo?!> e io <Ma dai Marco, sto scherzando!>”

Purtroppo eventi così spettacolari vengono affiancati da eventi drammatici come le due famose e distruttive cadute che Giancarlo subì nella sua carriera da pilota. Una di queste è:

Di Pillo “Durante la sessione di qualifiche, nel circuito di Osterreichring, Raymond Roche leva a Falappa la Pole Position a tre giri dalla fine. Giancarlo rimonta in sella pronto a riprendersi il primo posto in griglia di partenza, ma verso la fine del giro, per evitare un pilota davanti di lui che procedeva lentamente, cadde e sbattè contro il guard-rail.”

Fallapa “Ero a circa 280 Km/h e mi ritrovai una moto davanti di me a circa 180 Km/h. Staccai il più forte possibile ma fu inutile… la caduta mi provocò 27 fratture e 12 giorni di coma.”

Precisiamo noi: 27 fratture, perdita di due litri di sangue a causa dell’arteria femorale rotta e come già detto i 12 giorni di coma. Era al terzo posto in classifica generale… la sfortuna comincia a fare il suo sporco gioco!

Di Pillo “Guarì e ritornò in sella con Doug Polen che buttava fuori a tutte le gare…”

Falappa “No dai, tutte le gare no. È successo a Spa-Francorchamps.”

Di Pillo “Eh, orca madosca…”

Falappa “Ero dietro di lui e frenava prima di me *****!”

Di Pillo “Come alle staccate di Hockenheimring. Lui staccava trenta metri dopo! Se tu gli frenavi davanti lui ti buttava giù…”

Falappa (ride) “No dai…”

Di Pillo “Come no! Buttò fuori anche Troy Corser. Lui faceva così, ma era una meraviglia.”

Federico “Piloti così ne mancano…”

Di Pillo “Ne mancano e proprio non ci sono… uno come lui era Vinicio Salmi.”

Falappa “Chi ***** è Vinicio Salmi?”

Di Pillo “Era uno come te, che durò pochissimo. Un pilota che si mettava dietro a Giacomo Agostini con una Yamaha privata e dava legnate alla MV ufficiale. Finì però per battere una testata micidiale! Dopo ci fu anche Kevin Schwantz… poi basta! Erano piloti che salivano in sella solo per sbriciolare il tempo ad ogni turno, prove libere, qualifiche, gara… per loro era tutto al massimo!”

Falappa “I piloti sono pagati per divertirsi e io ero pagato per divertirmi!”

Di Pillo “Ma dai… Il secondo è il primo degli sconfitti, questa è una frase tua!” (ridiamo)

Falappa “No, il primo dei perdenti!”

Di Pillo “*******… (ridiamo)! Tutto questo veniva fatto facendo zero ginnastica e trombando il Venerdì e il Sabato sera prima della gara!”

Falappa “Mi sembra giusto…”

Federico “Dicono che faccia bene trombare la sera prima di una prestazione agonistica, almeno per le donne.”

Di Pillo “A lui faceva bene eccome! Trombava donne diverse ogni sera…”

Falappa “No, non è vero, ero con la mia ex…”

Di Pillo “Dai, non fare il furbo che sono testimone… (ridiamo). Comunque, il primo nella storia del motociclismo a fare un sorpasso all’esterno dell’arrabbiata al Mugello fu Giancarlo Falappa!”

Falappa “Verissimo! Nel 1992.”

Di Pillo “Ovviamente dopo di lui arrivarano Kevin Schwantz e Valentino Rossi.”

Falappa “Io non ho mai voluto l’elettronica nelle mie moto. Io sono pagato per divertirmi ed è anche giusto che io debba fare qualcosa in più. Perché io devo usufruire dell’elettronica che poi andrà ad essere installata nelle moto di serie aumentando il prezzo di vendita? È il pilota che deve fare la differenza, non l’elettronica o la miglior scatoletta. Sicuramente è utile per le moto stradali, ma deve rimanere lì. Per le moto da corsa deve essere vietata!”

Di Pillo “Ormai quello di adesso è un altro motociclismo, è finita l’epoca di Falappa e di quei piloti che andavano sopra i problemi delle moto. Come faceva lui c’era Wayne Rainey che aveva una moto con 20 cv in meno della Honda NSR e con una Yamaha andava oltre le debolezze delle moto, ci metteva il fegato.”

Falappa ripete “Deve essere così! I piloti sono pagati per divertirsi *****!”

Di pillo “Abbiamo capito, ma è una concezione ormai arcaica! È finito il motociclismo romantico alla Falappa, però ha scritto comunque delle pagine nella storia delle corse. È bello vedere che la gente lo conosce. Io sono stato con lui in Giappone e lì è un idolo, venerato come un dio assoluto. Purtroppo lui non è mai stato seguito dalla televisione e molte sue imprese (quasi tutte) non sono state documentate”.



Falappa “Dal 1997 mi invitano ininterrottamente ogni anno in Inghilterra, Germania, Portogallo, Belgio (ecc ecc)!”

Di Pillo “Vuol dire che qualcosa ha fatto. Purtroppo in Italia quello che la televisione non vede non esiste. Negli altri paesi col ****o… è tutto di bocca in bocca, dal papà al figlio, il giornale che pubblica un articolo e molte altre cose!”

Falappa “Bellissima la gara a Brands Hatch! In partenza eravamo in quaranta, non ventidue, in quaranta! E pioveva! Al primo giro guadagnai diciotto secondi di vantaggio sul secondo…”

Di Pillo “*** canguro… diciotto secondi!” (ridiamo)

Falappa “Arrivai a doppiare il settimo e a fare l’ultimo giro impennando!”

Di Pillo “Gli inglesi erano gasatissimi…”

Falappa “Un inglese, non ricordo chi, venne sul podio e mi si inchinò davanti dicendomi <Thank you Mr. Falappa!>”

Di Pillo “Queste sono imprese che nessuno ha fatto. Dobbiamo ricordare che lui terrorizzava gli avversari, avevano paura di lui!”

Falappa “Non esagerare Giovanni, dai…”

Di Pillo “Esagerare? Quella di Stephane Mertens è incredibile. Stephane era in testa dal primo giro e le ultime due curve Falappa, che nel frattempo era caduto e aveva recuparato tutta la gara, si fa sotto. Mertens rallenta, Falappa passa e vince la gara. Strana come cosa, infatti vado ad intervistare il belga e gli chiedo <Ma che è successo?> Stephane <Non è successo nulla…> <Ma come, ti sei alzato!> <Scemo… avevo Falappa dietro! Quando ce l’hai dietro ti passa o in testa, o sulla carena o sulla tibia, ma ti passa! Quindi perché farsi male> <Ma hai perso la gara!> <Meglio secondo e vivo…>. (ridiamo)

Federico “Quanto le rimpiangi queste cose?”

Di Pillo “Ti dirò, non le rimpiango, anche perché dopo la pagai durissima”

Falappa “Lui si è divertito tantissimo nelle telecronache…”

Di Pillo “In qui 38 giorni di coma ho sofferto tantissimo!”

Era il 1994 e Giancarlo pilotava una Ducati 916. Durante le prove libere ad Albacete, il cambio elettronico si ruppe e Falappa perse il controllo della moto cadendo rovinosamente, si procurò gravi ferite e 38 giorni di coma.

Falappa “Mi svegliò lui dal coma!”

Di Pillo “Si, era meglio se lo lasciavo in coma! Così non ci rompeva i maroni a tutte le gare di Superbike.” (ridiamo e Di Pillo e Falappa si scambiano una stretta di mano)

Falappa “Dopo 38 giorni di coma il medico disse alla mia ex di provare a farmi ascoltare della musica.”

Di Pillo “Il medico chiese alla sua ex <Che musica ascolta?> <Niente, ascolta solo le telecronache di Di Pillo!>. Mi telefona e mi chiede di fare una cassetta per Giancarlo con delle telecronache. Io andai in studio con un tecnico, prendemmo la gara più bella…”

Falappa “Era a Misano, l’ultima gara che disputai. Arrivai primo con Scott Russel alle calcagna!”

Di Pillo “Parte primo, si gira e cade. *******, come al solito. Rimonta in sella e arriva primo. Quindi prendemmo quella gara e la mettemmo in cassetta. Ogni tanto la si fermava e gli si diceva <Dai Giancarlo, svegliati, c’è Russel che sta arrivando, devi svegliarti. Non dormire *****!> Ovviamente piangevamo tutti perché lo si credeva morto. Andammo avanti per un po’ ma non successe nulla, nulla di nulla. A quel punto me ne andai e come scesi un piano di scale sentii delle urla infernali, mi vengono ancora i brividi maremma maiala! Tornammo su di corsa e c’era questa testa di ***** che mi diceva <Ciao Giovanni, ho fame, dammi un tubero!> <Ci credo, non mangi da 38 giorni!> <Dai giovanni, ho fame, dammi un tubero!> Ma cosa ***** è il tubero?

Falappa “E che ne so…”

Di Pillo “Scoprimmo che il tubero era il gelato al tartufo. Tutti a piangere, addirittura il primario e mia moglie! Si svegliò così, chiedendo il tubero. Giustamente non gli veniva di dire tartufo!”

Falappa “Mi fido di te, io non mi ricordo un ***** di quella volta.”

Di Pillo “Però, ******* che emozione!”

Falappa “Io ho sempre amato le telecronache di Giovanni”

Federico “Dopo Falappa hai creduto che arrivasse qualcuno come lui?”

Di Pillo “Ma no! Quando ti capita uno che fa le cose che ha fatto lui sai già che prima o poi finirà. Io ho conosciuto uno come Giancarlo, e si chiamava Jacques Joseph Charles Villeneuve. Un pilota che bucava la gomma e cercava di tornare ai box solo con il cerchio andando a 300 Km/h, uno suonato come un canguro!”

Falappa “Ah, i canguri sono suonati?” (ridiamo)

Di Pillo “Come Valentino Rossi ne nasce uno ogni 50 anni, ma come Giancarlo no… con questa carica agonistica incredibile! Io ogni volta soffrivo come un indemoniato, perché credevo che si facesse male! Quando andammo a prenderlo che era caduto e si procurò le 27 fratture non si sapeva come metterlo sulla barella, sembrava di giocare a Shangai.”

Federico “L’unico rimorso è che tutte le sue imprese sono solo dei ricordi da tramandare a voce.”

Di Pillo “Esatto. Qualcosa si vede su internet, ma pochissima roba. Telemontecarlo ha perso tutte le cassette e si aggiunge che siamo in una nazione stupida. Se vai da un ragazzino e gli chiedi chi conosce ti dirà <Valentino Rossi>. Non c’è cultura, ma se va in Inghilterra è un re assoluto! Solo comprendendo e conoscendo pazzi come lui puoi capire il presente e anche il futuro. Ma non è colpa dei ragazzi, è colpa dei miei colleghi, perché se apri un giornale ci sono sei pagine su Valentino Rossi. Ma perché non fare una mezza pagina su quegli uomini che hanno fatto la storia del motociclismo? In Italia abbiamo avuto cento uomini che hanno fatto la storia delle moto, onoriamoli! *****, in Inghilterra ci sono poche piste, moto non ne parliamo a parte Triumph, BSA e Norton. In Italia abbiamo i nome veri come Aprila, Ducati, Benelli, Bimota (ecc), le piste più belle del mondo, tutte le squadre sono qui… non c’è cultura, manca il rispetto di andare a cercare, studiare!

Federico “direi che abbiamo detto molto…”

Di Pillo “Bene, dacci questi venti euro e la chiudiamo qui.”

Federico “Accidenti, non ho contanti!”

Falappa “Per questa volta va bene così!”

Tutto questo è Giancarlo, un personaggio che merita di essere raccontanto ai nostri figli. Pensate che bello poter raccontare un’impresa di Falappa ai bambini prima di mandarli a dormire invece delle solite fiabe. Andarli a prendere a scuola e trovarli che si raccontano a vicenda che impresa il loro papà ha raccontanto la sera prima… io farò così."

SIMONECUSTOM
03-08-2013, 07:47
Aspettando i commenti dell Farghi...

Velosolex 1000
03-08-2013, 11:57
questo è quello che dico sempre io e il motivo per cui mi arrabbio...



siamo in una nazione stupida. Se vai da un ragazzino e gli chiedi chi conosce ti dirà <Valentino Rossi>. Non c’è cultura, ma se va in Inghilterra è un re assoluto! Solo comprendendo e conoscendo pazzi come lui puoi capire il presente e anche il futuro. Ma non è colpa dei ragazzi, è colpa dei miei colleghi, perché se apri un giornale ci sono sei pagine su Valentino Rossi. Ma perché non fare una mezza pagina su quegli uomini che hanno fatto la storia del motociclismo? In Italia abbiamo avuto cento uomini che hanno fatto la storia delle moto, onoriamoli! *****, in Inghilterra ci sono poche piste, moto non ne parliamo a parte Triumph, BSA e Norton. In Italia abbiamo i nome veri come Aprila, Ducati, Benelli, Bimota (ecc), le piste più belle del mondo, tutte le squadre sono qui… non c’è cultura, manca il rispetto di andare a cercare, studiare!

farghi87
03-08-2013, 16:34
Sempre stimato il Leone di Jesi!!!!!!!!!!!!!!!!!
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