Ronfo
05-08-2014, 19:05
Anche quest’anno siamo andati a trovare i nipotini al mare in Spagna e abbiamo colto l’occasione per “qualche deviazione” su strade interessanti.
A parte la parentesi al mare, il tempo non è stato dei migliori.
Non tanto per la pioggia che ci ha risparmiati, tranne il primo giorno da Aosta a Mende, quanto la nuvolosità e il vento sulla costa francese, micidiale (da uscire dall’autostrada per non cadere).
Abbiamo diviso il percorso di andata in due parti in modo da avere il tempo di passare con calma le Gorges du Tarn e il grande viadotto di Millau i cui piloni sono più alti di 300 m, tipo la Torre Eiffel.
La strada delle Goges du Tarn è molto bella e pittoresca e il passagio su ponte di Millau, soprattutto sotto, è stto molto interessante.
Ci fermiamo a pranzo a Béziers, che non conoscevamo, e la troviamo veramente bella con scorci pittoreschi inaspettati.
Arriviamo così alla meta di Empuriabrava dove ci fermeremo 10 giorni da mio figlio.
Vi risparmio la parentesi marina con i marmocchi.
Forse a causa di manipolazioni intrusive da parte dei marmocchi, il Tom Tom smette di parlarmi e da queto punto in avanti dovrò accontentarmi di guardare il display e contemporaneamente far attenzione a non salire sul posteriore delle macchine che mi precedono.
La parte centrale del giro prevedeva il passaggio da Tarragona, città molto bella, con belle spiagge e importante archeologia romana.
Il tratto Tarragona Lleida Zaragoza lo abbiamo fatto in autostrada, prima su verdi colline arrotondate e poi, dopo Lleida, in un vero e proprio deserto di tipo americano, con temperature oltre i 35 gradi, luce abbagliante e distese aride e sconfinate.
Zaragoza ci ha rivelato non poche sorprese con un clima caldo ma secco e piacevole.
Grande città moderna con viali molto ben tenuti e molto puliti.
Molto accogliente anche il centro storico con la cattedrale del Pilar e il castello di origine araba dell’Aljaferia.
L’avvicinamento ai Pirenei lo abbiamo fatto su strada nazionale passando per il territori delle 5 villas, paesi agricoli con centri storici caratteristici, soprattutto Uncastillo e Sos del Rey Cattolico dove abbiamo pranzato a prezzo ridicolo (10 euro a testa primo secondo dolce e vino).
Ci siamo diretti verso le montagne saltando Pamplona (purtroppo non si può fermarsi ovunque) e abbiamo raggiunto il mitico passo di Roncisvalle famoso per la tragica leggenda di Orlando e per il passaggio dei pellegrini verso Sant Iago de Compostela.
Ho rischiato di caricarne un paio dietro ad una curva...
Abbiamo raggiunto il passo per la N135 che attraversa in oltre 30 km di curve, boschi e pascoli, un territorio selvaggio con piccoli villaggi molto ben curati.
La notte ad Arneguy è stata caratterizzata da forti temporali ma il mattino seguente, pur se nuvolo, siamo partiti senza tute da pioggia.
La signora dell’hotel ci ha coccolati con una cena a base di pesce.
Siamo dunque passati in Francia a St Jean Pier de Pont e con la D18 e 19 abbiamo raggiunto il tratto più impegnativo del viaggio, i colli Erroymendi, Port de Larrau e il micidiale Portillo de Lazar. che ci ha paracadutati di nuovo in Spagna.
Questi ultimi due colli sono su di una stradina asfaltata stretta e molto aerea con lunghi tratti con pendenze incredibili.
In vari tratti in discesa avevo la prima inserita e dovevo ancora frenare.
Rientrando verso la Francia, dopo Isaba, c’è uno dei più bei tratti di strada del tour.
Il Portillo di Eraice e il Col de la Pierre sono immersi in una natura incontaminata e regno del grifone.
Da quì in avanti, per un paio di giorni, ho dovuto guidare con molta cautela perchè pecore, capre, mucche e cavalli liberi, sbucavano da tutte le parti.
Con un’ultimo bellissimo colle, Marie Blanque, ci fermiamo a dormire nella graziosa cittadina di Arudy dove facciamo benzina.
In queste strade i distributori sono praticamente assenti e conviene approfittare dei pochi centri abitati di una certa dimensione.
Il giorno successivo facciamo il tratto con le montagne più alte, austeri picchi rocciosi con ancora qualche nevaio.
Da Arudy per Laruns, raggiungiamo il Col d’Aubisque e il Col Soulor su di una strada veramente divertente.
Oltrepassiamo poi Angeles-Gazost e, per Barège attacchiamo il mitico Tourmalet famoso per il Tour.
Anche quì è un parco giochi per motociclisti, sia la salita che la lunga discesa su La Mongie, Arreau e Bagnères de Luchon dove passeremo la notte.
Questa è la seconda patria del grande campione ciclista Voekler e tutta la cittadina lo adora.
La via centrale è decorata a festa con mille bandierine che ricordano le maglie del Tour passato di quì da pochi giorni.
Il giorno successivo affrontiamo l’ultima parte pirenaica del nostro giro e passiamo per Saint Béat.
Tra mille curve e boschi arriviamo sulla D618 che ci condurrà a Sain Girons e, poi, per Massat, fino a Foix.
La 618 è una strada in larghissima parte sinuosa e divertente ma presenta spesso un fondo stradale da far saltare le otturazioni dei denti e questo rende la guida più faticosa e imprecisa.
Passiamo la serata nella vivace cittadina di Foix con il suo bel viale alberato e i suoi caffè, le viuzze del centro storico dominate dal maestoso castello.
Il giorno successivo ci accingiamo alla parte finale del nostro giro.
Passiamo nei pressi della slendida Carcassonne ma non ci fermiamo dato che la conosciamo già da quando eravam BMWuisti e procediamo verso Montpellier, Avignon, Orange e Valence.
Fortunatamente nel tratto costiero c’è poco vento e ce la caviamo dignitosamente.
La sota a Valence ci permette di fare un giretto nel centro con vie molto larghe e un bel centro storico pullulante di ristoranti e bar.
Le prvisioni per il giorno dopo sono pessime ma la giornata si presenta inaspettatamente asciutta.
Ci dirigiamo quindi verso il Parco del Vercors dove ci aspetta una serie di colli, saliscendi e Gorges impressionanti.
Passiamo per la stretta gola di Pont en Royan e ci inoltriamo nelle aspre Gorge de la Bourne, un lungo canyon con pareti a strapiombo e strada degna del plastico di un trenino elettrico.
Alcuni passaggi sono veramente aerei e impressionanti soprattutto per noi che procediamo sul lato esterno ed essendo seduti in alto sulla moto, vediamo un baratro degno del film l’Ultimo dei Mohicani vicinissimo.
Alla fine, sempre all’asciutto, arriva anche Grenoble dove nella notte si scatena il diluvio ma noi siamo a nanna e la moto al coperto.
Nel tratto Grenoble Aosta prendiamo una bella lavata da Annecy in poi e solo grazie al fatto che siamo in moto rsaliamo la coda chilometrica per entrare al traforo del Bianco.
Con tempo un pò migliore avremmo fatto il Piccolo San Bernardo ma le previsioni in quota sono pessime e andare a prenderci una nevicata ad agosto vicino a casa sarebbe da polli.
Oltre alle mappe e alla tabella del percorso, metto un pò di foto anche se trattandosi di posti turistici si possono trovare in rete centinaia di immagini migliori delle mie.
Se sarò capace:help: metterò anche un breve filmato ma la mia telecamerina montata sul bat vibrava molto e devo vedere cosa è venuto:happy4:
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Gorges du Tarn
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Viadotto di Millau
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Viadotto di Millau
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Béziers
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Un pò di mare
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Tarragona
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Tarragona
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Tarragona
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Verso Zaragoza
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Verso Zaragoza il meridiano di Greenwich
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Zaragoza centro la cattedrale del Pilar
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Zaragoza il castello di origine araba dell'Aljaferia
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Il castello di Sadaba
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Il passo di Roncesvalles
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Roncesvalles
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Un pò di pioggio sui colli pirenaici di Isaba
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Un gruppo di grifoni lungo la strada
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Pecore anche loro nella strada.Greggi ovunque
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Un villaggio caratteristico dei Pirenei francesi, Arudy
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Arudy, inquietante ingresso della chiesa.
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Arudy
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Col d’Aubisque
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Cavalli a spasso
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Il colle del Tourmalet
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Tourmalet
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Colle di Marie Blanque
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Colle di Marie Blanque
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Il castello di Foix
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Un saluto a Carcassonne
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Lungo il parco del Vercors
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Immagini varie delle Gorges de la Bourne nel Vercors
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Pont en Royan sul fiume Bourne
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La mia tenace e grintosa compagna di viaggio con il shador ...
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A parte la parentesi al mare, il tempo non è stato dei migliori.
Non tanto per la pioggia che ci ha risparmiati, tranne il primo giorno da Aosta a Mende, quanto la nuvolosità e il vento sulla costa francese, micidiale (da uscire dall’autostrada per non cadere).
Abbiamo diviso il percorso di andata in due parti in modo da avere il tempo di passare con calma le Gorges du Tarn e il grande viadotto di Millau i cui piloni sono più alti di 300 m, tipo la Torre Eiffel.
La strada delle Goges du Tarn è molto bella e pittoresca e il passagio su ponte di Millau, soprattutto sotto, è stto molto interessante.
Ci fermiamo a pranzo a Béziers, che non conoscevamo, e la troviamo veramente bella con scorci pittoreschi inaspettati.
Arriviamo così alla meta di Empuriabrava dove ci fermeremo 10 giorni da mio figlio.
Vi risparmio la parentesi marina con i marmocchi.
Forse a causa di manipolazioni intrusive da parte dei marmocchi, il Tom Tom smette di parlarmi e da queto punto in avanti dovrò accontentarmi di guardare il display e contemporaneamente far attenzione a non salire sul posteriore delle macchine che mi precedono.
La parte centrale del giro prevedeva il passaggio da Tarragona, città molto bella, con belle spiagge e importante archeologia romana.
Il tratto Tarragona Lleida Zaragoza lo abbiamo fatto in autostrada, prima su verdi colline arrotondate e poi, dopo Lleida, in un vero e proprio deserto di tipo americano, con temperature oltre i 35 gradi, luce abbagliante e distese aride e sconfinate.
Zaragoza ci ha rivelato non poche sorprese con un clima caldo ma secco e piacevole.
Grande città moderna con viali molto ben tenuti e molto puliti.
Molto accogliente anche il centro storico con la cattedrale del Pilar e il castello di origine araba dell’Aljaferia.
L’avvicinamento ai Pirenei lo abbiamo fatto su strada nazionale passando per il territori delle 5 villas, paesi agricoli con centri storici caratteristici, soprattutto Uncastillo e Sos del Rey Cattolico dove abbiamo pranzato a prezzo ridicolo (10 euro a testa primo secondo dolce e vino).
Ci siamo diretti verso le montagne saltando Pamplona (purtroppo non si può fermarsi ovunque) e abbiamo raggiunto il mitico passo di Roncisvalle famoso per la tragica leggenda di Orlando e per il passaggio dei pellegrini verso Sant Iago de Compostela.
Ho rischiato di caricarne un paio dietro ad una curva...
Abbiamo raggiunto il passo per la N135 che attraversa in oltre 30 km di curve, boschi e pascoli, un territorio selvaggio con piccoli villaggi molto ben curati.
La notte ad Arneguy è stata caratterizzata da forti temporali ma il mattino seguente, pur se nuvolo, siamo partiti senza tute da pioggia.
La signora dell’hotel ci ha coccolati con una cena a base di pesce.
Siamo dunque passati in Francia a St Jean Pier de Pont e con la D18 e 19 abbiamo raggiunto il tratto più impegnativo del viaggio, i colli Erroymendi, Port de Larrau e il micidiale Portillo de Lazar. che ci ha paracadutati di nuovo in Spagna.
Questi ultimi due colli sono su di una stradina asfaltata stretta e molto aerea con lunghi tratti con pendenze incredibili.
In vari tratti in discesa avevo la prima inserita e dovevo ancora frenare.
Rientrando verso la Francia, dopo Isaba, c’è uno dei più bei tratti di strada del tour.
Il Portillo di Eraice e il Col de la Pierre sono immersi in una natura incontaminata e regno del grifone.
Da quì in avanti, per un paio di giorni, ho dovuto guidare con molta cautela perchè pecore, capre, mucche e cavalli liberi, sbucavano da tutte le parti.
Con un’ultimo bellissimo colle, Marie Blanque, ci fermiamo a dormire nella graziosa cittadina di Arudy dove facciamo benzina.
In queste strade i distributori sono praticamente assenti e conviene approfittare dei pochi centri abitati di una certa dimensione.
Il giorno successivo facciamo il tratto con le montagne più alte, austeri picchi rocciosi con ancora qualche nevaio.
Da Arudy per Laruns, raggiungiamo il Col d’Aubisque e il Col Soulor su di una strada veramente divertente.
Oltrepassiamo poi Angeles-Gazost e, per Barège attacchiamo il mitico Tourmalet famoso per il Tour.
Anche quì è un parco giochi per motociclisti, sia la salita che la lunga discesa su La Mongie, Arreau e Bagnères de Luchon dove passeremo la notte.
Questa è la seconda patria del grande campione ciclista Voekler e tutta la cittadina lo adora.
La via centrale è decorata a festa con mille bandierine che ricordano le maglie del Tour passato di quì da pochi giorni.
Il giorno successivo affrontiamo l’ultima parte pirenaica del nostro giro e passiamo per Saint Béat.
Tra mille curve e boschi arriviamo sulla D618 che ci condurrà a Sain Girons e, poi, per Massat, fino a Foix.
La 618 è una strada in larghissima parte sinuosa e divertente ma presenta spesso un fondo stradale da far saltare le otturazioni dei denti e questo rende la guida più faticosa e imprecisa.
Passiamo la serata nella vivace cittadina di Foix con il suo bel viale alberato e i suoi caffè, le viuzze del centro storico dominate dal maestoso castello.
Il giorno successivo ci accingiamo alla parte finale del nostro giro.
Passiamo nei pressi della slendida Carcassonne ma non ci fermiamo dato che la conosciamo già da quando eravam BMWuisti e procediamo verso Montpellier, Avignon, Orange e Valence.
Fortunatamente nel tratto costiero c’è poco vento e ce la caviamo dignitosamente.
La sota a Valence ci permette di fare un giretto nel centro con vie molto larghe e un bel centro storico pullulante di ristoranti e bar.
Le prvisioni per il giorno dopo sono pessime ma la giornata si presenta inaspettatamente asciutta.
Ci dirigiamo quindi verso il Parco del Vercors dove ci aspetta una serie di colli, saliscendi e Gorges impressionanti.
Passiamo per la stretta gola di Pont en Royan e ci inoltriamo nelle aspre Gorge de la Bourne, un lungo canyon con pareti a strapiombo e strada degna del plastico di un trenino elettrico.
Alcuni passaggi sono veramente aerei e impressionanti soprattutto per noi che procediamo sul lato esterno ed essendo seduti in alto sulla moto, vediamo un baratro degno del film l’Ultimo dei Mohicani vicinissimo.
Alla fine, sempre all’asciutto, arriva anche Grenoble dove nella notte si scatena il diluvio ma noi siamo a nanna e la moto al coperto.
Nel tratto Grenoble Aosta prendiamo una bella lavata da Annecy in poi e solo grazie al fatto che siamo in moto rsaliamo la coda chilometrica per entrare al traforo del Bianco.
Con tempo un pò migliore avremmo fatto il Piccolo San Bernardo ma le previsioni in quota sono pessime e andare a prenderci una nevicata ad agosto vicino a casa sarebbe da polli.
Oltre alle mappe e alla tabella del percorso, metto un pò di foto anche se trattandosi di posti turistici si possono trovare in rete centinaia di immagini migliori delle mie.
Se sarò capace:help: metterò anche un breve filmato ma la mia telecamerina montata sul bat vibrava molto e devo vedere cosa è venuto:happy4:
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Gorges du Tarn
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Viadotto di Millau
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Viadotto di Millau
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Béziers
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Un pò di mare
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Tarragona
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Tarragona
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Tarragona
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Verso Zaragoza
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Verso Zaragoza il meridiano di Greenwich
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Zaragoza centro la cattedrale del Pilar
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Zaragoza il castello di origine araba dell'Aljaferia
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Il castello di Sadaba
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Il passo di Roncesvalles
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Roncesvalles
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Un pò di pioggio sui colli pirenaici di Isaba
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Un gruppo di grifoni lungo la strada
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Pecore anche loro nella strada.Greggi ovunque
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Un villaggio caratteristico dei Pirenei francesi, Arudy
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Arudy, inquietante ingresso della chiesa.
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Arudy
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Col d’Aubisque
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Cavalli a spasso
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Il colle del Tourmalet
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Tourmalet
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Colle di Marie Blanque
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Colle di Marie Blanque
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Il castello di Foix
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Un saluto a Carcassonne
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Lungo il parco del Vercors
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Immagini varie delle Gorges de la Bourne nel Vercors
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Pont en Royan sul fiume Bourne
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La mia tenace e grintosa compagna di viaggio con il shador ...
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