bronco63
23-09-2017, 22:09
Stamani andando a PV per fare alcune commissioni ho adocchiato i nuovi Codasoffice nel parcheggio della concessionaria così, al ritorno, mi sono fermato per vederle da vicino in carne, ossa, cromo (poco) e vernice...
Devo dire che la primissima impressione ha confermato le sensazioni che ho avuto scorrendo le foto: le nuove moto andranno benissimo come qualcuno ha già potuto verificare, avranno un gran telaio e un motore notevole (quello lo conosco bene perché è identico sulla mia Electra) ma non mi emozionano granché...
Il Fat Bob è il modello di maggiore impatto, soprattutto nel colore bianco opaco, ma sembra (volutamente) una moto incidentata e rimessa insieme con parti di varia provenienza; non è il mio genere e, in particolare, non mi convincono gli scarichi (coi paracalore color grondaia in rame e i silenziatori da R1), il retrotreno sparato in aria e la targa montata su un ponteggio a filo ruota. Per contro la preferisco al precedente Fat Bob Dyna.
Del Fat Boy mi piace il faro incastonato nel nuovo nacelle ma le ruote 160 + 240 sono eccessive e francamente caricaturali per chiunque sia nato a sud del Reno.
Il Low Rider, a mio parere, è il modello che in assoluto ha perso di più nel passaggio al telaio Softail: sembra più una clone bike di un modello originale, indefinita come certe preparazioni primi anni '90 che mettevano qualsiasi V-Twins dentro un telaio finto rigido, perfino gli small block degli Sportster.
Lo Street Bob Softail invece non è male (e ha un ottimo rapporto qualità/prezzo) ma ha troppa vernice nera goffrata e una strumentazione che farebbe la sua porca figura su una MTB. Quest'ultima, come il Low Rider, è inoltre penalizzata nelle proporzioni da un avantreno incassato per via del rake minimo e degli steli tendenti al corto; tutte quante invece mi sembra abbiano perso la posizione di guida incastonata nella moto a favore di una più classica seduta sopra.
Più fedele all'originale il Softail Slim che però, come l'originale, continua inspiegabilmente ad avere carter e coperchi delle valvole in un antiestetico alluminio naturale. A parte questo dettaglio è quella che mi è piaciuta di più.
Morale: nessuna delle cinque sarà la mia prossima moto anche se mi piacerebbe guidarne qualcuna, magari col 1.868 cc.; dovessi sostituire domani l'Electra con una relativamente più piccina avrei dei guai a scegliere una Erli, salvo forse il Deluxe (oggi assente) a condizione di sostituire subito gli indicatori di direzione.
Vedremo se le la prova su strada mi farà cambiare idea, sperando (lavoro permettendo) di riuscire ad andare all'open day.
B.
Devo dire che la primissima impressione ha confermato le sensazioni che ho avuto scorrendo le foto: le nuove moto andranno benissimo come qualcuno ha già potuto verificare, avranno un gran telaio e un motore notevole (quello lo conosco bene perché è identico sulla mia Electra) ma non mi emozionano granché...
Il Fat Bob è il modello di maggiore impatto, soprattutto nel colore bianco opaco, ma sembra (volutamente) una moto incidentata e rimessa insieme con parti di varia provenienza; non è il mio genere e, in particolare, non mi convincono gli scarichi (coi paracalore color grondaia in rame e i silenziatori da R1), il retrotreno sparato in aria e la targa montata su un ponteggio a filo ruota. Per contro la preferisco al precedente Fat Bob Dyna.
Del Fat Boy mi piace il faro incastonato nel nuovo nacelle ma le ruote 160 + 240 sono eccessive e francamente caricaturali per chiunque sia nato a sud del Reno.
Il Low Rider, a mio parere, è il modello che in assoluto ha perso di più nel passaggio al telaio Softail: sembra più una clone bike di un modello originale, indefinita come certe preparazioni primi anni '90 che mettevano qualsiasi V-Twins dentro un telaio finto rigido, perfino gli small block degli Sportster.
Lo Street Bob Softail invece non è male (e ha un ottimo rapporto qualità/prezzo) ma ha troppa vernice nera goffrata e una strumentazione che farebbe la sua porca figura su una MTB. Quest'ultima, come il Low Rider, è inoltre penalizzata nelle proporzioni da un avantreno incassato per via del rake minimo e degli steli tendenti al corto; tutte quante invece mi sembra abbiano perso la posizione di guida incastonata nella moto a favore di una più classica seduta sopra.
Più fedele all'originale il Softail Slim che però, come l'originale, continua inspiegabilmente ad avere carter e coperchi delle valvole in un antiestetico alluminio naturale. A parte questo dettaglio è quella che mi è piaciuta di più.
Morale: nessuna delle cinque sarà la mia prossima moto anche se mi piacerebbe guidarne qualcuna, magari col 1.868 cc.; dovessi sostituire domani l'Electra con una relativamente più piccina avrei dei guai a scegliere una Erli, salvo forse il Deluxe (oggi assente) a condizione di sostituire subito gli indicatori di direzione.
Vedremo se le la prova su strada mi farà cambiare idea, sperando (lavoro permettendo) di riuscire ad andare all'open day.
B.