Visualizza Versione Completa : Grecia, Turchia, Georgia, Arzebajan
Preambolo.
Inverno, tempo di scrivere e mettere sul forum qualche foto e qualche emozione rimasta dentro più della alte.
Segue ...
PS: scusate per la moto ma alla fine ho deciso per il California 3. In quei posti meglio che la Heritage.
gosilver
20-12-2018, 12:52
WOW!!! l' ultima è sul tracciato del GP di Formula 1!!!
Vabbè ma spererai mica di cavartela così eh....devi raccontare tutto!!!:ok::ok::ok:
docgasper
20-12-2018, 13:25
Braccino![emoji6]
Vai con altre foto e descrizione del viaggio
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Non sempre quando si sceglie una meta per un viaggio in moto si sceglie dopo ore e ore di studio, valutazioni e cose da vedere. Per quanto mi riguarda la scelta avviene a pelle magari dando ascolto a curiosità di tanti anni prima.
Non chiedetemi perchè ma fin dalle elementari il sentir parlare del Mar Caspio mi incuriosiva. Eppure è un lago pensavo, perchè chiamarlo mare, e non solo, è anche il lago più grande del mondo. Immaginavo chissà cosa ci fosse in quel lagomare.
Lo scorso anno si corse il primo GP di F1 a Baku.
Già la F1 è una sega gigantesca per noi italiani tenuto conto che la Ferrari non vince più dai tempi di Giulio Cesare. Poi il circuito cittadino dove si solito i sorpassi sono una chimera e le macchine come partono così arrivano con emozione zero. Tutte cose che non spingono certo a restare davanti alla TV.
Ma partita la gara arriva la curva, quella curva !!!
So bene che è da malati di mente innamorarsi di una curva ma è quello che successe.
Insieme al ricordo di bambino del marelago, fu in quel momento che decisi che ci sarei dovuto andare prima possibile, ovviamente in moto.
Ormai per il 2017 il grande viaggio estivo in moto era deciso.
Avremmo dovuto fare Scozia e Irlanda con il California perchè avevo preso l'Harley da poco e non mi andava di portarla al freddo e al gelo come Gesù Bambino. Però nel contempo avevo voglia di prenderla e allora ripiegammo sul più tranquillo periplo della penisola iberica, insomma per farla breve Spagna e Portogallo, sole, belle strade e una preghierina a Santiago de Compostela che male non fa.
La moglie non è che fosse entusiasta dell'Arzebajan. Temeva disordini, furti, strade e forse persino l'ISIS. Alla fine, nonostante tutto la convinsi a partire. Una bella e apprezzata prova d'amore.
Civitavecchia - Bari sono 500 km, temperature alte ma ancora accettabili, soprattutto in relazione a quelle che avremo avuto laggiù. Alle 9.00 del giorno dopo eravamo già in Grecia, direzione Est.
L'avventura cominciava.
La settimana prima ad Atene c'erano stati i noti tragici incendi. La settimana dopo, quasi come a compensare, la pioggia, tanta pioggia, in tutta la Grecia. Quanta ne abbiamo presa. Probabilmente è stata la più grande pertubazione ellenica estiva di sempre. Sembrava aspettarci, attraversava maligna la Grecia da Ovest verso Est nello stesso nostro giorno nella stessa direzione e noi sempre sotto quasi come per non rischiare di perdercene qualche goccia. E siamo stati bravi perchè così è stato.
Comunque, dopo una sosta a Salonicco sotto un vero e proprio nubifragio con l'acqua che arrivava ai cilindri, la sera eravamo a Kotekini, vicino alla frontiera turca.
Il giorno dopo ci saremmo spinti dove non avevamo mai osato prima ad est ....
lordguzzi
20-12-2018, 14:07
Sono ammirato. cose da guzzi.
grandissimi:ok:
stima ai massimi livelli!
mia moglie non riuscirei a portarcela nemmeno se riuscissi a chiuderla dentro il TourPack :happy4:
pero' impegnati a mettere le foto !!! non e' difficile :happy7:
ciao :happy3:
La frontiera con la Turchia non è poi così difficile da passare (in fondo come tutte le altre). L'unico problema è stato che nessuno in dogana conosceva il marchio Moto Guzzi per scriverlo e sul form di ingresso e ci abbiamo messo un po a farlo conoscere ai doganieri, non era nei loro archivi e il mio orgoglio di guzzista di lunghissimo corso ha avuto dei sussulti.
Strade bellissime a 4 corsie e poco trafficate. I 350 km circa che ci separano da Istanbul pensiamo passeranno presto. Del resto pur consci della difficoltà dell'attraversamento della grande metropoli (arrivata a 18 milioni di abitanti) uno punti obbligati del viaggio era l'attraversamento del famoso ponte Europa - Asia. Fare presto, pensiero stupendo ma mai più sbagliato al punto che quasi iniziava il pentimento di non aver preso l'autostrada con tanto di tunnel sottomarino.
Però prima dell'inferno Istanbul qualche bella sorpresa. Erano i giorni della famosa caduta della lira turca non ne sapevamo nulla. Andiamo in un autogrill, due gelati, due Pepsi, un pacchetto di patatine, sarebbe stato il primo pasto turco. Pago con la carta di credito e poco dopo arriva il rituale messaggio. In data odierna alle ore bla bla presso bla bla bla Le abbiamo addebitato l'importo di euro 2,89 !!!
Penso che il cassiere si sia sbagliato ma ormai eravamo in procinto di ripartire e non abbiamo dato grande peso alla cosa.
Primo pomeriggio eccoci finalmente a Istanbul, o meglio a quello che credevamo fosse Istanbul. In realtà la città di estende per oltre 60 km. Un continuo susseguirsi di strade, semafori, incroci, tangenziali. Tutto trafficatissimo al punto che nemmeno con la moto si riusciva a passare e con la temperatura oltre i 35 gradi.
Anche la "periferia" in pratica è tutto un centro urbano. Dopo diverse ore immersi nel caos, arriviamo finalmente al ponte stravolti dall'impegno nella guida e dal caldo. Ma l'aver raggiunto il ponte ha di colpo cancellato ogni fatica e niente ha impedito di fare il video dell'attraversamento del ponte nonostante fosse impossibile rallentare per meglio riprendere, il flusso dei mezzi ci avrebbe spazzato via chissà dove.tipo un vero tsunami.
Eravamo in Asia. Il viaggio era iniziato.
Decidiamo di toglierci dal caos e fare qualche altro km prima di cercare un hotel. 10, 20, 50 km la situazione non accennava a migliorare. Traffico pazzesco tra auto e soprattutto TIR. Alla fine decidiamo di fermarci comunque a Izmit che poi è il porto di Istanbul, 100 km dal famoso ponte. Ci sono diversi alberghi e con Trivago scegliamo quello in apparenza migliore o forse perchè era proprio quello davanti al quale ci siamo fermati. Prendiamo la stanza, una suite di almeno 80 mq quadri, due bagni, roba da signori. Prezzo 38 euro. Farà caldo, sarà trafficata ma questa Turchia inizia proprio a piacerci, anche la cena una serie pizze tipo la Pinsa romana con bibite e patatine 8 euro in due.
Della giornata c'è solo il video del ponte che non posso caricare. Ma come diceva Ligabue il meglio deve ancora venire e le foto arriveranno e come come se arriveranno. Del resto noi abbiamo impiegato giorni per andarle a fare. Qualche ora si potrà pur aspettare e che diamine :happy4:
Qualche ora si potrà pur aspettare e che diamine :happy4:
era semplicemente schicciare il tasto inserisci immagine :happy3:
e vuala' le foto si vedono :tongue3:
:byby:
C'era un detto dalle mie parte che tanti anni fa era molto in voga. Per parasafrare il tizio accanito fumatore gli si diceva: fumi più di un turco. Da lì la sciarada " chi è che fuma più di un turco? Due Turchi !!! "
Magari all'epoca non lo si sapeva ma la risposta era sbagliata perchè a fumare più di due turchi quella notte sono stato io. Vero la suite tanto grande che per cercare mia moglie in stanza dovevo telefonargli, il prezzo, i due bagni, tutto bello ma non avevo fatto i conti che evidentemente in quella stanza fino al giorno prima c'era stato il torneo nazionale "fumatori in albergo", impossibile spiegare altrimenti la gran puzza di fumo e a nulla sono valsi aperture di finestre e accensione di tutti i condizionatori. Risultato ho fumato da matti gratis, peccato che io odi il fumo.
L'aria fresca della mattina rimette le cose a posto. Si riparte senza prendere l'autostrada e senza una meta se non quella di andare verso oriente. Per statali e provinciali, è il nostro modo di viaggiare, per vedere e scoprire. Più si andava avanti più il tempo diventava minaccioso. Bolu, Tosya, passano senza grandi intoppi ma poi si scatena il finimondo. Non solo tanta acqua ma anche temperature non certo come nelle attese, costantemente sotto i 20 gradi. Insomma il tanto temuto grande caldo al momento era scongiurato.
Se vi occorre un antipioggia prendete pure quello spezzato che Lydl ogni tanto mette in offerta. La pioggia non passa, offre un valido riparo contro il vento e costano pure poco.
Decidiamo di prendere la E95 per virare verso nord, verso il mare, magari il tempo sulla costa è migliore. La Turchia - e lo scopriremo meglio più avanti - contrariamente a quanto si possa pensare è una nazione essenzialmente montuosa. Però le strade sono molto belle e ben tenute. Pensate in Italia ad una statale 4 corsie che sale a 2.500 mt con l'asfalto sempre liscio e senza buche. La prima bella sorpresa della Turchia. Strada bella ma pur sempre si arriva a 2500 mt e sotto l'acqua a 10 gradi la cosa inizia a farsi duretta.
Nemmeno lo smemorato più smemorato potrebbe dimenticare il luogo dove si trova. Ovunque, ma proprio ovunque, a memoria del luogo enormi bandiere rosse con la classica mezzaluna bianca che sventolano da pennacchi altissimi e molto spesso ti arriva addosso l'algido sguardo onnipresente di Erdogan immortalato su intere pareti di palazzi a 30 piani.
Passato il valico finalmente smette di piovere e puntiamo su Sumsum per la notte. Sumsum è uno dei maggiori luoghi turistici del paese. Alberghi e locali si affacciano sui viali a mare e all'interno viuzze coloratissime e affollatissime presentano mercati sempre aperti.
Hotel 4 stelle sul mare a 50 euro e moto fatta parcheggiare proprio dentro l'hotel. So' forti sti' turchi ao'. Non esagero se il lungomare ricorda quello di Barcellona con tanto di centro commerciale dove si può trovare di tutto. Ci soffermiamo sugli articoli sportivi. Scarpe, tute e t.shirt di tutte le marche. Nike, Adidas, Fila a prezzi incredibili al punto che telefoniamo ai figli per chiedere se vogliono qualcosa. Domanda quantomeno pleonastica, come chiedere all'oste con'è il vino. Risultato ce ne andiamo via con una Tuta Fila e quattro paia di scarpe modello Nike qualcosa che in Italia comprarle significa rimetterci lo stipendio di un intero mese. Letizia è come impazzita, gira per tutto il centro commerciale e vorrebbe comprare tutto. Benedetta moto che ha salvato me e la mia carta di credito.
Bella Samsum, proprio una città balneare da visitare in pieno stile turisti Alpitour , bella città e ottima possibilità di fare acquisti. Il mare non saprei, già è nero di suo e di notte proprio non vedeva.
Metalflakes
27-12-2018, 12:13
Complimenti...
Mi piacerebbe fare un viaggio così!
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FASTGABRY
27-12-2018, 12:22
Maria che viaggione questo..Toppissimo
Che belllo e ben raccontato!
Un gran viaggio , chapeau:ok: anche e soprattutto alla signora, una vera dura.
Ora siamo a Sumsum ma aspetto il Caspio:happy3::happy6:
Non che siano passati molti giorni dalla partenza ma per la prima volta ci dispiace lasciare un posto così presto. Un giorno in più a Samsum l'avremmo trascorso molto volentieri ma la strada è tanta e allora via a costeggiare il mare che in realtà poco si vede. Attraversiamo tantissime città. Sono città anche grandi, letteralmente divise in due dalla superstrada con conseguenti pesanti disagi degli abitanti costretti nel caso di passare con l'auto da un lato all'altro a fare come gli amori di Venditti (certi amori non finiscono fanno giri immensi ... bla bla bla). Il tempo continua ad essere dalla nostra parte nel senso che piove e la temperatura è bassa. Affrontare temperature di 40 gradi alabardati come ciambellani di corte è stato uno dei principali motivi di preoccupazione, come del resto più avanti avremo conferma. L'unica città degna di nota tra quelle attraversate è Trebisonda, città industriale con un porto molto attivo e con lo stadio gioiello del Sogutlu Stadyumu dove qualche anno fa giocò la Lazio, davvero colorato e particolare. Il viaggio continua, la pioggia ogni tanto da tregua ma l'antipioggia è sempre necessario. Con l'avvicinarsi della sera, la temperatura inizia ad abbassarsi. E' ormai tempo di iniziare a cercare una stanza per la notte. Il compito non sembra così difficile. Tutte le città, anche le città più piccole, sembrano avere una buona ricezione turistica. Quello che invece ci sorprende è il gran numero di industrie che emettono intensi fumi bianchi. Pensiamo a zone fortemente inquinate ma stranamente non avvertiamo fetori particolari. Apprenderemo infatti più tardi che quella è la zona della coltivazione degli olivi e della produzione dell'olio e che quelle "industrie" altro non sono che frantoi in numero impressionante. Beata ignoranza. Ormai e sera e tra città, ciminiere e gigantografie di Erdogan siamo ormai in prossimità del confine con la Georgia. Prendiamo un albergo a caso nella piccola città di Arhavi, il Kurdoglu Otel, una topaia che nemmeno nella peggiore prigione saracena del feroce Saladino. Niente aria condizionata, zanzare a volontà, bagno rotto, sporcizia. Insomma se in Italia qualcuno segue il programma televisivo "cucine da incubo", per noi la TV è sintonizzata sul programma "nottata da incubo". Pensiamo anche a cambiare hotel ma la pigrizia figlia della stanchezza ci fa desistere. Per superare lo sconforto dopo un'improbabile doccia usciamo a fare un giro per la cittadina che scopriamo non essere per niente male. Cena con birra (cosa non scontata in Turchia) all'ultimo piano di un complesso che domina la città con veranda aperta sul mare che però come sapete è nero e di notte non si vede. Ancora due passi digestivi per il centro e poi via ad affrontare l'avverso destino notturno con umana e fiera rassegnazione. Sulla notte meglio sorvolare. Abbiamo salutato le prime luci dell'alba con insolita felicità. Nei 18 euro del costo della stanza era compresa anche la colazione che ovviamente non abbiamo fatto. Però siamo saliti alla breakfast room e con stupore l'abbiamo scoperta (relativamente) ben messa e con una bella vista su un ampio tratto di costa. In fretta rifacciamo i bagagli, la Georgia di aspetta. Parcheggiata di fianco al nostro California, c'era dalla sera prima una vespa 50 attrezzata con ogni accessorio immaginabile, tutto rigorosamente artigianale. Ci accingevamo a partire quando vediamo scendere il proprietario, un ragazzo Lettone che sta facendo un gran giro in solitaria che lo porterà in Iran, Mongolia e Russia per risalire verso casa. Nonostante al nostro pari visibilmente scioccato dalla notte appena trascorsa, volentieri si ferma a scambiare le classiche quattro chiacchere tra mototuristi. Personaggio davvero particolare ma di sicuro fascino. Su Facebook è possibile vedere alcune parti del suo raid cercando Desert Snail. Vale davvero un'occhiata. Si parte, pochi km e saremo in Georgia. Ma è un altro giorno, lo racconterò poi. PS: ho poche foto della giornata ma dalla prossima ce ne saranno molte di più. Parola di Giovane marmotta che non sono mai stato.https://i.postimg.cc/m2yqs45z/20180728-191739.jpg
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Non riesco a caricare le foto. Sapete di qualche problema particolare. Prima riuscivo a caricarle senza problemi. Grazie.
Twinfiver
08-01-2019, 04:02
Non riesco a caricare le foto. Sapete di qualche problema particolare. Prima riuscivo a caricarle senza problemi. Grazie.
Prova da qui: https://postimages.org/
Ottimo viaggio bei ricordi da ex Guzzista avuti un v35 negli anni ottanta e due Cali :ok:
Che belllo e ben raccontato!
Un gran viaggio , chapeau:ok: anche e soprattutto alla signora, una vera dura.
Ora siamo a Sumsum ma aspetto il Caspio:happy3::happy6:
Grazie, spero apprezzerai anche il seguito.
Prova da qui: https://postimages.org/
Ottimo viaggio bei ricordi da ex Guzzista avuti un v35 negli anni ottanta e due Cali :ok:
Grazie, risolto ....... pare :happy4:
Maria che viaggione questo..Toppissimo
Grazie del .... Toppissimo :happy4:
Complimenti...
Mi piacerebbe fare un viaggio così!
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A volte partire è più semplice di quello che sembra ...... PS: bella Mentone.
Non riesco a caricare le foto. Sapete di qualche problema particolare. Prima riuscivo a caricarle senza problemi. Grazie.
ecco :happy3:
:byby:
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https://i.postimg.cc/05wjZWHH/20180728-210326.jpg
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La lunghissima fila di TIR parcheggiati sul lato della strada conferma che ormai siamo arrivati alla frontiera. E' domenica e anche in Turchia la circolazione è vietata ai mezzi pesanti, questo agevola la coda alla dogana. La fotografia che si presenta è quella vista mille volte alla TV. Una miriade di persone vestite nei modi più disparati che si aggirano nei pressi della frontiera, chi vende, chi chiede elemosina, chi litiga, chi contratta, chi cerca un passaggio. Per la prima volta ci rendiamo conto di essere lontani da casa.
Nell'attesa facciamo amicizia con un autista di un pullman che in cambio di una foto sulla California ci regala una bottiglia di acqua fresca (fa caldo) e ci dice di passare avanti nella coda. Arrivano due cinesi in Harley uno dei quali in evidente stato di eccitazione tutto scatti e parlata veloce, fatto come un cocomero lasciato sul campo a fine agosto. Secondo me un trafficante di coca.
Tutto sommato le due ore di attesa passano in fretta e non senza emozione entriamo in Georgia. Per mesi ho letto lodi della specialità gastronomica geogiana, il Katchapuri e mi affretto a cercarne uno nei numerosi negozietti. Esistono vari tipi di Katchapuri, il primo assaggiato era di pasta sfoglia con formaggio e qualcosa di somigliante al prosciutto, in pratica un calzone nostrano comunque buono. Dopo le foto di rito partiamo, prima direzione Batumi, una città descritta molto bella ma che noi abbiamo solo occasione di attraversare. La strada è tanta e siamo concentrati sulla meta del giorno, Tblisi. Per l'atavica avversione al navigatore ma anche per costeggiare il mare, prendiamo la strada più lunga che passa per Poti dove ci fermiamo per pranzo ad un pub scelto perchè con l'insegna di una delle migliori birre al mondo la Pilsner Urquell. In realtà anche la spigola servita non è male. Con un caldo intenso riprendiamo la strada. Dopo una quarantina di km di rettilineo a due corsie inizia la superstrada che ci porterà a Tblisi. O meglio, almeno così pensiamo. Niente di più sbagliato. Inizia un'incredibile, trafficatissima, stretta strada che attraversa città e villaggi, sale e discende colline, attraversa e costeggia fiumi. Impegnativa, pericolosa ma molto bella. Percorrendola sembra di scorrere un documentario sulla vita in Georgia. Gente ai lati, negozi di porcellane, vimini, osterie e ristori. Fa caldo e ci fermiamo per una sosta. I ristori sembrano baracche ma hanno di tutto e bibite ben ghiacciate, una manna tenuto conto che il caldo continentale inizia a battere forte.
Un gruppo di ragazzi rimane affascinato dalla moto e iniziano a fotografarla. Dopo i soliti convenevoli da dove venite e dove andate, le foto di gruppo, si riparte. Con piacere percorsa una breve una galleria la strada ridiventa super e lo resterà fino a Tblisi. Si fa notte, durante il viaggio ci siamo fermati più volte e ora siamo preoccupati di arrivare prima che sopraggiunga la notte. La notte che anche in Georgia arriva puntuale ogni giorno, proprio mentre entriamo in città. Traffico intenso ma salvo qualche emulo di Senna, tutto sommato ordinato. L'albergo l'avevamo preso poco prima con Trivago ma ora la difficoltà stava nelloscovarlo.
Dopo aver navigato un pò a caso con Osmand, grazie alla connessione a Google Map mano gentilmente fornito a scrocco da un Mc Donald (le tariffe internet per sim straniere hanno costi proibitivi e non esitono pacchetti o promozioni acquistabili) ci rendiamo conto di essere a 500 metri dall'Hotel ma non riusciamo a trovarlo. Cercavamo davanti a noi invece era alle nostre spalle. Stanchi scarichiamo la moto lasciandola all'aperto confidando nella buona sorte. In realtà ci avevano assicurato che a Tblisi praticamente non esiste malavita e poi a poche decine di metri c'è una stazione di polizia. L'Hotel scelto occupa gli ultimi due piani di un grattacielo ed offre una meravigliosa vista sulla città. Troppo stanchi per girare la città, dopo una doccia scendiamo nel supermarket aperto h24 e facciamo acquisti per la cena. Trovo la mia birra preferita la Staropramen. Se non l'avete mai provata fatelo se ne avete la possibilità è davvero superiore. E' mezzanotte, portiamo la cena ai tavoli della terrazza. Letizia dopo un po' cede alla stanchezza e si ritira a desinare. Io resto solo con la mia birra, un pacchetto di patatine, le luci Tblisi intorno a me e la musica dei Pink Floyd negli auricolari. C'è anche una piacevole brezza fresca che mitiga il gran caldo. Momenti magici che fanno bene al cuore e alla mente. Penso che domani non ci saranno KM da fare, saremo turisti no Alpitour in giro per la città. Mi rilasso, sono contento, sorrido al modo di De Niro nella fumeria di C'era una volta in America. Quasi mi complimento da solo per essere arrivati fin là. Che bello che è. The Great Gig in the sky e ...... Buonanotte, domani è un altro giorno.
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vespa 50 ??
e già :happy4::happy4::happy4:
sono a tua completa disposizione nella difficile operazione di inserire le photo :happy4:
ciao )
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senza parole :bigeyes:
grande manico e grande zainetta :ok::ok:
APPLAUSI!!!:happy6::happy6::happy6::happy6:
sono a tua completa disposizione nella difficile operazione di inserire le photo :happy4:
ciao )
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Dovrò quantomeno offrirti un caffè ... colazione intera? :tongue3::tongue3::tongue3::tongue3:
senza parole :bigeyes:
grande manico e grande zainetta :ok::ok:
APPLAUSI!!!:happy6::happy6::happy6::happy6:
Grazie ma ..... avrei qualche riserva sul grande manico. Di solito mi passano i cinquantini .....
Dovrò quantomeno offrirti un caffè ... colazione intera? :tongue3::tongue3::tongue3::tongue3:
tranquillo, con una cassa di vino rosso te la cavi !!! :all_coholic:
pero' se impari ad essere autosufficiente e' meglio,
so che ce la puoi fare :happy7:
ciao, bello il racconto :happy3:
L' UOMO NERO
14-01-2019, 17:00
complimenti!!! Bellissimo viaggio con una gradissima moto (mitica California!:ila:) complimenti ancora :ok::ok::ok::ok::ok::ok::ok::ok:
Chapeau!:ok:
A te e a Madame, così si viaggia!
Ben scritto e belle foto interessanti, grazie.
Grazie ma ..... avrei qualche riserva sul grande manico. Di solito mi passano i cinquantini .....
rimasto fermo lì ?
staremmo aspettando il resto eh ....
Bel racconto di questo meraviglioso viaggio.:happy6:
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