donny
12-09-2008, 20:10
E' mai possibile che si renda insicuri tutti di tutto in questo modo?
Cosa resta di serio se il sistema non sa autoregolarsi?
Queste cose alimentano oramai una sfiducia generale su tutto.
COsa ne pensate?
da Repubblica di oggi on line
SPORT
Intervista a Sport Illustrated del velocista Usa vincitore di ben 9
ori olimpici.
"La Giamaica non ha un programma antidoping"
Lewis insiste coi sospetti su Bolt
"Da stupidi non farsi domande"
L'interessato ribatte: "Chiunque mi voglia controllare è benvenuto"
di FABRIZIO BOCCA
Forse è una questione di gelosia perché ormai tutti considerano Usain Bolt il Lewis degli anni 2000, o forse è un sospetto vero, autentico. Fatto sta che Carl, il figlio del vento, il vincitore di ben 9 ori olimpici, una delle icone dello sport mondiale, insiste col sollevare dubbi sul formidabile sprinter giamaicano, protagonista di Pechino 2008. Dopo un'intervista a una tv messicana e dopo varie uscite, ecco la bordata niente meno che dalle colonne di Sports Illustrated, il più autorevole settimanale sportivo americano e non solo. "Quando la gente mi domanda di Bolt dico che potrebbe essere l'atleta più grande di tutti i tempi, ma uno che ha corso i 100 metri in 10''03 un anno e 9''69 il seguente, ti fa porre delle domande. In uno sport che ha la reputazione che ha ora, se non lo fai sei uno stupido".
Bolt ha vinto ben tre ori a Pechino, nei 100, nei 200 e nella 4x100, stabilendo anche i primati di 9''69 e 19''30 nelle prime due specialità e 37''10 nella staffetta, anche questo record del mondo. Bolt ha battuto tre record del mondo, gli ha chiesto Sports Illustrated. "Lasciatemi vedere la lista - ha risposto Lewis - Ben Johnson, Justin Gatlin, Tim Montgomery, Tyson Gay e i due giamaicani (Powell e Bolt ndr). Sei persone hanno corso sotto i 9''80 e tre sono stati trovati positivi. Non dico che Bolt stia facendo niente di illecito, ma non vado dicendo che è grandioso per non scoprire due anni più tardi il contrario. Se io dubito, cosa dirà il pubblico?".
E ancora: "Sono orgoglioso degli Stati Uniti perché hanno il miglior programma antidoping. Un paese come la Giamaica non ce l'ha, quindi i suoi atleti possono passare mesi senza essere controllati. Non dico che nessuno stia facendo niente, ma tutti devono giocare allo stesso livello".
Il giornalista gli ha chiesto anche di certi suoi scivoloni antecedenti a Seul '88, quando vinse 100 e 200 metri dopo il clamoroso caso di Ben Johnson. Lewis fu prima trovato positivo per l'uso di certe sostanze proibite e discolpato per "uso incosciente". "La gente in quei casi ha voluto creare un caso dal nulla. Sono stato positivo per stimolanti che si trovano nelle medicine contro l'influenza in vendita al pubblico. Solo quello, non ho fatto niente di brutto".
Già nei giorni scorsi Bolt aveva replicato a Lewis in merito a precedenti dichiarazioni rilasciate, tra le altre, a una tv messicana. "Sono stato controllato quattro volte, sangue e urina, e mi hanno sottoposto a test anche nei meeting dove ho gareggiato. Noi giamaicani andiamo forti perché ci alleniamo tanto e bene, e abbiamo anche tecnici preparati. In ogni caso chiunque mi voglia controllare è benvenuto".
(12 settembre 2008)
Cosa resta di serio se il sistema non sa autoregolarsi?
Queste cose alimentano oramai una sfiducia generale su tutto.
COsa ne pensate?
da Repubblica di oggi on line
SPORT
Intervista a Sport Illustrated del velocista Usa vincitore di ben 9
ori olimpici.
"La Giamaica non ha un programma antidoping"
Lewis insiste coi sospetti su Bolt
"Da stupidi non farsi domande"
L'interessato ribatte: "Chiunque mi voglia controllare è benvenuto"
di FABRIZIO BOCCA
Forse è una questione di gelosia perché ormai tutti considerano Usain Bolt il Lewis degli anni 2000, o forse è un sospetto vero, autentico. Fatto sta che Carl, il figlio del vento, il vincitore di ben 9 ori olimpici, una delle icone dello sport mondiale, insiste col sollevare dubbi sul formidabile sprinter giamaicano, protagonista di Pechino 2008. Dopo un'intervista a una tv messicana e dopo varie uscite, ecco la bordata niente meno che dalle colonne di Sports Illustrated, il più autorevole settimanale sportivo americano e non solo. "Quando la gente mi domanda di Bolt dico che potrebbe essere l'atleta più grande di tutti i tempi, ma uno che ha corso i 100 metri in 10''03 un anno e 9''69 il seguente, ti fa porre delle domande. In uno sport che ha la reputazione che ha ora, se non lo fai sei uno stupido".
Bolt ha vinto ben tre ori a Pechino, nei 100, nei 200 e nella 4x100, stabilendo anche i primati di 9''69 e 19''30 nelle prime due specialità e 37''10 nella staffetta, anche questo record del mondo. Bolt ha battuto tre record del mondo, gli ha chiesto Sports Illustrated. "Lasciatemi vedere la lista - ha risposto Lewis - Ben Johnson, Justin Gatlin, Tim Montgomery, Tyson Gay e i due giamaicani (Powell e Bolt ndr). Sei persone hanno corso sotto i 9''80 e tre sono stati trovati positivi. Non dico che Bolt stia facendo niente di illecito, ma non vado dicendo che è grandioso per non scoprire due anni più tardi il contrario. Se io dubito, cosa dirà il pubblico?".
E ancora: "Sono orgoglioso degli Stati Uniti perché hanno il miglior programma antidoping. Un paese come la Giamaica non ce l'ha, quindi i suoi atleti possono passare mesi senza essere controllati. Non dico che nessuno stia facendo niente, ma tutti devono giocare allo stesso livello".
Il giornalista gli ha chiesto anche di certi suoi scivoloni antecedenti a Seul '88, quando vinse 100 e 200 metri dopo il clamoroso caso di Ben Johnson. Lewis fu prima trovato positivo per l'uso di certe sostanze proibite e discolpato per "uso incosciente". "La gente in quei casi ha voluto creare un caso dal nulla. Sono stato positivo per stimolanti che si trovano nelle medicine contro l'influenza in vendita al pubblico. Solo quello, non ho fatto niente di brutto".
Già nei giorni scorsi Bolt aveva replicato a Lewis in merito a precedenti dichiarazioni rilasciate, tra le altre, a una tv messicana. "Sono stato controllato quattro volte, sangue e urina, e mi hanno sottoposto a test anche nei meeting dove ho gareggiato. Noi giamaicani andiamo forti perché ci alleniamo tanto e bene, e abbiamo anche tecnici preparati. In ogni caso chiunque mi voglia controllare è benvenuto".
(12 settembre 2008)