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Visualizza Versione Completa : [OT - l' angolo dei concertini] Le Luci della Centrale Elettrica



Les Paul
16-03-2009, 13:49
..e se gli alberghi appena costruiti coprono i tramonti tu non preoccuparti..

Sì c' è il festival di Sanremo con gli Afterhours. Gli Afterhours fanno rock indipendente italiano, si dice. Pensa: hanno rotto il contratto con la loro casa chè gli ha pubblicato il disco senza il loro accordo. E tutti sono contenti, l' onore è salvo. Mah, a me me pare che se vuoi essere indipendente non vai sulla riviera ligure. Come i C.S.I. ad esempio, scioltisi nel momento di maggiore successo e con contratto con una major. E il loro spirito aleggia nella musica delle Luci della Centrale Elettrica, in concerto venerdì scorso a Verona. Targa Tenco 2008, recensioni super sulle varie riviste (Rumore in primis, la mia pubblicazione di riferimento), onusto di gloria quando ancor più vicino ai venti che ai trenta. Eh sì, chè le Luci sono in realtà un ragazzotto, Vasco Brondi, la sua chitarra, la sua voce.

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Dalla emiliana Ferrara (ancora C.S.I.) racconta storie urbane, storie di pozzanghere da bere, storie di alberghi appena costruiti. Mentre un angelo aleggia alle sue spalle in silenzio ma possente come solo gli angeli sanno esserlo.

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Giorgio Canali (C.S.I. ca va sans dire) crea un tappeto di suoni discordanti, loop di corde percosse, silenzi ed esplosioni ad accompagnare questo magico folletto. Sono in tre - il violoncello, quale perfetto angolo per chiudere questo triangolo - sullo scarno palco del ricolmo teatro Camploy, cosa strana in una città poco musicale come Verona.

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Ma il momento da brivido è quando Vasco lascia il suo microfono e urla la sua disperazione lì davanti alle prime file in un silenzio irreale che subito dopo si rompe in una ovazione da stadio. Il banchetto preso d' assalto a fine concerto è l' ulteriore testimonianza che l' Italia musicale aggiunge un altro Vasco, solo un po' meno caciarone.


Colgo l' occasione per una breve accenno ad altri due concertini.

Spegnete tutte le luci della centrale. Accendete delle candele sul palco. Levate i colori superflui ai vostri vestiti, alla fine è solo il nero che conta. Il nero di un black metal ossessivo ed ipnotico. Lunghe, oniriche suites. Come galoppare tra boschi e pianure coperte dalla neve sotto la gelida luce di una luna, dea maledetta. Wolves in the Throne Room.

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Se il metal può, e deve, rinascere rinasce da questi neri fiori del male. Quattro americani che seppelliscono il Magnolia di Milano sotto la loro nera lava senza pronunciare una sola parola che non siano i loro belluini lamenti

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Ho oramai un appuntamento annuale in quel di Roncà, tra i monti che segnano il confine tra le provincie di Verona e Vicenza. Un appuntamento con tre ceffi svedesi. Loro suonano rock 'n' roll. E lo suonano dannatamente bene: non per caso si chiamano Demons. Con il loro pulmino girano l' Europa ad infiammare pub e piccoli club come il Jack the Ripper con una musica semplice ma immortale.

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SG dritta nel JCM 800 (rigorosamente non master), volume a 10 e via con sudore e passione. No, non potrà mai morire il rock 'n' roll fino a quando ci saranno tipi come questi.

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:byby:

PS Foto di repertorio, tranne una

ForPao
16-03-2009, 13:52
fino al tuo PS credevo realmente che fossi salito sul palco ... bella Paolè!!!
:ok:

moxa
16-03-2009, 13:59
Bella roba. Mò cerco di acoltarli (il ferrarese e gli svedesi).