PICCHIO
02-09-2009, 14:03
Eravamo alla cena di reparto della rianimazione ad Aosta, era quasi Natale, tanta neve e molto alcool. Eravamo in tanti, tra questi il mio amico Luigi, bravo neurochirurgo e divertentissimo compagno di zingarate e Andrea, un ragazzo albanese, uno di quelli sbarcati di notte in Italia dopo aver pagato scafisti senza anima, un passato veramente da brivido, un incidente che gli ha segnato la vita ma un cuore che non ha paragoni. Ci stavamo divertendo quando ad un tratto Andrea ci abbraccia e dice:”Vi devo dire una cosa, una cosa importante, e la dico a voi per ci tengo che voi siate presenti, a tutti i costi…ad Agosto mi sposo…” . Io e Luigi ci guardiamo in faccia e giustificando la ****ata con l’enorme abuso alcolico, l’abbiamo deriso e abbiam continuato a fare i ****oni tutta la notte. Il giorno seguente Andrea ci chiama di nuovo confermandoci che la ****ata corrispondeva a verità…da quel momento io e Luigi, nei nostri aperitivi serali non facevamo altro che parlare di come, con cosa, quando partire per arrivare il 16/08/2009 a testimoniare il SI del nostro amico.
Si pensava di affittare un sidecar, poi di spingerci in moto fino ad Ancona o Bari poi prendere un traghetto, poi in aereo…insomma tanti dubbi legati anche al fatto che l’Albania non è che sia tutta rose e fiori. Si pensava alle moto, nuove o seminuove, che con molta probabilità sarebbero rimaste lì, l’assicurazione che non ti copre, luoghi comuni che ci lasciavano pensare. Arriva Agosto l’unica certezza era che dal 10 al 23 eravamo in ferie. Ma di partire ancora non si parlava. Per problemi di lavoro non siamo riusciti a vederci nemmeno per decidere cosa portare, a che ora partire, insomma nulla. Il 7 la prima telefonata, nella quale si decideva nel caso non ci fosse stata possibilità di vederci entro il 9 di partire il 10 alle 12:00. Appuntamento da lui ovviamente che è sempre in ritardo e incasinato fino al collo.
Nessuna conferma fino al ricevimento di un sms all 3 del mattino del 10 agosto nel quale Luigi mi scriveva:”Sono nella ***** per il congresso, ma alle 12 partiamo da casa mia”.
Non mi sembrava vero, preparo la borsa con l’essenziale che poi si è rivelato anche eccessivo, ultimo check alla moto già tagliandata e pronta per affrontare km in strade per lei sconosciute. Dopo mille peripezie su cosa portare, che mettere etc etc…alle 13:00 eravamo in autostrada direzione Milano per una sosta da amici. Alle 17 ripartiamo e da lì mille pensieri mi saltavano alla mente, del tipo...un viaggio cosi lungo, con la mia moto, rischiando di non averla più, rischiando la pelle, anche sul WC me lo hanno detto…tornerai solo…ma non sono solo sono con Luigi, siamo in 2, Monia la mia assicuratrice mi ha garantito che se torno senza moto mi dà 15000€ che ***** mi preoccupo…cè la strada, tanta e bella….mi giro sulla dx durante un sorpasso e guardo una delle migliaia di macchine stracariche di gente che và in ferie, un bimbo in ginocchio sul sedile posteriore, con la faccia spalmata sul vetro mi fissa, mi sorride e non sò come ci sia arrivato, mi fa il pollice…lo guardo , sorrido e ricambio…è un augurio…certo che si cretino che sono…fisso allo specchietto Luigi e una forza dentro di me mi assale….mi accorgo che l’avventura stava iniziando, resta solo che viverla.
Alle 19 circa eravamo a Trieste, con una fame ed una sete boja, subito ci catapultiamo alla festa della birra che si teneva su lungo porto. Abbiam bevuto e mangiato, salutato telefonicamente amici e parenti e alle 23:30 circa ci siamo accampati vicino al porto, dietro al club dei canottieri. Abbiam parlato un po’ sotto le stelle e davanti al mare poi ci siamo addormentati.
Alle 6, tra l’alba, tra un pescatore che ci scassava e l’adrenalina del viaggio, iniziamo a svegliarci, colazione e in sella. Il tempo freschino non prometteva sole…anzi ogni tanto gocciolava. Pianificato l’itinerario in modo tale da non fare autostrade, varchiamo la slovenia.
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Sicuramente la conoscete, a tratti sembra la svizzera, con tanto verde, strade ordinate e disabitate. Dopo non molto arriviamo in Croazia..
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e da qui vi giuro che la strada è stata solo pura libidine. non vi stò a descrivere metro per metro perché non finirei mai, vi allego le foto per capire, ma vi garantisco che è uno spettacolo.
Viaggiavamo costantemente col mare a destra, salendo e scendendo su scogliere a picco su un mare cristallino e invitante. Fiancheggiando l’arcipelago Zaratino pareva attraversassimo laghi di montagna, isole disabitate e vergini. L’aria iniziava a scaldarsi, le moto andavano da Dio.
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Verso il pomeriggio, dopo aver viaggiato per circa 500km e 300€ in meno nelle tasche di Luigi per aver fatto la fiancata ad un’auto ad un semaforo col suo catamarono rischiando il peggio, decidiamo di fermarci a Split.
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Arriviamo fino al centro attirando l’attenzione di molti curiosi. Stimolati dalla bellissima città, dalla bella gente e dalla tanta fame, cerchiamo inutilmente un posto per dormire. Ma ci siamo resi conto dopo che era Agosto e non c’era una stanza a pagarla oro. Fatto un giretto per il centro ripartiamo verso sud alla ricerca di 2 letti per riposare. Durante il cammino il tramonto illuminava un mare da favola cosi, attirati da cotanta bellezza decidiamo per un bagnetto a scopo degustativi del mare croato. Finito di fare i delfini ripartiamo alla ricerca di un ristoro e di un letto. dopo esserci rifocillati decidiamo di battere a tappeto tutti i bed&breckfast che ci passavano davanti. Arrivati ad uno ci accolgono una coppia di vacanzieri romani che ci dicono che il proprietario non ha stanze ma che ce ne avrebbe trovata una. Una??? Un appartamento con aria condizionata e veranda vista mare!!!!!!Da nababbi!!! e per la modica cifra di 30€!!!
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Al mattino tuffo in mare e colazione a base di peperoni, salciccia, salame, uova pancetta marmellata e bevanda al limone depurativa!!!! Ho avuto energie per oltre 500 km!!!!Era sabato e secondo la nostra pianificazione la sera saremmo dovuti essere a Tirana per cena, cosi avvisiamo Andrea che fremeva solo all’idea di vederci.
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Alle 15 circa eravamo a Dubrovnik
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altra cittadina stupenda, nonché tappa di molte navi da crociera. Per pianificare meglio l’itinerario cerchiamo un internet cafè e secondo via michelin saremmo dovuti arrivare a tirana per le 19:00. Cosi decidiamo per un bagnetto nel posto che più ci avrebbe garbato. Il mare ovviamente…UNA FAVOLA!
Fatto questo ripartiamo attraversando la dogana del Montenegro.
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All’arrivo c’era una coda della Madonna, dopo aver atteso con ansia arriva il nostro turno. Il poliziotto unico lavoratore in quel momento inizia a guardare la moto dalla cabina…ovviamente l’harley e dopo averlo visto ipnotizzato gli propongo una foto con la moto. E’ difficile crederci…il poliziotto felice come un bambino, chiude la dogana con una fila di circa un km senza farsi sostituire.INCREDIBILE! Ljubo sei un grande!!!!
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Le strade del Montenegro sono civilmente percorribili, costeggiano un mare fantastico con calette da sogno. Hanno capito che il turismo è una buona fonte di guadagno quindi troverete paeselli niente male. Tra questi vi consiglio Budva…ci è rimasta impressa per la movida serale da paura, una sorta di Riccione montenegrino…
L’itinerario prevedeva di arrivare fino a Bar e poi accedere in Albania da Shkoder, ma il traffico maledettamente intenso verso le località di mare non ci consentiva nemmeno i sorpassi e dato che il transatlantico marchiato Bmw già aveva dato di suo allora decidemmo di optare per una specie di autostrada che collegava Budva a Podgorica e quindi entrare dopo 70 km in Albania. I calcoli erano che da Podgorica; tirana distava solo 170 km e quindi dopo 70 saremmo dovuti essere in frontiera albanese. Erano circa le 20 e stavamo attraversando Podgorica, strade quasi schifose e piene di venditori di frutta ambulanti. A Luigi viene la brillante idea di chiedere conferma sulla nostra direzione e una gentil bagsc…ops signora ci dice…in lingua madre di andare sempre diritto per l’Albania…dop circa 70 km non si vedeva l’ombra di civiltà, solo montagne, freddo e salita continua….i calcoli non corrispondevano…alle 23:30 incontriamo una baracca ristoratrice….un fioca lampadina illuminava un buon uomo che stava chiudendo e con garbo e gentilezza gli chiediamo in quale parte del mondo eravamo. Non riusciva a capire al che prendiamo la cartina e indichiamo la nostra destinazione. Lui mettendosi le mani tra i capelli ci dice che eravamo non all’opposto……di piuuuuuuuuuuu!!!!!!!In pratica eravamo ad un passo dalla SERBIA!!!!
Afflitti e affamati nonché stanchi decidiamo di avvertire Andrea e fermarci a mangiare nonostante i peperoni che rigiravano da 12 ore nello stomaco. Chiediamo al serbo che tipo di moneta accettava…euro ovviamente e noi non ne avevamo nemmeno 1!!!(in Montenegro si usa l’euro….portateveli!!) Rovistando tra giacche e borse riusciamo a trovare 6€ e 50. Chiediamo di portarci qualsiasi cosa commestibile per quella cifra. Ad un tratto arriva una coppia sulla 50ina e il serbo spiega ai signori le nostre condizioni e la nostra nazionalità….il signore ci guarda e dice…”ah italiano…bella italia”..noi ringraziamo e ci sediamo al tavolo. Ad un tratto compassionevole della nostra situazione il signore ci offre da bere e noi con garbo accettiamo anche l’invito a bere al suo tavolo. Iniziamo a dialogare co tra inglese, italiano e ciociaro…parliamo di problemi della serbia, albania….e ovviamente della mafia italiana, siamo conosciuti soprattutto per quello…dopo aver bevuto e mangiato decidiamo di ripartire e Bojan…cosi si chiama il signore con la moglie decide di offrirci tutta la cena. Spettacolare!!!!non sapevamo come ringraziare cosi ci siamo fatti 2 foto con loro come ricordo che gli spedirò quanto prima.
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Intanto ci ricordava che al ritorno dovevamo passare in Serbia da lui come ospiti graditissimi, per conoscere la famiglia. Ci avvisava sull’Albania che anche loro denigrano. Alle 1 circa ripartiamo, arriviamo a Podgorica e chiediamo ad un uomo in macchina dove fosse la strada per l’albania e ovviamente cosa fa???? cambia la sua rotta e ci accompagna fino a metterci sulla strada giusta. Mai a pensare cotanta gentilezza!!!!Dovevamo incontrare un paese dal nome Tuzi per poi arrivare in dogana….il paese lo avevamo trovato ma la dogana nemmeno l’ombra. C’eravamo inoltrati in una strada malconcia, buia, senza insegne, con la vegetazione che invadeva la strada e la paura che iniziava a mangiarci. Incontriamo un disperato in auto con una donna e gli chiediamo indicazioni…lui ci dice sempre diritto….noi continuiamo per ancora 20 km. Ci stavamo cagando addosso al che mi avvicino a Luigi e con aria cupa gli chiedo di pensare di tornare indietro. Lui mi dice…credo proprio sia la migliore soluzione…..”arriviamo in un posto dove girare perchè tutta sta vegetazione m’incude terrore”….incredibile…dopo nemmeno 1 km la strada da un metro che era rimasta si apre e davanti a noi…….
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Erano circa le 2:30, parliamo un po’ col poliziotto che inizia le registrazioni. Cispiegava con aria affranta che loro sono confinati e che nemmeno per vacanza possono venire in Italia per loro terra della speranza, come la Grecia. Finito i controlli, chiediamo di un benzinaio e ci avvisa che era dopo la dogana.
Fatti 500 metri arriviamo in un megabenzinaio supermoderno….esclamo…”minkia…alla faccia della disgrazia, qui sono ricchi” nemmeno finito di dirlo ed iniziano altre peripezie. Il benzinaio ci fàè il pieno…50 litri di benzina in tutto.Tiriamo fuori la carta per pagare e il benzinaio ci ride in faccia….esclamando..”ahahaha qui albania…no carta solo soldi….o lek, o euro o dollaro”. Ci guardiamo in faccia e quasi ci veniva da pangere. nelle nostre tasche solo 6 € e 850 kuna, lurida e rifiutata moneta croata!!!
Chiediamo dove fosse un bancomat e il primo piu vicino a soli 27 km!!!! Il benzinaio non ha voluto negoziare sul fatto di avere soldi in altri modi quindi senza perdere altro tempo, smontiamo le borse dal bmw, lasciamo la mia moto e le borse al benzinaio e partiamo a razzo verso il primo bancomat. Ragazzi, una strada che solo Dio conosce. I sampietrini che lastricano il vaticano a confronto sono marmo !!! vegetazione sulla strada, luci nemmeno a pensarle, insegne idem…in pratica deserto. Dopo 27 km arriviamo in un paese che pareva essere quello del far west. C’erano 5 banche solo un bancomat funzionava. Presi i soldi torniamo indietro. Paghiamo il benzinaio e dopo aver bevuto una birra nonostante il divieto assoluto sul codice della strada in albania, riprendiamo il cammino. Ad un tratto, nel nulla, vedo davanti a me un’ombra strana….mi si gela la schiena….mille pensieri mi son venuti alla mente….il primo quello della fine del viaggio…..pareva un’agguato…decido di accelerare…tanto se proprio doveva essere la fine….poi mi accorgo che era un lurido, fottutissimo gregge di pecore…freno di colpo e in meno di un secondo sento un tir che mi tamponava…..il buon Luigi col suo catamarano, con il paramotore del suo boxer mi aveva appena dilaniato la borsa….tutto sparso per strada.!!! Alla svelta, dopo essermi accertato che stavamo bene, smontiamo la borsa tra spari e cani che abbaiavano in lontananza. alla svelta ripartiamo e dopo aver percorso la Parigi-dakar albanese…alle 4:30 del mattino, al benzinaio Alpet di Tirana….incontriamo Andrea….scendo e bacio prima la terra poi lui!!!
Eravamo in Albania!!!!! Tra gioia e stanchezza raggiungiamo la casa dello sposo…ragazzi alle 4:30 tutti ci aspettavano in piedi, pronti per farci cenare con arrosto e birra…PAZZESCO!!!! Ci hanno accolto come due eroi da una missione….fatti 4 discorsi e convenevoli saluti di benvenuto ci rifugiamo per 4 ore di sonno in hotel.
Vi risparmio il matrimonio,
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...anche perche ci sarebbe da scrivere un romanzo tra critiche e tradizioni, vi dico solo che ho testimoniato e che abbiamo aperto la parata del corteo con le moto tra le strade albanesi con milioni di occhi puntati!!!! Ovviamente senza casco…perché lì NON SI USA!!!!!!!
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Cosa dire dell’Albania….l’intero, bellissimo e deturpato paese è schiavo di una mentalità negligente, tamarra e ignorante. Vi dico solo che Tirana è la città più inquinata del continente europeo e con questo vi ho detto tutto. Macchine ovunque…mi correggo….mercedes ovunque, (non comprerò mai una mercedes…ne ho la nausea!!!) immondizia lungo le strade che viene bruciata di notte rendendo l’aria irrespirabile, diossina da paura tra campi di erba da pascolo e pozzi idrici. Dico anche che siamo pieni di pregiudizi…le persone sono gentili, accoglienti e cortesi con i turisti specie se italiani. La gentaglia è ovunque quindi non meravigliamoci. Di per sé Tirana non offre moltissimo nonostante la sua grandezza. Non esiste un centro storico dove poter passeggiare come tutte le città d’europa, ma negozi sono ovunque. Ci sono locali moderni dove poter bere a prezzi veramente ridicoli e ragazze bellissime. Ma in teoria si può solo guardare perché la rissa è dietro l’angolo. La mentalità è tangente a quella islamica quindi la donna ha diritti e doveri da rispettare. Infatti per il 40 % sono musulmani. I contrasti tra ricchi e poveri si notano costantemente….dall’Hammer super tamarra blindata con cerchi da 25 pollici al carretto con le ruote di auto trainate dall’asino, dal ristorante di lusso alla bettola del mercato, dal mega appartamento o villa alla baracca. Insomma un mix di tutto ma senza regole. la polizia cè ma non c’è. I poliziotti vengono accompagnati da un pulmino della questura a fare il posto di controllo. Poi finito il turno tornano a casa in autostop. La vita per loro è cara per noi una favola, per dormire e mangiare non si spende nulla. Gli stipendi li sono una miseria e tutto è rapportato a chi lo ha uno stipendio. per esempio un infermiere guadagna 250€ al mese e un appartamento alle porte di Tirana costa 300€ al mq.
Siamo rimasti a Tirana per 3 gg poi esausti dall’aria irrespirabile abbiamo deciso di spostarci verso sud, verso il mare.
Valona altra città, altro schifo idem a Tirana.
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Il mare deturpato dal vicino porto. Consultando le guide ci siamo spinti fino ad Orikum nella speranza di trovare mare e posti incantevoli come la Croazia…ma niente da fare. Il mare si , è uno specchio,scogliere a picco....
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..ma deturpate da ecomostri di cemento armato da 500 appartamenti ovviamente invenduti. E l’immancabile immondizia sparsa OVUNQUE!!!Affliti e sconsolati decidiamo di rientrare Tirana dopo 2 gg ma cercando di evitare la strada da Tirana a Valona che è (per ora) un ‘autentico schifo. Ci dirigiamo all’interno verso la provincia di Elbasan, altro centro dimenticato da tutti dopo il crollo del comunismo.
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Fabbriche abbandonate che sembrano mostri…saliamo verso le montagne che ci separano da Tirana e l’aria finalmente diventa respirabile…
Rimaniamo a Tirana per l’ultima notte per poi ripartire l’indomani da durazzo col traghetto per Bari.
Che dire….viaggio tutto sommato bello, una prova per me non indifferente, ripensandoci, non riesco a credere di aver avuto tanto coraggio anche perché non è una passeggiata tra le alpi ne sul lungomare italiano. l’harley si è comportata benissimo nonostante le numerose difficoltà lungo la strada, temperature da paura e benzine varie.(esiste la 95, 98 e 100 ottani….con un pieno sono riuscito a fare oltre 340 km e non segnava rosso….INCREDIBILE!!!!!). E non nascondo di essere stato fortunato nel non aver avuto guasti, altrimenti non so a quale santo avrei dovuto raccomandarmi. L’harley in albania non esiste e non se ne vedono. Le moto in circolazione sono soprattutto di stranieri in vacanza e per lo più bmw gs!!!!
un’esperienza unica che mi rimarrà impressa per molto. non credo di ritornarci a breve, forse se qualcosa cambierà perché il territorio merita.
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Si pensava di affittare un sidecar, poi di spingerci in moto fino ad Ancona o Bari poi prendere un traghetto, poi in aereo…insomma tanti dubbi legati anche al fatto che l’Albania non è che sia tutta rose e fiori. Si pensava alle moto, nuove o seminuove, che con molta probabilità sarebbero rimaste lì, l’assicurazione che non ti copre, luoghi comuni che ci lasciavano pensare. Arriva Agosto l’unica certezza era che dal 10 al 23 eravamo in ferie. Ma di partire ancora non si parlava. Per problemi di lavoro non siamo riusciti a vederci nemmeno per decidere cosa portare, a che ora partire, insomma nulla. Il 7 la prima telefonata, nella quale si decideva nel caso non ci fosse stata possibilità di vederci entro il 9 di partire il 10 alle 12:00. Appuntamento da lui ovviamente che è sempre in ritardo e incasinato fino al collo.
Nessuna conferma fino al ricevimento di un sms all 3 del mattino del 10 agosto nel quale Luigi mi scriveva:”Sono nella ***** per il congresso, ma alle 12 partiamo da casa mia”.
Non mi sembrava vero, preparo la borsa con l’essenziale che poi si è rivelato anche eccessivo, ultimo check alla moto già tagliandata e pronta per affrontare km in strade per lei sconosciute. Dopo mille peripezie su cosa portare, che mettere etc etc…alle 13:00 eravamo in autostrada direzione Milano per una sosta da amici. Alle 17 ripartiamo e da lì mille pensieri mi saltavano alla mente, del tipo...un viaggio cosi lungo, con la mia moto, rischiando di non averla più, rischiando la pelle, anche sul WC me lo hanno detto…tornerai solo…ma non sono solo sono con Luigi, siamo in 2, Monia la mia assicuratrice mi ha garantito che se torno senza moto mi dà 15000€ che ***** mi preoccupo…cè la strada, tanta e bella….mi giro sulla dx durante un sorpasso e guardo una delle migliaia di macchine stracariche di gente che và in ferie, un bimbo in ginocchio sul sedile posteriore, con la faccia spalmata sul vetro mi fissa, mi sorride e non sò come ci sia arrivato, mi fa il pollice…lo guardo , sorrido e ricambio…è un augurio…certo che si cretino che sono…fisso allo specchietto Luigi e una forza dentro di me mi assale….mi accorgo che l’avventura stava iniziando, resta solo che viverla.
Alle 19 circa eravamo a Trieste, con una fame ed una sete boja, subito ci catapultiamo alla festa della birra che si teneva su lungo porto. Abbiam bevuto e mangiato, salutato telefonicamente amici e parenti e alle 23:30 circa ci siamo accampati vicino al porto, dietro al club dei canottieri. Abbiam parlato un po’ sotto le stelle e davanti al mare poi ci siamo addormentati.
Alle 6, tra l’alba, tra un pescatore che ci scassava e l’adrenalina del viaggio, iniziamo a svegliarci, colazione e in sella. Il tempo freschino non prometteva sole…anzi ogni tanto gocciolava. Pianificato l’itinerario in modo tale da non fare autostrade, varchiamo la slovenia.
http://img232.imageshack.us/img232/4007/dscn1344b.jpg
Sicuramente la conoscete, a tratti sembra la svizzera, con tanto verde, strade ordinate e disabitate. Dopo non molto arriviamo in Croazia..
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e da qui vi giuro che la strada è stata solo pura libidine. non vi stò a descrivere metro per metro perché non finirei mai, vi allego le foto per capire, ma vi garantisco che è uno spettacolo.
Viaggiavamo costantemente col mare a destra, salendo e scendendo su scogliere a picco su un mare cristallino e invitante. Fiancheggiando l’arcipelago Zaratino pareva attraversassimo laghi di montagna, isole disabitate e vergini. L’aria iniziava a scaldarsi, le moto andavano da Dio.
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Verso il pomeriggio, dopo aver viaggiato per circa 500km e 300€ in meno nelle tasche di Luigi per aver fatto la fiancata ad un’auto ad un semaforo col suo catamarono rischiando il peggio, decidiamo di fermarci a Split.
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Arriviamo fino al centro attirando l’attenzione di molti curiosi. Stimolati dalla bellissima città, dalla bella gente e dalla tanta fame, cerchiamo inutilmente un posto per dormire. Ma ci siamo resi conto dopo che era Agosto e non c’era una stanza a pagarla oro. Fatto un giretto per il centro ripartiamo verso sud alla ricerca di 2 letti per riposare. Durante il cammino il tramonto illuminava un mare da favola cosi, attirati da cotanta bellezza decidiamo per un bagnetto a scopo degustativi del mare croato. Finito di fare i delfini ripartiamo alla ricerca di un ristoro e di un letto. dopo esserci rifocillati decidiamo di battere a tappeto tutti i bed&breckfast che ci passavano davanti. Arrivati ad uno ci accolgono una coppia di vacanzieri romani che ci dicono che il proprietario non ha stanze ma che ce ne avrebbe trovata una. Una??? Un appartamento con aria condizionata e veranda vista mare!!!!!!Da nababbi!!! e per la modica cifra di 30€!!!
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Al mattino tuffo in mare e colazione a base di peperoni, salciccia, salame, uova pancetta marmellata e bevanda al limone depurativa!!!! Ho avuto energie per oltre 500 km!!!!Era sabato e secondo la nostra pianificazione la sera saremmo dovuti essere a Tirana per cena, cosi avvisiamo Andrea che fremeva solo all’idea di vederci.
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Alle 15 circa eravamo a Dubrovnik
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altra cittadina stupenda, nonché tappa di molte navi da crociera. Per pianificare meglio l’itinerario cerchiamo un internet cafè e secondo via michelin saremmo dovuti arrivare a tirana per le 19:00. Cosi decidiamo per un bagnetto nel posto che più ci avrebbe garbato. Il mare ovviamente…UNA FAVOLA!
Fatto questo ripartiamo attraversando la dogana del Montenegro.
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All’arrivo c’era una coda della Madonna, dopo aver atteso con ansia arriva il nostro turno. Il poliziotto unico lavoratore in quel momento inizia a guardare la moto dalla cabina…ovviamente l’harley e dopo averlo visto ipnotizzato gli propongo una foto con la moto. E’ difficile crederci…il poliziotto felice come un bambino, chiude la dogana con una fila di circa un km senza farsi sostituire.INCREDIBILE! Ljubo sei un grande!!!!
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Le strade del Montenegro sono civilmente percorribili, costeggiano un mare fantastico con calette da sogno. Hanno capito che il turismo è una buona fonte di guadagno quindi troverete paeselli niente male. Tra questi vi consiglio Budva…ci è rimasta impressa per la movida serale da paura, una sorta di Riccione montenegrino…
L’itinerario prevedeva di arrivare fino a Bar e poi accedere in Albania da Shkoder, ma il traffico maledettamente intenso verso le località di mare non ci consentiva nemmeno i sorpassi e dato che il transatlantico marchiato Bmw già aveva dato di suo allora decidemmo di optare per una specie di autostrada che collegava Budva a Podgorica e quindi entrare dopo 70 km in Albania. I calcoli erano che da Podgorica; tirana distava solo 170 km e quindi dopo 70 saremmo dovuti essere in frontiera albanese. Erano circa le 20 e stavamo attraversando Podgorica, strade quasi schifose e piene di venditori di frutta ambulanti. A Luigi viene la brillante idea di chiedere conferma sulla nostra direzione e una gentil bagsc…ops signora ci dice…in lingua madre di andare sempre diritto per l’Albania…dop circa 70 km non si vedeva l’ombra di civiltà, solo montagne, freddo e salita continua….i calcoli non corrispondevano…alle 23:30 incontriamo una baracca ristoratrice….un fioca lampadina illuminava un buon uomo che stava chiudendo e con garbo e gentilezza gli chiediamo in quale parte del mondo eravamo. Non riusciva a capire al che prendiamo la cartina e indichiamo la nostra destinazione. Lui mettendosi le mani tra i capelli ci dice che eravamo non all’opposto……di piuuuuuuuuuuu!!!!!!!In pratica eravamo ad un passo dalla SERBIA!!!!
Afflitti e affamati nonché stanchi decidiamo di avvertire Andrea e fermarci a mangiare nonostante i peperoni che rigiravano da 12 ore nello stomaco. Chiediamo al serbo che tipo di moneta accettava…euro ovviamente e noi non ne avevamo nemmeno 1!!!(in Montenegro si usa l’euro….portateveli!!) Rovistando tra giacche e borse riusciamo a trovare 6€ e 50. Chiediamo di portarci qualsiasi cosa commestibile per quella cifra. Ad un tratto arriva una coppia sulla 50ina e il serbo spiega ai signori le nostre condizioni e la nostra nazionalità….il signore ci guarda e dice…”ah italiano…bella italia”..noi ringraziamo e ci sediamo al tavolo. Ad un tratto compassionevole della nostra situazione il signore ci offre da bere e noi con garbo accettiamo anche l’invito a bere al suo tavolo. Iniziamo a dialogare co tra inglese, italiano e ciociaro…parliamo di problemi della serbia, albania….e ovviamente della mafia italiana, siamo conosciuti soprattutto per quello…dopo aver bevuto e mangiato decidiamo di ripartire e Bojan…cosi si chiama il signore con la moglie decide di offrirci tutta la cena. Spettacolare!!!!non sapevamo come ringraziare cosi ci siamo fatti 2 foto con loro come ricordo che gli spedirò quanto prima.
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Intanto ci ricordava che al ritorno dovevamo passare in Serbia da lui come ospiti graditissimi, per conoscere la famiglia. Ci avvisava sull’Albania che anche loro denigrano. Alle 1 circa ripartiamo, arriviamo a Podgorica e chiediamo ad un uomo in macchina dove fosse la strada per l’albania e ovviamente cosa fa???? cambia la sua rotta e ci accompagna fino a metterci sulla strada giusta. Mai a pensare cotanta gentilezza!!!!Dovevamo incontrare un paese dal nome Tuzi per poi arrivare in dogana….il paese lo avevamo trovato ma la dogana nemmeno l’ombra. C’eravamo inoltrati in una strada malconcia, buia, senza insegne, con la vegetazione che invadeva la strada e la paura che iniziava a mangiarci. Incontriamo un disperato in auto con una donna e gli chiediamo indicazioni…lui ci dice sempre diritto….noi continuiamo per ancora 20 km. Ci stavamo cagando addosso al che mi avvicino a Luigi e con aria cupa gli chiedo di pensare di tornare indietro. Lui mi dice…credo proprio sia la migliore soluzione…..”arriviamo in un posto dove girare perchè tutta sta vegetazione m’incude terrore”….incredibile…dopo nemmeno 1 km la strada da un metro che era rimasta si apre e davanti a noi…….
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Erano circa le 2:30, parliamo un po’ col poliziotto che inizia le registrazioni. Cispiegava con aria affranta che loro sono confinati e che nemmeno per vacanza possono venire in Italia per loro terra della speranza, come la Grecia. Finito i controlli, chiediamo di un benzinaio e ci avvisa che era dopo la dogana.
Fatti 500 metri arriviamo in un megabenzinaio supermoderno….esclamo…”minkia…alla faccia della disgrazia, qui sono ricchi” nemmeno finito di dirlo ed iniziano altre peripezie. Il benzinaio ci fàè il pieno…50 litri di benzina in tutto.Tiriamo fuori la carta per pagare e il benzinaio ci ride in faccia….esclamando..”ahahaha qui albania…no carta solo soldi….o lek, o euro o dollaro”. Ci guardiamo in faccia e quasi ci veniva da pangere. nelle nostre tasche solo 6 € e 850 kuna, lurida e rifiutata moneta croata!!!
Chiediamo dove fosse un bancomat e il primo piu vicino a soli 27 km!!!! Il benzinaio non ha voluto negoziare sul fatto di avere soldi in altri modi quindi senza perdere altro tempo, smontiamo le borse dal bmw, lasciamo la mia moto e le borse al benzinaio e partiamo a razzo verso il primo bancomat. Ragazzi, una strada che solo Dio conosce. I sampietrini che lastricano il vaticano a confronto sono marmo !!! vegetazione sulla strada, luci nemmeno a pensarle, insegne idem…in pratica deserto. Dopo 27 km arriviamo in un paese che pareva essere quello del far west. C’erano 5 banche solo un bancomat funzionava. Presi i soldi torniamo indietro. Paghiamo il benzinaio e dopo aver bevuto una birra nonostante il divieto assoluto sul codice della strada in albania, riprendiamo il cammino. Ad un tratto, nel nulla, vedo davanti a me un’ombra strana….mi si gela la schiena….mille pensieri mi son venuti alla mente….il primo quello della fine del viaggio…..pareva un’agguato…decido di accelerare…tanto se proprio doveva essere la fine….poi mi accorgo che era un lurido, fottutissimo gregge di pecore…freno di colpo e in meno di un secondo sento un tir che mi tamponava…..il buon Luigi col suo catamarano, con il paramotore del suo boxer mi aveva appena dilaniato la borsa….tutto sparso per strada.!!! Alla svelta, dopo essermi accertato che stavamo bene, smontiamo la borsa tra spari e cani che abbaiavano in lontananza. alla svelta ripartiamo e dopo aver percorso la Parigi-dakar albanese…alle 4:30 del mattino, al benzinaio Alpet di Tirana….incontriamo Andrea….scendo e bacio prima la terra poi lui!!!
Eravamo in Albania!!!!! Tra gioia e stanchezza raggiungiamo la casa dello sposo…ragazzi alle 4:30 tutti ci aspettavano in piedi, pronti per farci cenare con arrosto e birra…PAZZESCO!!!! Ci hanno accolto come due eroi da una missione….fatti 4 discorsi e convenevoli saluti di benvenuto ci rifugiamo per 4 ore di sonno in hotel.
Vi risparmio il matrimonio,
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...anche perche ci sarebbe da scrivere un romanzo tra critiche e tradizioni, vi dico solo che ho testimoniato e che abbiamo aperto la parata del corteo con le moto tra le strade albanesi con milioni di occhi puntati!!!! Ovviamente senza casco…perché lì NON SI USA!!!!!!!
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Cosa dire dell’Albania….l’intero, bellissimo e deturpato paese è schiavo di una mentalità negligente, tamarra e ignorante. Vi dico solo che Tirana è la città più inquinata del continente europeo e con questo vi ho detto tutto. Macchine ovunque…mi correggo….mercedes ovunque, (non comprerò mai una mercedes…ne ho la nausea!!!) immondizia lungo le strade che viene bruciata di notte rendendo l’aria irrespirabile, diossina da paura tra campi di erba da pascolo e pozzi idrici. Dico anche che siamo pieni di pregiudizi…le persone sono gentili, accoglienti e cortesi con i turisti specie se italiani. La gentaglia è ovunque quindi non meravigliamoci. Di per sé Tirana non offre moltissimo nonostante la sua grandezza. Non esiste un centro storico dove poter passeggiare come tutte le città d’europa, ma negozi sono ovunque. Ci sono locali moderni dove poter bere a prezzi veramente ridicoli e ragazze bellissime. Ma in teoria si può solo guardare perché la rissa è dietro l’angolo. La mentalità è tangente a quella islamica quindi la donna ha diritti e doveri da rispettare. Infatti per il 40 % sono musulmani. I contrasti tra ricchi e poveri si notano costantemente….dall’Hammer super tamarra blindata con cerchi da 25 pollici al carretto con le ruote di auto trainate dall’asino, dal ristorante di lusso alla bettola del mercato, dal mega appartamento o villa alla baracca. Insomma un mix di tutto ma senza regole. la polizia cè ma non c’è. I poliziotti vengono accompagnati da un pulmino della questura a fare il posto di controllo. Poi finito il turno tornano a casa in autostop. La vita per loro è cara per noi una favola, per dormire e mangiare non si spende nulla. Gli stipendi li sono una miseria e tutto è rapportato a chi lo ha uno stipendio. per esempio un infermiere guadagna 250€ al mese e un appartamento alle porte di Tirana costa 300€ al mq.
Siamo rimasti a Tirana per 3 gg poi esausti dall’aria irrespirabile abbiamo deciso di spostarci verso sud, verso il mare.
Valona altra città, altro schifo idem a Tirana.
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Il mare deturpato dal vicino porto. Consultando le guide ci siamo spinti fino ad Orikum nella speranza di trovare mare e posti incantevoli come la Croazia…ma niente da fare. Il mare si , è uno specchio,scogliere a picco....
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..ma deturpate da ecomostri di cemento armato da 500 appartamenti ovviamente invenduti. E l’immancabile immondizia sparsa OVUNQUE!!!Affliti e sconsolati decidiamo di rientrare Tirana dopo 2 gg ma cercando di evitare la strada da Tirana a Valona che è (per ora) un ‘autentico schifo. Ci dirigiamo all’interno verso la provincia di Elbasan, altro centro dimenticato da tutti dopo il crollo del comunismo.
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Fabbriche abbandonate che sembrano mostri…saliamo verso le montagne che ci separano da Tirana e l’aria finalmente diventa respirabile…
Rimaniamo a Tirana per l’ultima notte per poi ripartire l’indomani da durazzo col traghetto per Bari.
Che dire….viaggio tutto sommato bello, una prova per me non indifferente, ripensandoci, non riesco a credere di aver avuto tanto coraggio anche perché non è una passeggiata tra le alpi ne sul lungomare italiano. l’harley si è comportata benissimo nonostante le numerose difficoltà lungo la strada, temperature da paura e benzine varie.(esiste la 95, 98 e 100 ottani….con un pieno sono riuscito a fare oltre 340 km e non segnava rosso….INCREDIBILE!!!!!). E non nascondo di essere stato fortunato nel non aver avuto guasti, altrimenti non so a quale santo avrei dovuto raccomandarmi. L’harley in albania non esiste e non se ne vedono. Le moto in circolazione sono soprattutto di stranieri in vacanza e per lo più bmw gs!!!!
un’esperienza unica che mi rimarrà impressa per molto. non credo di ritornarci a breve, forse se qualcosa cambierà perché il territorio merita.
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