Chicca!
23-10-2003, 10:57
Era l'unico aereo sul quale avrei fatto un pensierino (...per chi non lo sapesse...non volo!!)
Venerdì voleranno per l?ultima volta i jet della British Airways
Addio al Concorde, aereo nato troppo presto
Air France aveva giÃ* ritirato i propri esemplari. Ora i vip attraverseranno l?Atlantico con lussuosi velivoli privati
LONDRA - La data del 24 ottobre 2003 sarÃ* da ricordare come infausta per il progresso dell?umanitÃ*, il giorno del grande balzo all?indietro, «come se s?inventasse la ruota quadrata». Perché venerdì il Concorde, il più bell?aereo commerciale, l?unico che superasse la velocitÃ* del suono, volerÃ* per l?ultima volta: «ultima chiamata» davvero, per il Concorde, quando anche i superstiti esemplari della British Airways (quelli dell?Air France sono fermi da maggio), andranno in pensione, atterrando a Heathrow. Si aspettano 150 mila persone per dare l?addio a una macchina amata come un eroe nazionale e, se il tempo permetterÃ* l?atterraggio da est, a Londra ci saranno milioni di sudditi con il naso all?insù. E magari, come la cliente affezionata Joan Collins, con qualche lacrima: «È una tragedia. Onestamente, una tragedia».
L'AEREO DEI VIP - Il Concorde è così amato perché metteva d?accordo i ricchi e i poveri. Certo, era stato costruito per far volare capitani d?industria, sceicchi, cantanti pop, star del cinema. In fondo era l?unico posto in cui una volta, a parlare d?affari, si trovarono tre tycoon come Rupert Murdoch, George Soros e Robert Maxwell. La regina madre vi festeggiò gli 85 anni, andando in cabina di pilotaggio al momento di superare la barriera del suono. Paul McCartney non si vergognò di cantare i classici dei Beatles per un gruppetto d?amici. Perché il Concorde, eccezionale per velocitÃ*, era unico: «Praticamente, una meravigliosa macchina del tempo», dice Lord Marshall, presidente di British Airways. Andando in tre ore e mezzo da Londra a New York, «arriva prima di partire», come recitava lo slogan abusato. Dice una donna frettolosa come la duchessa di York, Sarah Ferguson: «Col Concorde potevo portare i bambini a scuola alle 8.30, prendere il volo per New York delle 10.30 e arrivare in tempo per il mio corso di Weight Watchers».
Ma il Concorde era il posto dove i ricchi si comportavano da poveri, anzi da poveretti, rubando ogni possibile souvenir. Marshall ricorda l?elegante signora francese che, finito il pranzo, aprì la borsetta e vi cacciò dentro bicchieri, posate e piattini: «Mi guardò, mi chiese se non facessi lo stesso, e prese anche la mia roba», ha detto a Vanity Fair. Un furto in grande stile che Andy Warhol, interprete della societÃ* dei consumi, incoraggiava: diceva che le stoviglie del Concorde francese, disegnate da Raymon Loewy, erano «da collezione». E i poveri, se si permettevano il biglietto, s?immaginavano ricchi, come a Hollywood: tra champagne e caviale, molti si dichiaravano eterno amore, e si fidanzavano. Solo pochi giorni fa, in uno dei voli d?addio sottoscritti da parvenu di tutto il mondo, una coppia spagnola è stata vista impegnarsi, sotto una coperta, in senso molto fisico. Per caso c?era a bordo Rod Eddington, capo della societÃ*, che ha detto di lasciali fare. In fondo, materializzavano una trasgressione inventata dal cinema e spacciata come un?avventura irripetibile.
http://www.corriere.it/Hermes%20Foto/2003/10_Ottobre/22/concorde--230x180.jpg
AIRBUS NON GARANTISCE I RICAMBI - Il Concorde si ferma, si sa, perché non s?è mai ripreso dalla tragedia del 25 luglio 2000, lo schianto al decollo da Parigi, 109 morti. In veritÃ*, si ferma perché Airbus non garantisce più i ricambi. O meglio: il Concorde muore perché, dopo essere sopravvissuto per 27 anni a un progetto impossibile, s?arrende alla realtÃ*: non ha mercato. È nato troppo presto, dice un esperto, «come se Nokia avesse lanciato i telefoni mobili nel 1932». In effetti, se si pensa che i 16 aerei Concorde sono costati tre miliardi di sterline, quasi 9 mila miliardi di lire, si capirÃ* che la scommessa industriale è stata persa. Eppure, il fascino del Concorde sedusse ricchi e poveri, destra e sinistra. Quando il generale de Gaulle s?impuntò perché voleva il Concorde con la «e» finale, alla francese, fu il «visconte rosso» Tony Benn, ministro laburista, a cedere: «"E" vuol dire eccellenza, Europa, England e "entente cordiale"», si giustificò. Ma chi lo salvò davvero fu la signora Thatcher, quando decise di renderlo remunerativo. Come? Alzando i prezzi dei biglietti, perché tanto i viaggiatori, grandi dirigenti d?industria a spese delle aziende, non se ne accorgevano.
I NUOVI JET PRIVATI - Adesso, con la morte del Concorde, quel sogno interclassista finisce. Ricchi e poveri, anonimi e celebritÃ* non s?incontreranno più sul volo per New York. Perché i poveri torneranno ai loro jumbo, o magari al futuro, enorme Airbus da 500 posti, grande come un transatlantico, o una galera. E i ricchi si sono trovati l?alternativa: c?è giÃ* una generazione di jet privati in grado di volare sull?Atlantico senza scalo, forniti di letti, docce e tv satellitare, che offrono un comfort neppure sognato sul caro, amato, ma scomodo Concorde. Compagnie quali Air Partner e PrivatAir, che servono clienti come i dirigenti del Manchester United o attori come Tom Cruise, vedono ogni anno aumentare i bilanci a velocitÃ* supersonica. Ed è questione di velocitÃ*: se l?aereo è più lento, il tempo si risparmia al check-in e all?uscita: «Dieci minuti dopo l?atterraggio, sei giÃ* sulla limousine che ti porta a Manhattan». Saranno i poveri, nelle code interminabili al controllo passaporti, a rimpiangere il lussuoso Concorde.
http://www.webchapter.it/smiles/happy4.gif (http://www.corriere.it)
Venerdì voleranno per l?ultima volta i jet della British Airways
Addio al Concorde, aereo nato troppo presto
Air France aveva giÃ* ritirato i propri esemplari. Ora i vip attraverseranno l?Atlantico con lussuosi velivoli privati
LONDRA - La data del 24 ottobre 2003 sarÃ* da ricordare come infausta per il progresso dell?umanitÃ*, il giorno del grande balzo all?indietro, «come se s?inventasse la ruota quadrata». Perché venerdì il Concorde, il più bell?aereo commerciale, l?unico che superasse la velocitÃ* del suono, volerÃ* per l?ultima volta: «ultima chiamata» davvero, per il Concorde, quando anche i superstiti esemplari della British Airways (quelli dell?Air France sono fermi da maggio), andranno in pensione, atterrando a Heathrow. Si aspettano 150 mila persone per dare l?addio a una macchina amata come un eroe nazionale e, se il tempo permetterÃ* l?atterraggio da est, a Londra ci saranno milioni di sudditi con il naso all?insù. E magari, come la cliente affezionata Joan Collins, con qualche lacrima: «È una tragedia. Onestamente, una tragedia».
L'AEREO DEI VIP - Il Concorde è così amato perché metteva d?accordo i ricchi e i poveri. Certo, era stato costruito per far volare capitani d?industria, sceicchi, cantanti pop, star del cinema. In fondo era l?unico posto in cui una volta, a parlare d?affari, si trovarono tre tycoon come Rupert Murdoch, George Soros e Robert Maxwell. La regina madre vi festeggiò gli 85 anni, andando in cabina di pilotaggio al momento di superare la barriera del suono. Paul McCartney non si vergognò di cantare i classici dei Beatles per un gruppetto d?amici. Perché il Concorde, eccezionale per velocitÃ*, era unico: «Praticamente, una meravigliosa macchina del tempo», dice Lord Marshall, presidente di British Airways. Andando in tre ore e mezzo da Londra a New York, «arriva prima di partire», come recitava lo slogan abusato. Dice una donna frettolosa come la duchessa di York, Sarah Ferguson: «Col Concorde potevo portare i bambini a scuola alle 8.30, prendere il volo per New York delle 10.30 e arrivare in tempo per il mio corso di Weight Watchers».
Ma il Concorde era il posto dove i ricchi si comportavano da poveri, anzi da poveretti, rubando ogni possibile souvenir. Marshall ricorda l?elegante signora francese che, finito il pranzo, aprì la borsetta e vi cacciò dentro bicchieri, posate e piattini: «Mi guardò, mi chiese se non facessi lo stesso, e prese anche la mia roba», ha detto a Vanity Fair. Un furto in grande stile che Andy Warhol, interprete della societÃ* dei consumi, incoraggiava: diceva che le stoviglie del Concorde francese, disegnate da Raymon Loewy, erano «da collezione». E i poveri, se si permettevano il biglietto, s?immaginavano ricchi, come a Hollywood: tra champagne e caviale, molti si dichiaravano eterno amore, e si fidanzavano. Solo pochi giorni fa, in uno dei voli d?addio sottoscritti da parvenu di tutto il mondo, una coppia spagnola è stata vista impegnarsi, sotto una coperta, in senso molto fisico. Per caso c?era a bordo Rod Eddington, capo della societÃ*, che ha detto di lasciali fare. In fondo, materializzavano una trasgressione inventata dal cinema e spacciata come un?avventura irripetibile.
http://www.corriere.it/Hermes%20Foto/2003/10_Ottobre/22/concorde--230x180.jpg
AIRBUS NON GARANTISCE I RICAMBI - Il Concorde si ferma, si sa, perché non s?è mai ripreso dalla tragedia del 25 luglio 2000, lo schianto al decollo da Parigi, 109 morti. In veritÃ*, si ferma perché Airbus non garantisce più i ricambi. O meglio: il Concorde muore perché, dopo essere sopravvissuto per 27 anni a un progetto impossibile, s?arrende alla realtÃ*: non ha mercato. È nato troppo presto, dice un esperto, «come se Nokia avesse lanciato i telefoni mobili nel 1932». In effetti, se si pensa che i 16 aerei Concorde sono costati tre miliardi di sterline, quasi 9 mila miliardi di lire, si capirÃ* che la scommessa industriale è stata persa. Eppure, il fascino del Concorde sedusse ricchi e poveri, destra e sinistra. Quando il generale de Gaulle s?impuntò perché voleva il Concorde con la «e» finale, alla francese, fu il «visconte rosso» Tony Benn, ministro laburista, a cedere: «"E" vuol dire eccellenza, Europa, England e "entente cordiale"», si giustificò. Ma chi lo salvò davvero fu la signora Thatcher, quando decise di renderlo remunerativo. Come? Alzando i prezzi dei biglietti, perché tanto i viaggiatori, grandi dirigenti d?industria a spese delle aziende, non se ne accorgevano.
I NUOVI JET PRIVATI - Adesso, con la morte del Concorde, quel sogno interclassista finisce. Ricchi e poveri, anonimi e celebritÃ* non s?incontreranno più sul volo per New York. Perché i poveri torneranno ai loro jumbo, o magari al futuro, enorme Airbus da 500 posti, grande come un transatlantico, o una galera. E i ricchi si sono trovati l?alternativa: c?è giÃ* una generazione di jet privati in grado di volare sull?Atlantico senza scalo, forniti di letti, docce e tv satellitare, che offrono un comfort neppure sognato sul caro, amato, ma scomodo Concorde. Compagnie quali Air Partner e PrivatAir, che servono clienti come i dirigenti del Manchester United o attori come Tom Cruise, vedono ogni anno aumentare i bilanci a velocitÃ* supersonica. Ed è questione di velocitÃ*: se l?aereo è più lento, il tempo si risparmia al check-in e all?uscita: «Dieci minuti dopo l?atterraggio, sei giÃ* sulla limousine che ti porta a Manhattan». Saranno i poveri, nelle code interminabili al controllo passaporti, a rimpiangere il lussuoso Concorde.
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