Chicca!
31-05-2004, 16:25
E vi ricordo che nel webchapter è severamente vietato fumare!http://www.webchapter.it/smiles/happy4.gif http://www.webchapter.it/smiles/happy4.gif http://www.webchapter.it/smiles/happy4.gif http://www.webchapter.it/smiles/happy4.gif
La Giornata antifumo: dal 1957 mai così pochi i patiti delle sigaretteUn miliardo i fumatori, ma in Italia sono in calo
Numeri in costante aumento nel mondo. Il nostro Paese è in controtendenza: oggi sono 14 milioni i «fan» delle «bionde»
Oggi, 31 maggio, giornata antifumo (Fotogramma)
ROMA - Oggi, 31 maggio, si osserva in tutto il mondo la Giornata antifumo. Momento di bilanci e statistiche. Si scopre così che i fumatori nel mondo sono circa un miliardo; nelle societÃ* occidentali e industrializzate questo numero è in declino, ma nelle fasce di popolazione a basso reddito permane la tendenza all'aumento dell'abitudine al fumo, specie nei paesi in via di sviluppo: per questo l'Organizzazione mondiale della SanitÃ* prevede che nel 2005 il numero dei fumatori possa continuare a crescere arrivando a oltre 1 miliardo e mezzo.
IN ITALIA - Dati incoraggianti per quanto riguarda il nostro Paese. Secondo gli esperti dell'Istituto superiore di sanitÃ* (ISS), il fascino delle bionde cattura 14 milioni di italiani, pari al 26,2% della popolazione adulta, il dato più basso dal 1957. Tuttavia il fumo uccide anche in Italia, provocando più di 80.000 morti evitabili ogni anno. Negli ultimi anni, il numero dei fumatori è andato diminuendo costantemente: secondo un'indagine Doxa commissionata dall'ISS nel 2003 erano il 27,6% della popolazione mentre nel 2001 erano il 29%. «Non possiamo comunque essere felici perchè sono ancora 14 milioni gli italiani che fumano, e ciò comporta un enorme numero di malattie e più di 80.000 morti evitabili», ha detto il direttore dell'istituto «Mario Negri» di Milano, Silvio Garattini.
TABACCO LETALE - Sempre letali gli effetti del tabacco sull'organismo. Il fumo uccide 4,9 milioni di persone l'anno nel mondo, al ritmo di una ogni sei secondi e mezzo. «Molti altri si ammalano o patiscono affezioni e menomazioni dovute al fumo», dice il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanitÃ* (Oms), Lee Jong-wook. «Il mondo non può accettare simili perdite umane e economiche così facilmente evitabili», ha avvertito in occasione della Giornata mondiale antifumo. Lo slogan scelto quest'anno dalla Oms per richiamare l'attenzione sulle devastanti conseguenze del fumo è «Tobacco and Poverty, a vicious circle» (Tabacco e povertÃ*, un circolo vizioso), a sottolineare l'esistenza di un inestricabile intreccio che colpisce soprattutto i paesi in via di sviluppo, dove secondo l'organizzazione vive l'84% dei fumatori.
ABITUDINE - È stato infati accertato che l'abitudine al fumo è più diffusa soprattutto fra i ceti meno abbienti, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri. La tendenza, inoltre, è più diffusa fra le persone meno istruite: una recente ricerca effettuata a Rio de Janeiro ha evidenziato una incidenza del 26% fra gli individui con quattro anni o meno di studio, che si abbassa al 17% fra coloro che hanno all'attivo 9 o più anni di studio. L'Organizzazione mondiale della sanitÃ* sottolinea un altro dato allarmante, e cioè che il fenomeno continua a espandersi, e prevede che nei prossimi 20 anni il numero delle vittime annuali del fumo è destinato a raddoppiarsi.
SCRITTE EFFICACI - «Il fumo uccide». Fra tutte le avvertenze sui pacchetti di sigarette, è questa la frase che colpisce di più, soprattutto i giovani. Ma la paura non si trasforma in buone abitudini e il numero delle sigarette fumate rimane lo stesso. È quanto emerge da un'indagine Doxa, condotta fra marzo e aprile 2004 in 122 comuni italiani, per incarico dell'Istituto superiore di sanitá in collaborazione con l'Istituto Mario Negri e la Lega italiana per la lotta ai tumori. Un minimo effetto i pacchetti con gli avvisi sui danni alla salute l'hanno avuto: il 10% dei fumatori ha smesso o ridotto proprio perché impaurito dalle scritte. Fra i giovani, il dato scende al 7,6%. Ma questo non basta.
http://www.webchapter.it/smiles/happy7.gif (http://www.corriere.it)
La Giornata antifumo: dal 1957 mai così pochi i patiti delle sigaretteUn miliardo i fumatori, ma in Italia sono in calo
Numeri in costante aumento nel mondo. Il nostro Paese è in controtendenza: oggi sono 14 milioni i «fan» delle «bionde»
Oggi, 31 maggio, giornata antifumo (Fotogramma)
ROMA - Oggi, 31 maggio, si osserva in tutto il mondo la Giornata antifumo. Momento di bilanci e statistiche. Si scopre così che i fumatori nel mondo sono circa un miliardo; nelle societÃ* occidentali e industrializzate questo numero è in declino, ma nelle fasce di popolazione a basso reddito permane la tendenza all'aumento dell'abitudine al fumo, specie nei paesi in via di sviluppo: per questo l'Organizzazione mondiale della SanitÃ* prevede che nel 2005 il numero dei fumatori possa continuare a crescere arrivando a oltre 1 miliardo e mezzo.
IN ITALIA - Dati incoraggianti per quanto riguarda il nostro Paese. Secondo gli esperti dell'Istituto superiore di sanitÃ* (ISS), il fascino delle bionde cattura 14 milioni di italiani, pari al 26,2% della popolazione adulta, il dato più basso dal 1957. Tuttavia il fumo uccide anche in Italia, provocando più di 80.000 morti evitabili ogni anno. Negli ultimi anni, il numero dei fumatori è andato diminuendo costantemente: secondo un'indagine Doxa commissionata dall'ISS nel 2003 erano il 27,6% della popolazione mentre nel 2001 erano il 29%. «Non possiamo comunque essere felici perchè sono ancora 14 milioni gli italiani che fumano, e ciò comporta un enorme numero di malattie e più di 80.000 morti evitabili», ha detto il direttore dell'istituto «Mario Negri» di Milano, Silvio Garattini.
TABACCO LETALE - Sempre letali gli effetti del tabacco sull'organismo. Il fumo uccide 4,9 milioni di persone l'anno nel mondo, al ritmo di una ogni sei secondi e mezzo. «Molti altri si ammalano o patiscono affezioni e menomazioni dovute al fumo», dice il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanitÃ* (Oms), Lee Jong-wook. «Il mondo non può accettare simili perdite umane e economiche così facilmente evitabili», ha avvertito in occasione della Giornata mondiale antifumo. Lo slogan scelto quest'anno dalla Oms per richiamare l'attenzione sulle devastanti conseguenze del fumo è «Tobacco and Poverty, a vicious circle» (Tabacco e povertÃ*, un circolo vizioso), a sottolineare l'esistenza di un inestricabile intreccio che colpisce soprattutto i paesi in via di sviluppo, dove secondo l'organizzazione vive l'84% dei fumatori.
ABITUDINE - È stato infati accertato che l'abitudine al fumo è più diffusa soprattutto fra i ceti meno abbienti, sia nei paesi ricchi che in quelli poveri. La tendenza, inoltre, è più diffusa fra le persone meno istruite: una recente ricerca effettuata a Rio de Janeiro ha evidenziato una incidenza del 26% fra gli individui con quattro anni o meno di studio, che si abbassa al 17% fra coloro che hanno all'attivo 9 o più anni di studio. L'Organizzazione mondiale della sanitÃ* sottolinea un altro dato allarmante, e cioè che il fenomeno continua a espandersi, e prevede che nei prossimi 20 anni il numero delle vittime annuali del fumo è destinato a raddoppiarsi.
SCRITTE EFFICACI - «Il fumo uccide». Fra tutte le avvertenze sui pacchetti di sigarette, è questa la frase che colpisce di più, soprattutto i giovani. Ma la paura non si trasforma in buone abitudini e il numero delle sigarette fumate rimane lo stesso. È quanto emerge da un'indagine Doxa, condotta fra marzo e aprile 2004 in 122 comuni italiani, per incarico dell'Istituto superiore di sanitá in collaborazione con l'Istituto Mario Negri e la Lega italiana per la lotta ai tumori. Un minimo effetto i pacchetti con gli avvisi sui danni alla salute l'hanno avuto: il 10% dei fumatori ha smesso o ridotto proprio perché impaurito dalle scritte. Fra i giovani, il dato scende al 7,6%. Ma questo non basta.
http://www.webchapter.it/smiles/happy7.gif (http://www.corriere.it)