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Visualizza Versione Completa : Elogio della motocicletta bis



bronco63
04-10-2004, 10:09
Leggendo il post sull'elogio della motocicletta me ne son venute in mente un paio; provengono da due fonti fra loro molto diverse (ma forse meno diverse di quanto potrebbe sembrare all'inizio). La prima è di Jack Kerouak (che mi sarebbe tanto piaciuto conoscere) la seconda è inevitabilmente di Carlo Talamo (che il 29 ottobre ci ha lasciati giÃ* da due anni; lo conoscevo appena ma, per una strana coincidenza, da quando se n'è andato lui troppe cose hanno iniziato ad andare in pezzi)...



Ma allora danzavano lungo le strade leggeri come piume. E io arrancavo loro appresso come ho fatto tutta la mia vita con la gente che m?interessa, perché per me l?unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni traverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno ?Ooohhh!?.

Jack Kerouak "Sulla strada"



Quest?estate ce ne andiamo via.
Io e te
motorona mia.
Se ti dovessi dire quanti pezzi stanno dentro a sto motore.
Non te lo saprei dire.
Ti posso dire quanti ombrelloni ci sono sulla spiaggia.
Quanta gente felice comprerÃ* il gelato.
Oggi ho fatto mille chilometri.
C?erano un milione di cartelli.
Non ne ricordo uno.
Vibravo troppo per vederli.
Ci sarÃ* una strada.
L?asfalto come cartavetra.
Se il sole s?abbassa laggiù, stringo il motore tra i piedi.
E c?ho più caldo.
Ad ogni incrocio ho girato verso il mare.
E adesso è tutto blu.
Qualche volta mi serve star solo.
Più lontano sulla costa ci sono luci.
Tremano al vento.
Se ci sono le campane non le ho sentite.
Tutti i vizi del mondo stanno in un fiasco di vino.
In tutto sto ferro che mi porto dietro.
Oggi me ne vado via.
Non torno più.
A centall?ora.
O poco su.
Forse fa freddo o forse manchi tu.
Sto nascosto dietro a questo vino.
E il mondo sembra molto buono.
Il suono che sento viene da lontano.
Molto rumore e molto vento.
Molta gente e tanta compagnia.
Una chitarra suona nella testa.
Un sacco di stelle parlano a me.
Ma che m?importa se tu sei cattiva.
Un lampo attraversa il cielo.
Forse domani non pioverÃ*.
Aspettami qui che adesso dormo.
Aspettami forte.
Domani andiamo via.

Carlo Talamo "Mi piacciono le pecore. E Molto le galline"

wallyCRT
04-10-2004, 16:55
«Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore».

Tryp
04-10-2004, 18:02
se vi vÃ* ..inseriteli qui :

http://tryp.altervista.org/elogio.phptryp.altervista.org/elogio.php

http://www.webchapter.it/smiles/happy6.gif http://www.webchapter.it/smiles/happy6.gif

keywest
05-10-2004, 09:10
C?è una motocicletta che se ne
frega delle mode. E dagli altri
non ha copiato mai niente.
E? in giro da cent?anni.
Non è cambiata cento volte.
Ha due cilindri e un carburatore.
Poche valvole e pochi pezzi.
Per restare una motocicletta.
Per durare nel tempo.
C?è un motore con i pistoni come
fiaschi di Chianti.
Un motore che vibra e vive.
Che è vero. C?è ancora qualcuno
che misura la leggenda in secoli.
E non secondi.
C?è un sistema per essere felici
a trentallora.
C?è un modo di andare
in motocicletta senza sfidare
il mondo intero.
Ci sono spazi che vale la pena di
vedere al rallentatore.
Senza record casello-casello.
Senza duecentottantallora.
Senza demolire una gomma
in mille chilometri.
C?è una motocicletta che non
batterÃ* limiti di accelerazione.
Una motocicletta tanto imitata.
Che è rimasta se stessa.
Che ha superato le mode.
Andando per la sua strada
con dignitÃ*.
Una motocicletta che può girare
senza nome sul serbatoio.
E senza essere scambiata
con qualcos?altro.
Sono ancora in giro per il mondo
e per l?Italia, quelle belle
motociclette semplici, sane,
robuste.
Figlie del cuore,
non del computer.
Quelle motociclette alle quali
voglio bene.


Carlo Talamo