basman
27-10-2004, 08:37
Sembrava uno scherzo, un modo simpatico per porre il problema delle auto storiche. E invece il cosiddetto provvedimento "salva Fiat 500" presentato un anno fa da Luciano Magnalbò (An) e da Cesare Salvi (Ds), approda oggi all´ottava commissione del Senato (Lavori pubblici) iniziando un serissimo iter parlamentare che potrebbe portare alla sua approvazione entro il prossimo anno.
Tante le innovazioni. Ma sarebbe meglio parlare di rivoluzioni: secondo questa proposta le auto storiche dovrebbero essere sottoposte a revisione ogni quattro anni e senza prova dei gas di scarico.
Niente più restrizioni alla circolazione nelle aree urbane ai fini antinquinamento, ma solo se hanno una cilindrata inferiore ai 1000 cc e più di 25 anni (il limite è elevato a 1300 cc se il propulsore è un quattro tempi).
Sarebbe anche prevista una nuova targa (da affiancare all´originale), con suffisso «H» (historic) e conseguentemente, l´iscrizione in un apposito registro. Insomma una specie di paradiso per le vetture d´epoca.
Ma non è tutto: a 25 anni d´etÃ* scatta automaticamente l´esenzione totale dalle tasse di possesso.
E per il passaggio di proprietÃ* si pagherebbe solo 50 euro.
Possibile? Si parte dal presupposto che l´inquinamento imputabile ai veicoli storici, «nell´ambito globale delle immissioni, è irrilevante».
Questo, anche se ancora da dimostrare (non esistono dati certi) potrebbe essere vero solo oggi che le vetture d´epoca sono effettivamente «oggetto di un´accurata e minuziosa manutenzione» e che «il loro chilometraggio annuo è estremamente limitato», come recita la proposta Magnalbò-Salvi.
Ma se dovesse passare un provvedimento del genere, molti automobilisti potrebbero anche tornare ad usare al posto di Smart e soci vecchie Fiat 500, 2Cv o R4 (la loro proverbiale robustezza lo consentirebbe).
E il problema inizierebbe a diventare davvero serio: solo di 500 in Italia ne circolano ancora 600 mila. Senza contare che una 500 (ma il discorso vale anche per le sue colleghe) nella migliore delle ipotesi inquina come cento moderne citycar.
Ma se il motore brucia olio e la carburazione non è perfetta (cosa facile in una macchina di oltre vent´anni) il rapporto arriva facilmente a 1 a 300.
Servono cioè trecento Smart per inquinare come una vecchia Renault 4.
Non parliamo poi della sicurezza: una 500 non ha cinture ed è talmente pericolosa che non riuscirebbe mai a superare un moderno crash test (giÃ* a 20 km all´ora un impatto con un ostacolo fisso può essere letale).
Insomma, se da un lato si vogliono bloccare i Suv (moderni, catalizzati e non sempre ingombranti), dall´altro si vorrebbero spalancare le porte delle cittÃ* alle auto più vecchie. Piccole stranezze del mondo dell´auto.
La Repubblica, 27 ottobre 2004
Tante le innovazioni. Ma sarebbe meglio parlare di rivoluzioni: secondo questa proposta le auto storiche dovrebbero essere sottoposte a revisione ogni quattro anni e senza prova dei gas di scarico.
Niente più restrizioni alla circolazione nelle aree urbane ai fini antinquinamento, ma solo se hanno una cilindrata inferiore ai 1000 cc e più di 25 anni (il limite è elevato a 1300 cc se il propulsore è un quattro tempi).
Sarebbe anche prevista una nuova targa (da affiancare all´originale), con suffisso «H» (historic) e conseguentemente, l´iscrizione in un apposito registro. Insomma una specie di paradiso per le vetture d´epoca.
Ma non è tutto: a 25 anni d´etÃ* scatta automaticamente l´esenzione totale dalle tasse di possesso.
E per il passaggio di proprietÃ* si pagherebbe solo 50 euro.
Possibile? Si parte dal presupposto che l´inquinamento imputabile ai veicoli storici, «nell´ambito globale delle immissioni, è irrilevante».
Questo, anche se ancora da dimostrare (non esistono dati certi) potrebbe essere vero solo oggi che le vetture d´epoca sono effettivamente «oggetto di un´accurata e minuziosa manutenzione» e che «il loro chilometraggio annuo è estremamente limitato», come recita la proposta Magnalbò-Salvi.
Ma se dovesse passare un provvedimento del genere, molti automobilisti potrebbero anche tornare ad usare al posto di Smart e soci vecchie Fiat 500, 2Cv o R4 (la loro proverbiale robustezza lo consentirebbe).
E il problema inizierebbe a diventare davvero serio: solo di 500 in Italia ne circolano ancora 600 mila. Senza contare che una 500 (ma il discorso vale anche per le sue colleghe) nella migliore delle ipotesi inquina come cento moderne citycar.
Ma se il motore brucia olio e la carburazione non è perfetta (cosa facile in una macchina di oltre vent´anni) il rapporto arriva facilmente a 1 a 300.
Servono cioè trecento Smart per inquinare come una vecchia Renault 4.
Non parliamo poi della sicurezza: una 500 non ha cinture ed è talmente pericolosa che non riuscirebbe mai a superare un moderno crash test (giÃ* a 20 km all´ora un impatto con un ostacolo fisso può essere letale).
Insomma, se da un lato si vogliono bloccare i Suv (moderni, catalizzati e non sempre ingombranti), dall´altro si vorrebbero spalancare le porte delle cittÃ* alle auto più vecchie. Piccole stranezze del mondo dell´auto.
La Repubblica, 27 ottobre 2004