spiedo
19-02-2005, 07:38
Ciao Ragazzi, mi permetto di postare un' impresa di un mio amico, altri del forum lo conoscono, giÃ* fautore di molti viaggi in solitaria su terrre come la Mongolia ecc, ecc. assieme alla sua Thelma (GoldWind Honda).
Vi posto una sua prossima avventura!
La mia prossima avventura
Manca ancora un mese e mezzo ma giÃ* sento uno strano formicolio. È una sintomatologia che ben conosco e da alcuni anni ho imparato a decifrare. Pare un turbinio, che ruota attorno a tutto il mio essere e si concentra a livello del mio polmone sinistro, proprio vicino al cuore. Una specie di ansia mista a frenesia, che da anni si impossessa di me durante la fase di preparazione ad un viaggio importante.
Sicuramente è una certa preoccupazione per i pericoli che potrò correre: 20.000 km sulla strada sono tanti. L?incidente è in agguato e non nascondo che questo pensiero genera in me una notevole agitazione. Ad un paio di mesi dalla partenza comincia a manifestarsi come un senso di inquietudine molto forte, un pensiero negativo talvolta opprimente, quasi una fobia, un lampo che genera angoscia. È esattamente la ?paura della morte?, quel timore primordiale che accomuna tutte le persone di buon senso e dÃ* maggior significato al dono della vita.
Brutti pensieri quindi, che fortunatamente ben presto virano in positive sensazioni, e si traducono in rispetto, amore per il mondo, voglia di crescere, voglia di vivere?
È così, che nella mia mente ben presto quel senso di angoscia lascia il posto alla curiositÃ*. Mondi nuovi da esplorare, culture con cui confrontarsi, mani da stringere e sorrisi da scambiare, per fare di me un uomo ancor più maturo e consapevole.
Accompagnato da questo strano formicolio intriso di ansia e grande aspettativa, mi preparo alla mia prossima avventura.
Partirò sabato 26 marzo, la vigilia di Pasqua, per un viaggio di 7 settimane in Asia centrale. Il periodo non è sicuramente dei più adatti, ma problemi di lavoro non mi danno altra scelta.
Passerò velocemente la Slovenia per entrare in Croazia, quindi raggiungerò Belgrado in Serbia per poi piegare a sud verso la Bulgaria. Dopo aver attraversato la Bulgaria sarÃ* la volta della Turchia: ?la porta d?oriente?. Il Bosforo, incantevole canale che separa l??effervescente? Europa dalla ?placida? Asia; quindi Istanbul, magica e misteriosa. Da lì guiderò la mia Thelma verso est per migliaia di chilometri. Superato il centro della fotogenica Turchia mi attende l?Anatolia orientale, con i suoi altipiani sopra i 2000 m. Poi l?ingresso per la prima volta in Iran, da dove inizierÃ* il mio viaggio-scoperta. Tabriz, Teheran, poi a sud verso Esfahan, poi a nord attraverso il deserto Dasht-e-Kavir raggiungerò Tabas, quindi Mashad: la cittÃ* dove l?islamismo è più sentito. Conoscendomi, non credo che rimpiangerò le restrizioni del mondo islamico, ma anche questo è mondo, ed anche questa è cultura. L?Iran è il naturale trampolino verso il desolato Turkmenistan: grandi deserti e pastori a dorso di cammello mi attendono. Poi l?Uzbekistan, con le mitiche Kiva, Bukara e Samarkanda. Quindi la valle di Fargana per raggiungere il mio punto di interesse principale: il Kirghizistan. Montagne sopra i 7mila, laghi blu e profondi canyon scavati da fiumi impetuosi. Verdi vallate punteggiate qua e la da yurte, le tende dei nomadi. Mandrie di cavalli allo stato brado e gli echi dei pastori che rimbombano nella valle. «Mammamia? ho giÃ* i brividi solo al pensiero di quello che vedrò!».
Purtroppo qua, cominceranno i problemi. Il mio programma infatti, contando di fare il viaggio nella bella stagione, era quello di ripercorrere la ?via della seta? tracciata da Marco Polo durante la sua prima spedizione in Cina. La strada verso la Cina però, attraversa due passi sopra i 3.000m per culminare nel passo Torugart a 3.752m s.l.m. che segna il confine fra Kirghizistan e Cina. Ora come ora non c?è modo di entrare liberamente in Cina, ma avrei comunque raggiunto una notevole meta, e da lì, avrei modo di vedere a sud la regione dello Xing-yang, a sud ovest la grande catena montuosa del Pamir, e a est? immaginare estendersi per diversi fusi orari la grande e operosa Cina!
Io sarò in zona la seconda metÃ* di aprile e le condizioni climatiche di norma non sono favorevoli. A priori comunque non intendo cambiare il mio programma. Cercherò quindi di lasciare la Thelma in un posto sicuro per fare una ricognizione con dei mezzi pubblici e decidere poi a mente lucida se ?provarci? in moto o meno. È chiaro che su quelle strade, a quelle altitudini ed in quel periodo non c?è da scherzarci sopra, e se dovessi ragionevolmente optare per lasciar perdere non mi sentirei sconfitto?
Da lì, il mio programma prevede di rientrare. Quindi direzione nord verso il Kazakistan per poi puntare decisamente a ovest verso il mar Caspio. Di strada avrò modo di inorridire di fronte ad uno dei maggiori disastri ecologici dell?ex Unione Sovietica: il lago d?Aral. Un lago che un tempo veniva considerato un mare, e le cui acque ora si sono ritirate per decine di chilometri a causa di un demenziale piano agricolo, che prevedeva di deviare due fiumi emissari per irrigare i campi di cotone dell?Uzbekistan.
Da lì ancora verso ovest, e per un tratto in treno a causa la mancanza di strade, raggiungerò la sponda del mar Caspio a Aktau, per traghettarlo e sbarcare a Baku, capitale del petrolio in Azerbaijan. Veloce attraversamento dell?Azerbaijan per transitare sulla piccolissima Armenia, e quindi di nuovo verso casa attraverso l?ormai ?domestica? Turchia.
In totale credo attorno ai 20.000 km.
Io mi sto preparando, anche se il dover anticipare di due mesi la partenza ha sconvolto notevolmente i miei piani. Attualmente sto combattendo la burocrazia per ottenere i visti in tempo, e le mie due ernie al disco (L4-L5, L5-S1) mi fanno un male cane. Ora sto cercando di ridurre il problema con l?ozono terapia che mi ha giÃ* dato positivi risultati lo scorso anno, e poi? non so quale strano ?programma inibitore di tutti i malesseri? mi si installi nel cervello, visto che contro ogni parere medico, la moto, il viaggio e l?avventura attenuano notevolmente il dolore, ed una strana sostanza liberata dal cuore mi pervade di benessere.
Thelma, irriducibile regina, per ora non intende abdicare, e sono convinto che supererÃ* al meglio anche questo esame. Ovviamente durante l?inverno è stata oggetto delle mie amorevoli cure. Per l?occasione è stata alleggerita, rinforzata e dotata di taniche supplementari. Di certo i suoi 281.542 km si fanno sentire, ma io e lei insieme siamo una gran coppia ognuno dei quali con dei compiti ben precisi: io devo scegliere gli itinerari ed indirizzare la sua ruota anteriore verso le vie più avventurose, lei, ha il compito di riportarmi a casa.
Il 26 marzo io e Thelma saremo pronti, con lo stesso entusiasmo e con lo stesso spirito di sempre; pronti a gettarci nella battaglia come fosse l?ultima? come fosse la prima? come fosse la più importante.
In occasione di questo mio nuovo impegno chiedo il supporto di tutto il ?popolo biker?. Chi volesse farlo, prima del 26 marzo può mandarmi una mail, o telefonarmi (ore serali). Dopo tale data non sarò più su internet e non risponderò più al telefono, potrò comunque ricevere i vostri sms e saranno per me molto graditi e di grande aiuto. Non aspettatevi però una risposta personale, accontentatevi di sapere, con ?l?avviso di ricevimento?, che il vostro messaggio è arrivato a destinazione.
In cambio del vostro sostegno, fotograferò? scriverò un altro articolo? scriverò un altro libro? così da condividere con voi le mie emozioni.
Colgo l?occasione per ringraziare tutti quelli che finora hanno creduto in me e mi hanno dato fiducia. Italo ed una Gold Wing di nome Thelma ci metteranno il cuore, e cercheranno di non deludervi?
Un abbraccio a tutti i biker italiani
Italo Barazzutti
biker intercontinentale
335 6607810
ibarazz@tin.it
http://groups.msn.com/_Secure/0SwAAADkWiVDLSBl6!Nk2VahkMX121eywn24xsxQR6u0HptERU GSTeDjclIRDhaBiYxdrEOQuZ9Zr7BZKbLOzlkmQZ!Qv5uKMW2s p!cbMZcT2Hs0CQROC2w/cartina%20Italo.JPG?dc=4675510742989154407
VAI ITALONE http://www.webchapter.it/smiles/ok.gif http://www.webchapter.it/smiles/ok.gif http://www.webchapter.it/smiles/ok.gif [Modificato da spiedo 19/02/2005Â*8.40][Modificato da spiedo 19/02/2005Â*8.48]
Vi posto una sua prossima avventura!
La mia prossima avventura
Manca ancora un mese e mezzo ma giÃ* sento uno strano formicolio. È una sintomatologia che ben conosco e da alcuni anni ho imparato a decifrare. Pare un turbinio, che ruota attorno a tutto il mio essere e si concentra a livello del mio polmone sinistro, proprio vicino al cuore. Una specie di ansia mista a frenesia, che da anni si impossessa di me durante la fase di preparazione ad un viaggio importante.
Sicuramente è una certa preoccupazione per i pericoli che potrò correre: 20.000 km sulla strada sono tanti. L?incidente è in agguato e non nascondo che questo pensiero genera in me una notevole agitazione. Ad un paio di mesi dalla partenza comincia a manifestarsi come un senso di inquietudine molto forte, un pensiero negativo talvolta opprimente, quasi una fobia, un lampo che genera angoscia. È esattamente la ?paura della morte?, quel timore primordiale che accomuna tutte le persone di buon senso e dÃ* maggior significato al dono della vita.
Brutti pensieri quindi, che fortunatamente ben presto virano in positive sensazioni, e si traducono in rispetto, amore per il mondo, voglia di crescere, voglia di vivere?
È così, che nella mia mente ben presto quel senso di angoscia lascia il posto alla curiositÃ*. Mondi nuovi da esplorare, culture con cui confrontarsi, mani da stringere e sorrisi da scambiare, per fare di me un uomo ancor più maturo e consapevole.
Accompagnato da questo strano formicolio intriso di ansia e grande aspettativa, mi preparo alla mia prossima avventura.
Partirò sabato 26 marzo, la vigilia di Pasqua, per un viaggio di 7 settimane in Asia centrale. Il periodo non è sicuramente dei più adatti, ma problemi di lavoro non mi danno altra scelta.
Passerò velocemente la Slovenia per entrare in Croazia, quindi raggiungerò Belgrado in Serbia per poi piegare a sud verso la Bulgaria. Dopo aver attraversato la Bulgaria sarÃ* la volta della Turchia: ?la porta d?oriente?. Il Bosforo, incantevole canale che separa l??effervescente? Europa dalla ?placida? Asia; quindi Istanbul, magica e misteriosa. Da lì guiderò la mia Thelma verso est per migliaia di chilometri. Superato il centro della fotogenica Turchia mi attende l?Anatolia orientale, con i suoi altipiani sopra i 2000 m. Poi l?ingresso per la prima volta in Iran, da dove inizierÃ* il mio viaggio-scoperta. Tabriz, Teheran, poi a sud verso Esfahan, poi a nord attraverso il deserto Dasht-e-Kavir raggiungerò Tabas, quindi Mashad: la cittÃ* dove l?islamismo è più sentito. Conoscendomi, non credo che rimpiangerò le restrizioni del mondo islamico, ma anche questo è mondo, ed anche questa è cultura. L?Iran è il naturale trampolino verso il desolato Turkmenistan: grandi deserti e pastori a dorso di cammello mi attendono. Poi l?Uzbekistan, con le mitiche Kiva, Bukara e Samarkanda. Quindi la valle di Fargana per raggiungere il mio punto di interesse principale: il Kirghizistan. Montagne sopra i 7mila, laghi blu e profondi canyon scavati da fiumi impetuosi. Verdi vallate punteggiate qua e la da yurte, le tende dei nomadi. Mandrie di cavalli allo stato brado e gli echi dei pastori che rimbombano nella valle. «Mammamia? ho giÃ* i brividi solo al pensiero di quello che vedrò!».
Purtroppo qua, cominceranno i problemi. Il mio programma infatti, contando di fare il viaggio nella bella stagione, era quello di ripercorrere la ?via della seta? tracciata da Marco Polo durante la sua prima spedizione in Cina. La strada verso la Cina però, attraversa due passi sopra i 3.000m per culminare nel passo Torugart a 3.752m s.l.m. che segna il confine fra Kirghizistan e Cina. Ora come ora non c?è modo di entrare liberamente in Cina, ma avrei comunque raggiunto una notevole meta, e da lì, avrei modo di vedere a sud la regione dello Xing-yang, a sud ovest la grande catena montuosa del Pamir, e a est? immaginare estendersi per diversi fusi orari la grande e operosa Cina!
Io sarò in zona la seconda metÃ* di aprile e le condizioni climatiche di norma non sono favorevoli. A priori comunque non intendo cambiare il mio programma. Cercherò quindi di lasciare la Thelma in un posto sicuro per fare una ricognizione con dei mezzi pubblici e decidere poi a mente lucida se ?provarci? in moto o meno. È chiaro che su quelle strade, a quelle altitudini ed in quel periodo non c?è da scherzarci sopra, e se dovessi ragionevolmente optare per lasciar perdere non mi sentirei sconfitto?
Da lì, il mio programma prevede di rientrare. Quindi direzione nord verso il Kazakistan per poi puntare decisamente a ovest verso il mar Caspio. Di strada avrò modo di inorridire di fronte ad uno dei maggiori disastri ecologici dell?ex Unione Sovietica: il lago d?Aral. Un lago che un tempo veniva considerato un mare, e le cui acque ora si sono ritirate per decine di chilometri a causa di un demenziale piano agricolo, che prevedeva di deviare due fiumi emissari per irrigare i campi di cotone dell?Uzbekistan.
Da lì ancora verso ovest, e per un tratto in treno a causa la mancanza di strade, raggiungerò la sponda del mar Caspio a Aktau, per traghettarlo e sbarcare a Baku, capitale del petrolio in Azerbaijan. Veloce attraversamento dell?Azerbaijan per transitare sulla piccolissima Armenia, e quindi di nuovo verso casa attraverso l?ormai ?domestica? Turchia.
In totale credo attorno ai 20.000 km.
Io mi sto preparando, anche se il dover anticipare di due mesi la partenza ha sconvolto notevolmente i miei piani. Attualmente sto combattendo la burocrazia per ottenere i visti in tempo, e le mie due ernie al disco (L4-L5, L5-S1) mi fanno un male cane. Ora sto cercando di ridurre il problema con l?ozono terapia che mi ha giÃ* dato positivi risultati lo scorso anno, e poi? non so quale strano ?programma inibitore di tutti i malesseri? mi si installi nel cervello, visto che contro ogni parere medico, la moto, il viaggio e l?avventura attenuano notevolmente il dolore, ed una strana sostanza liberata dal cuore mi pervade di benessere.
Thelma, irriducibile regina, per ora non intende abdicare, e sono convinto che supererÃ* al meglio anche questo esame. Ovviamente durante l?inverno è stata oggetto delle mie amorevoli cure. Per l?occasione è stata alleggerita, rinforzata e dotata di taniche supplementari. Di certo i suoi 281.542 km si fanno sentire, ma io e lei insieme siamo una gran coppia ognuno dei quali con dei compiti ben precisi: io devo scegliere gli itinerari ed indirizzare la sua ruota anteriore verso le vie più avventurose, lei, ha il compito di riportarmi a casa.
Il 26 marzo io e Thelma saremo pronti, con lo stesso entusiasmo e con lo stesso spirito di sempre; pronti a gettarci nella battaglia come fosse l?ultima? come fosse la prima? come fosse la più importante.
In occasione di questo mio nuovo impegno chiedo il supporto di tutto il ?popolo biker?. Chi volesse farlo, prima del 26 marzo può mandarmi una mail, o telefonarmi (ore serali). Dopo tale data non sarò più su internet e non risponderò più al telefono, potrò comunque ricevere i vostri sms e saranno per me molto graditi e di grande aiuto. Non aspettatevi però una risposta personale, accontentatevi di sapere, con ?l?avviso di ricevimento?, che il vostro messaggio è arrivato a destinazione.
In cambio del vostro sostegno, fotograferò? scriverò un altro articolo? scriverò un altro libro? così da condividere con voi le mie emozioni.
Colgo l?occasione per ringraziare tutti quelli che finora hanno creduto in me e mi hanno dato fiducia. Italo ed una Gold Wing di nome Thelma ci metteranno il cuore, e cercheranno di non deludervi?
Un abbraccio a tutti i biker italiani
Italo Barazzutti
biker intercontinentale
335 6607810
ibarazz@tin.it
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