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Discussione: Lord non leggere, ho messo in vendita il 1340 per...

  1. #161
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    Citazione Originariamente Scritto da MagNETo Visualizza Messaggio
    ... il livello dei tracciati si sta alzando vertiginosamente al punto che negli ultimi anni i trail builders IMBA hanno dovuto introdurre due categorie supplementari sopra la "nera". Fino a poco tempo fa i trail MTB erano classificati più o meno come le piste da sci: verde, azzurra, rossa e nera. Poi mano mano sono arrivata la "double black diamond" e, dallo scorso anno, la "Pro Line" arancione. E visto l'andazzo dei trail nuovi che ho visto quest'anno non ho dubbi che presto dovranno inventarsi qualcos'altro perchè tra la "Pro Line" di Canazei che ho fatto l'anno scorso e la nuova Lucifer di Cortina fatta sabato scorso c'è un bello step in avanti.
    Mi autoquoto perchè sembra che i gestori degli impianti inizino a porsi delle domande sulla praticabilità dei percorsi più "tosti" da parte dei turisti. Ieri ero a Canazei a fare il giro delle PS EWS (le 5 "prove speciali" del Campionato del Mondo Enduro) che comprende due "pro line" cioè trail da gara classificati oltre il "doppio nero". Una, "Tuttifrutti", era normalmente aperta, ma per salire alla partenza di "Titans" abbiamo trovato un bel cartello di divieto alle bici. Il personale degli impianti ci ha spiegato che da questa stagione l'accesso alle Pro Line è limitato "sennò dobbiamo chiamare l'elicottero 3 volte al giorno" e consentito solo se si è accompagnati da un istruttore professionale qualificato che ha valutato adeguato il livello tecnico e fatto compilare lo scarico di responsabilità. Fortunatamente nel gruppo con cui giro di solito ci sono due istruttori MTB, esibito il tesserino ci hanno fatti salire.

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  2. #162

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    Meno male.
    Troppa gente si sopravvaluta o noleggia la bici senza avere le idee chiare.
    Io ho casco integrale da sempre. All’inizio mi guardavano come marziano.
    Ora vedo che è sdoganato. Vedevi gente prendersi dei rischi assurdi col caschetto da città che aiuto mama

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  3. #163
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    Citazione Originariamente Scritto da Boxerfabio Visualizza Messaggio
    Meno male.
    Troppa gente si sopravvaluta o noleggia la bici senza avere le idee chiare.
    Io ho casco integrale da sempre. All’inizio mi guardavano come marziano.
    Ora vedo che è sdoganato. Vedevi gente prendersi dei rischi assurdi col caschetto da città che aiuto mama
    L'anno scorso su "All Fever" che dal Passo Sella arriva ad Arabba ho soccorso un tizio vestito tutto attillato e caschetto aperto che aveva dato una bella musata sulle rocce ribaltandosi in avanti, si era mezzo amputato la lingua, rotto qualche dente, sputava sangue tipo fontana ed era in stato confusionale, secondo me aveva anche rotto la mandibola perché non riusciva a chiudere la bocca. Andato via in barella e ambulanza. Con un integrale non si sarebbe fatto niente.
    Io integrale sempre e da sempre, il caschetto aperto non ce l'ho proprio, ho integrale race (Shred Brainbox) per il park, integrale leggero (Bell Sanction) per enduro e modulare (Urge El Gringo) per alpinismo e passeggiate.

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    Ultima modifica di MagNETo; 08-07-2024 alle 13:23
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  4. #164

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    Se è troppo tamarro tolgo foto ahahaha

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  5. #165
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    Citazione Originariamente Scritto da Boxerfabio Visualizza Messaggio
    Se è troppo tamarro tolgo foto ahahaha
    https://i.ibb.co/nDj9Gw5/ED0-D5-BED-...8918230-DF.jpg
    Ehm... Questa è mia moglie


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  6. #166

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  7. #167
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    Citazione Originariamente Scritto da MagNETo Visualizza Messaggio
    Opinione diffusa, sono stato 25 anni socio CAI e questi discorsi li sento da sempre, negli anni '80 il CAI era addirittura ostile all'arrampicata libera, all'epoca praticavo e venivamo derisi e criticati perchè non si va in montagna con i capelli lunghi, le scarpette da palestra, i pantaloni aderenti e la canottiera colorata. E attrezzare le pareti con gli spit era considerata un'eresia. Ed è ancora così, la montagna deve essere incontaminata, impianti di risalita no, MTB no, parchi giochi no, i rifugi devono essere rifugi e non ristoranti ecc ecc
    Poi però stranamente tutti questi talebani della natura selvaggia non li trovi mai sul Pramaggiore delle Dolomiti Friulane, ma al Rifugio Freidrich August di Canazei a magnare i bomboloni appena sfornati o, peggio, seduti ai tavoli con i panini portati da casa, in ossequio alla loro cultura minimalista che però stranamente si esprime meglio dentro un lussuoso chalet in stile tirolese in mezzo agli impianti di risalita piuttosto che in un bivacco di lamiera dove il bagno è una tavola con un buco sopra la parete.

    La montagna non deve essere TUTTA un parco giochi, ma senza i parchi giochi l'economia della montagna muore, e così le meraviglie della montagna tornano ad essere accessibili solo a pochissimi apinisti, allenati ed esperti. Ti faccio un esempio banale, fino a pochi anni fa la vetta del Monte Cristallo a Cortina era accessibile con una ovovia da Son Forca al Rifugio Lorenzi, dal quale partiva una splendida via attrezzata sulle creste, il Sentiero Dibona. L'ovovia serviva una pista da sci "nera", la celebre Forcella Staunies. Poi a seguito di alcuni incidenti la pista è stata chiusa e gli ecologisti hanno iniziato una campagna per non far rinnovare la concessione alla società impianti in modo da "riprendersi quel paradiso". Ricordo che uno del comitato per la chiusura ebbe a dire "se vi piacevano tanto quegli ovetti fatiscenti compratevene uno, se vi piace la forcella Staunies potete salire camminando"

    L'impianto è stato smantellato nel 2016, per la gioia degli ecologisti. Risultato, dei famosi alpinisti appassionati di natura selvaggia su a 2950 metri non si è visto più nessuno, il rifugio ha chiuso pochissimo tempo dopo e il sentiero attrezzato è andato in rovina, fino a quando un alpinista tedesco che ha tentato comunque la traversata è precipitato e l'intera area è stata definitivamente vietata perchè pericolante.

    Di sicuro camosci e aquile sono contenti, ma fatico a vedere questa storia come un successo per la montagna.
    Rimango dell'idea che accontentare sempre e cmq il turista snaturi la bellezza dei luoghi, "cumenda" in trasferta che anziché cercare il contatto con la natura si fanno il giro in elicottero, il concerto in alta quota, lo sfascio in bike, magnano nei chioschetti servono solo al sistema montagna del money money e poco alla montagna in sé... Il rischio Lago di Como o Venezia mi sembra dietro l'angolo ed è un rischio che grava su innumerevoli posti del Belpaese... Io quando viaggio cerco l'autenticità dei luoghi, non mi interessano particolarmente quelli troppo "pettinati", e ovviamente mi porto il panino nella stagnola

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    "moto evocative di un certo tipo di motociclista ,tipo springer,nt o soft cust. oramai x il pubblico di adesso non significano gran che',+ comodo il bat,le borse, il boom,lo stereo,ancora + comoda lìauto!sono scomodine..non frenano chissache',fanno rumorini,x non sono fatte x il biker del la nuova era ,che non sa assolutamente nulla di cos'era L'Harley,ma vuole una moto che gli altri guarderanno con ammirazione!mah" Bruno

  8. #168
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    Rimango dell'idea che accontentare sempre e cmq il turista snaturi la bellezza dei luoghi, "cumenda" in trasferta che anziché cercare il contatto con la natura si fanno il giro in elicottero, il concerto in alta quota, lo sfascio in bike, magnano nei chioschetti servono solo al sistema montagna del money money e poco alla montagna in sé... Il rischio Lago di Como o Venezia mi sembra dietro l'angolo ed è un rischio che grava su innumerevoli posti del Belpaese... Io quando viaggio cerco l'autenticità dei luoghi, non mi interessano particolarmente quelli troppo "pettinati", e ovviamente mi porto il panino nella stagnola
    Io per chi porta il panino nella stagnola metterei il DASPO

    La dura realtà è che la "montagna in se" che tutti cercano per andare in vacanza è quella delle cartoline dal Sud Tirolo con i prati perfetti e gli chalet in legno con i fiori alle finestre, quindi antropizzata e turistica. La montagna selvaggia, dura e poco accessibile, è per pochissimi. E le relative comunità locali si spopolano, generando un circolo vizioso di abbandono. La montagna "autentica" è povera e degradata, prima del turismo di massa la gente scappava dalla miseria delle valli bellunesi per andare in città, lasciando i campi incolti e i boschi preda di piante infestanti e parassiti. Poi oh magari a qualcuno piace anche così, io in montagna vado regolarmente da oltre 50 anni e ho capito che il cumenda in elicottero va benissimo se contribuisce a tenere boschi e prati puliti, sentieri mantenuti e rifugi frequentati.

    Poi che l'overtourism sia un problema, sulle Dolomiti come a Venezia, sono d'accordo al 100%. Ecco perchè come ho detto altre volte in discussioni simili sono più che favorevole a numeri chiusi e ticket di ingresso, così i camminatori del CAI con il panino nello zaino e il braccino corto se ne possono andare ad ammirare la essenziale autenticità delle asperrime cime del Friuli e lasciano quelle schifezze piene di cemento di Val Badia e Cortina a noi zoticoni

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  9. #169
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    Io per chi porta il panino nella stagnola metterei il DASPO

    La dura realtà è che la "montagna in se" che tutti cercano per andare in vacanza è quella delle cartoline dal Sud Tirolo con i prati perfetti e gli chalet in legno con i fiori alle finestre, quindi antropizzata e turistica. La montagna selvaggia, dura e poco accessibile, è per pochissimi. E le relative comunità locali si spopolano, generando un circolo vizioso di abbandono. La montagna "autentica" è povera e degradata, prima del turismo di massa la gente scappava dalla miseria delle valli bellunesi per andare in città, lasciando i campi incolti e i boschi preda di piante infestanti e parassiti. Poi oh magari a qualcuno piace anche così, io in montagna vado regolarmente da oltre 50 anni e ho capito che il cumenda in elicottero va benissimo se contribuisce a tenere boschi e prati puliti, sentieri mantenuti e rifugi frequentati.

    Poi che l'overtourism sia un problema, sulle Dolomiti come a Venezia, sono d'accordo al 100%. Ecco perchè come ho detto altre volte in discussioni simili sono più che favorevole a numeri chiusi e ticket di ingresso, così i camminatori del CAI con il panino nello zaino e il braccino corto se ne possono andare ad ammirare la essenziale autenticità delle asperrime cime del Friuli e lasciano quelle schifezze piene di cemento di Val Badia e Cortina a noi zoticoni
    Eh eh, ricordo ancora quando magnificavi la natura selvaggia e isolata del Wyoming ...

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  10. #170
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    Eh eh, ricordo ancora quando magnificavi la natura selvaggia e isolata del Wyoming ...
    Ah ma non ho mica cambiato idea personalmente continuo ad apprezzare, ma il mio discorso resta valido: anche in USA Wyoming è spopolato e povero, e chi va in vacanza in montagna va ad Aspen, Mammoth, Whistler, tutti posti che tentano di replicare i comprensori sciistici europei con lodges tipo chalet svizzero, impianti, piste da sci, bike park.
    Anche e soprattutto in USA il movimento della MTB "gravity" è ormai di massa, muove una valanga di soldi e crea ricchezza nelle località che hanno saputo investire, e soprattutto è fatto in grandissima parte di giovani e giovanissimi, il figlio adolescente dei miei vicini ha messo in croce i genitori per fare le vacanze ad Andalo, Bike Park Paganella, invece che nei soliti paesini dell'Alta Pusteria.

    Tipicamente in montagna vedi gli adolescenti che vanno a piedi sui sentieri finché sono costretti dai genitori, poi appena riescono a svincolarsi corrono al mare con gli amici. C'è qualche rarissimo caso di ragazzo appassionato di arrampicata o trekking, ma per lo più sui sentieri e nei rifugi vedi gente anziana, tipo raduno Harley
    Solo negli ultimi tempi ho notato un risveglio dell'interesse dei giovani per la montagna, ma è indubbiamente trainato dalle nuove attività ludiche e sportive, MTB in primis, se la montagna vuole un ricambio generazionale e non vuole morire assieme ai vecchi camminatori (tornando ad essere splendida e desolata come il Wyoming ) deve investire in queste attività.

    Ti potrei citare il caso tristissimo del Nevegal, la stazione sciistica sopra Belluno in crisi da anni per la neve sempre più scarsa, ma che sarebbe assolutamente perfetta per un bike park: ha i dislivelli, ha già gli impianti di risalita, non è una zona di particolare interesse naturalistico o paesaggistico, è già in parte disboscata per le piste da sci, ha le strutture di accoglienza. Basterebbe fare due rampe e tracciare due sentieri e sarebbe in assoluto il bike park di montagna più vicino alla grande pianura veneta, da Rovigo a Venezia, da Padova a Treviso, migliaia di potenziali praticanti che al momento si fanno minimo 45 minuti di auto in più per arrivare a Cortina o San Martino di Castrozza. Conosco personalmente il titolare di una Società specializzata in realizzazione di impianti per Bike Park, alcuni anni fa si era rivolto alle autorità locali di Belluno per le autorizzazioni, ma dopo mesi di tira e molla tra una protesta degli ambientalisti e il disinteresse dei funzionari ha rinunciato, e da allora ha realizzato e aperto diversi park di successo altrove, anche all'estero (Austria e Slovenia).

    E il Nevegal? Società impianti fallita in attesa di un impossibile rilancio, tutto chiuso e in rovina, ruggine e rottami, turisti manco con il binocolo, proprietà immobiliari con valori in caduta libera, bar ristoranti e alberghi ti puoi immaginare. Però gli ambientalisti esultano perchè il chiurlo dal cul0 baffuto delle Prealpi non è disturbato da quei chiassosi ragazzini con le bici

    Nello stesso momento anche grazie al Bike Park la zona di Andalo - Molveno - Fai della Paganella ha avuto una riqualificazione turistica e ambientale pazzesca, quest'anno il Lago di Molveno è stato eletto da Legambiente e Touring Club "il più bello d'Italia". Non male per un territorio devastato dalla montagna-lunapark...

    Lago Molveno piu bello italia

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